È senz’altro corretto affermare che l’Insegnamento della Religione Cattolica (IRC) in Italia ha attraversato una stagione di grande rinnovamento grazie all’Accordo di Revisione del 1984, rinnovamento che ha consentito di traghettare la disciplina da «fondamento e coronamento dell’istruzione pubblica» (art. 36 del Concordato del 1929) a insegnamento inserito «nel quadro delle finalità della scuola» (art. 9.2 dell’Accordo di Revisione del 1984). Una così profonda ristrutturazione si era resa necessaria a seguito di due grandi eventi: la Costituzione repubblicana da parte statale e il Concilio Vaticano II da parte ecclesiale. Provando a collocarci dal punto di vista della figura del docente (IdR), è lecito domandarsi: tale mutamento epocale ha coinvolto anche l’essenza dell’essere IdR? Quali prospettive di cambiamento dell’attuale assetto si potrebbero ipotizzare per il futuro? Non è possibile, in questa sede, approfondire quegli aspetti comunque fondamentali che hanno innovato la figura
Debitori a Voltaire per la tolleranza, debitori a Lutero per il non conformismo.