di Lorenzo Bianchi Ogni volta che la gente viene a sapere che sono in seminario, la prima cosa che mi dicono (sempre che sappiano che cosa è un seminario, dato non trascurabile vista la generale ignoranza sul depositum fidei), ineluttabilmente, è “allora studi per diventare prete?”. Come una sveglia, una bomba ad orologeria, scatta sempre questa frase, spesso come domanda un po’ stupita, a volte come constatazione incredibile meritevole di premio Nobel da quanto l’interlocutore l’abbia ritenuta ardua da realizzare nella propria mente.
Debitori a Voltaire per la tolleranza, debitori a Lutero per il non conformismo.