È una riflessione amara quella che mi spinge a scrivere mentre il mese di agosto - e, con esso, la parte più rovente dell’estate - se ne è andato. È stata una stagione densa di accadimenti nazionali e internazionali e in questo marasma di sangue, incertezza e morte che ci circondava, il nostro Paese è andato avanti grazie alla sua inesauribile bellezza e alla sua straordinaria forza. Il pensiero che mi ha distolto dalla rilassatezza pacifica di questi giorni “persi in pigrizia”, come direbbe Guccini, scaturisce da una domanda: esiste ancora il senso dell’umano?
Debitori a Voltaire per la tolleranza, debitori a Lutero per il non conformismo.