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Cominciare e Ricominciare: Lettera pastorale 2018/2019 del vescovo Gero Marino (Savona-Noli)

Avevamo dato già spazio alla  lettera dell'anno pastorale 2017/2018  del vescovo Calogero  "Gero" Marino della  diocesi di Savona-Noli . Per il 2018/2019  “ cominciare e ricominciare ” sono le parole che ha scelto per la sua seconda lettera pastorale. La ha voluta condividere con le sorelle e con i fratelli nel Signore che «di mese in mese» gli sono «sempre di più diventati cari».  Cominciare rimanda alla nascita e all’ iniziazione cristiana : «freschezza, meraviglia e anche timore»; ricominciare è bellezza, fatica e riconciliazione : «Ci è data la grazia di un ri-inizio e di una ripartenza». La novità della vita cristiana nello Spirito Interrogandosi su chi sia il cristiano, la risposta che evita tradimenti o riduzionismi moralistici, rituali o culturali – «Satana è il grande riduttore», ricorda il vescovo – sta nella novità della vita che Dio ci dona gratis: « Chiunque è nato dallo Spirito » è cristiano, come spiegava Gesù a Nicodemo. Spirito non contrapposto

Lettera pastorale del vescovo Gero Marino (Savona-Noli) - sintesi

Oggi 7 ottobre 2017 è la data scelta da Calogero “Gero”  Marino , Vescovo di Savona-Noli , per diffondere la sua prima lettera pastorale, che vuole essere “uno strumento di lavoro e di revisione di vita personale e comunitaria”. Lo sguardo in uscita per spolverare la fede Il messaggio si preannuncia evocativo già a partire dal titolo “Cominciando da Gerusalemme. Per ritrovare il filo della fede” e dal quadro “Il ragazzo e la luna” di Hopper posto in copertina. L’immagine illustra lo “spingersi oltre” che è desiderio di ciascuno e ricorda che l’“uscire è questione di sguardo”. Se è “lungo e largo, attento e profondo, attratto e attraente” non è una via di fuga, bensì apre nuovi squarci sulle periferie, partendo da una introspezione grata alle proprie radici. Marino si è recato recentemente in pellegrinaggio a Gerusalemme, che rappresenta il cuore della fede negli eventi pasquali. Da lì è necessario cominciare – vivendo sul filo dell’impossibile contro il disincanto di chi dà tu

Conosciamo il Verbo incarnato con gli occhi della fede

di Sant’Agostino Brano tratto dal commento alla lettera di San Giovanni, Omelia 1. 3. Noi - dice Giovanni - siamo testimoni e vi annunciamo la vita eterna che era presso il Padre e si è manifestata in noi, cioè in mezzo a noi; più chiaramente si direbbe: manifestata a noi. Le cose dunque che abbiamo visto e sentito le annunciamo a voi. Faccia bene attenzione la vostra Carità: Le cose che abbiamo visto e udito noi vi annunciamo . Essi videro presente nella carne il Signore stesso, da quella bocca raccolsero le sue parole e ce le hanno trasmesse. Perciò anche noi abbiamo sentito, sebbene non abbiamo visto. Siamo forse meno felici di quelli che videro ed udirono? Ma perché allora aggiunse: Affinché anche voi abbiate parte insieme con noi (1 Gv 1, 2-3)? Essi videro, noi no, e tuttavia ci troviamo insieme; la ragione è questa, che abbiamo comune tra noi la fede. Ci fu un tale che, avendo visto, non credette e volle palpare per arrivare in questo modo alla fede. Disse costui: