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Ho sognato di vivere in un paese normale

di Lorenzo Banducci Stanotte ho fatto un sogno. Ho sognato di vivere in un paese normale.

Che c’è dunque di comune fra Atene e Gerusalemme?

La superiorità del cristianesimo sulla filosofia Mi sembra di aver confutato tutti i capi d’accusa con i quali si vuole spargere il sangue cristiano. Ho spiegato il nostro modo di vivere, con le mie argomentazioni ho provato la verità della nostra dottrina basandomi sulla autorità e sulla vetustà della  Sacra Scrittura  e sul palese riconoscimento delle forze demoniache. Chi osasse controbattere i miei argomenti, si faccia pure avanti, ma non già con parole vane, sibbene nella stessa maniera con la quale ho tessuto la mia dimostrazione, fondandosi, cioè, sulla verità. Frattanto coloro che non credono, poiché non sanno come sfuggire alla bontà della nostra dottrina, la quale bontà si manifesta nella nostra maniera di vivere e nelle nostre relazioni con il prossimo, dicono che il cristianesimo non è ispirato da Dio, ma è semplicemente una filosofia, cioè affermano che la stessa innocenza, giustizia, pazienza, sobrietà e continenza sono cose insegnate e attuate dai filosofi.

Le lettere dei Papi

di Lorenzo Banducci Dopo Papa Francesco è toccato a Joseph Ratzinger, già Papa Benedetto XVI, rispondere  agli stimoli di un non-credente sui temi della fede e, più nello specifico sulla figura di Gesù.

La parabola dell'intervista al Papa

di Joanne McPortland Vi presentiamo questa interessantissima parabola/commento all’intervista del Papa su La Civiltà Cattolica ad opera di Joanne McPortland tradotta dagli amici di www.vinonuovo.it

Ma se tornassimo a parlare di lealtà?

di Rocco Gumina Ormai da diverso tempo il dibattito politico e sociale in Sicilia è caratterizzato dall’emergere e dal consolidarsi di una dialettica che trova nel termine legalità la sua primordiale espressione identificativa. Non passano settimane, infatti, che il Presidente della Regione Crocetta, i suoi assessori, i rappresentanti di Confindustria Sicilia, alcune e diverse forze associative e partitiche non si rifacciano in un modo o nell’altro all’impegno verbale o progettuale improntato alla legalità. Lo stesso Crocetta ha costruito la sua candidatura alla guida della Sicilia tramite la legalità proposta già come metodo nella città di Gela, di cui era sindaco, e termine apripista per la scalata alla conquista del governo regionale. Come anche tutta una schiera di imprenditori e professionisti che hanno sposato la legalità come formula e parola espressiva in sintesi di una modalità diversa di fare impresa, di sviluppo del territorio e di chiaro contrasto alla criminalità o

L’avvento di un Berlusca semi-democratico

di Rocco Gumina L’estate sta finendo e la politica italiana nelle sue varie forme ed espressioni ci regala, prima dell’avvento dell’autunno e del rigido inverno, alcune sollecitazioni su cui vale la pena riflettere. Nonostante il caldo estivo i politici nostrani non hanno permesso una pausa sui temi “forti” dell’agenda politica come la situazione giudiziaria di Berlusconi, l’IMU, la ripresa economica, la legge elettorale. Il periodo di calura, però, ci ha concesso un’immagine fotografica che al di là delle ironie che si possono elaborare, ci permette di avviare una riflessione su di un tema davvero importante: dopo Berlusconi, che pare ormai sulla soglia del tramonto politico, quale leader canalizzerà maggiormente le attenzioni dei giornalisti e degli italiani?

La mia settimana sociale dei cattolici italiani

di Lorenzo Banducci Torino te la immagineresti grigia, fredda e persino un po’ rigida. Popolata di persone in abiti scuri, che vagano con le loro valigette, perse nei loro pensieri e concentrate nei loro affari. Come in tutti i pregiudizi la falsità scompare di fronte alla realtà dei fatti. Torino e la sua gente, Torino e le sue vie mi hanno accolto con affetto e grande dolcezza dal 12 al 15 settembre per la 47° Settimana Sociale dei Cattolici Italiani. Torino ha saputo mostrare il suo lato migliore, che è fatto anche di quelle figure sul cui volto brilla incessante la luce della fede e di Cristo. Torino e i suoi “Santi Sociali”: da don Bosco ad Allamano, dal Murialdo al Cottolengo hanno illuminato dal Cielo questa importante momento per la Chiesa Italiana.

Incontro con Serena Noceti

Durante la settimana teologica del MEIC Maria Savigni ha avuto modo di porre alcune domande alla professoressa Serena Noceti, docente stabile ordinario di teologia sistematica  presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “I. Galantini” di Firenze, che tiene corsi presso la Facoltà teologica dell’Italia centrale e l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Arezzo e che   è vicepresidente dell’Associazione Teologica Italiana E’ possibile ri-pensare la chiesta sotto una prospettiva di genere? In che modo la frattura tra Chiesa e donne che si è creata negli ultimi decenni può essere ricomposta? Penso che sia la sfida fondamentale del periodo post-conciliare. Con il Concilio infatti è stata recuperata una soggettualità dei laici e quindi si è potuto riscoprire la presenza ed il valore delle donne, che hanno potuto assumere ruoli ministeriali: le donne sono oggi catechiste, missonarie, studiose di teologia e voci competenti all’interno della Chiesa. I soggetti che p

Non esiste un modello cristiano di famiglia

di Ernesto Balducci Svelare le mistificazioni e le menzogne. A mio modo di vedere, è bene affrontare il referendum traendone tutti i vantaggi possibili, una volta che una certa parte ne ha messo in moto la macchina e nonostante che esso, con tutta evidenza, voglia coprire una manovra con obbiettivi reazionari. Credo che il primo vantaggio sia proprio quello di convocare le masse ed in specie le comunità cristiane, come qui, stasera, ad affrontare in modo critico questo come altri problemi in cui rimane inceppata, per mancanza di consapevolezza, la nostra crescita sociale. Affrontare questi problemi, per svelare tutte le mistificazioni, le menzogne, concretizzate e dissimulate all’interno di certi principi suggestivi.

Guerra e magistero

di Niccolò Bonetti Presso taluni ambienti cattolici è invalsa la tesi che sia lecito ricorrere alla guerra per risolvere gravi contrasti di interessi fra stati sovrani  purché  esista una proporzione fra offesa e reazione e  purché  siano esaurite le vie diplomatiche.   Ora, questa tesi non è più conforme al magistero contemporaneo che definisce la guerra una sciagura e una tragedia senza se e senza ma: “riesce quasi impossibile pensare che nell'era atomica la guerra possa essere utilizzata come strumento di giustizia “( Giovanni XXIII ) , inoltre essa “non rappresenta mai un mezzo idoneo per risolvere i problemi che sorgono tra le Nazioni, non lo è mai stato e mai lo sarà “ .(Giovanni Paolo II).