Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta De Lubac

Nipoti di Maritain n. 05 è online!

Abbiamo pubblicato il  quinto numero  di Nipoti di Maritain.  L’ editoriale  del direttore Piotr Zygulski rivela una trama che attraversa i tre temi della pubblicazione: teologia queer , verità e ideologia , tradizione . Insomma, si cerca  una chiave per  poter pungolare la teologia, anche  in modo sfacciatamente  queer con  funzione anti-idolatrica,  senza tuttavia  sbandare dalla  verità cristiana.  Quando non si parlava di queer si parlava di eccedenza; gli amici musulmani preferiscono dire che Dio è il più grande e che quindi non si lascia mai completamente imbrigliare nei nostri schemi concettuali. E che quindi anche l'approccio queer deve aprirsi a sua volta alla sorpresa, a qualcosa che lo spiazzi per evitare che si possa tramutare in ideologia, quella che alcuni paventano come ideologia gender , spesso senza (far) capire che cosa  sia  precisamente.   Al contempo ricordiamo,  con S.Gio...

Io vedo che il cristianesimo muore

I sentimenti di Nietzsche su Gesú sono rimasti sempre confusi. Lo stesso si deve dire dei suoi giudizi sul cristianesimo. In esso egli ha intravisto piú che un ideale falso , un ideale svigorito e decaduto. Ecco, ad esempio, come egli si esprime: “È la nostra pietà, piú severa e piú raffinata, ad interdirci oggi di essere ancora cristiani”. Da questo si vede che Nietzsche l’ha con i cristiani del nostro tempo, con noi stessi. Il suo sferzante disprezzo ha di mira le nostre mediocrità, le nostre ipocrisie. Esso prende di mira le nostre debolezze ammantate di bei nomi. Ricordandoci la gioiosa e forte austerità del “cristianesimo primitivo”, svergogna il “nostro cristianesimo attuale”, talvolta effettivamente “dolciastro e nebuloso”. Gli si può dare completamente torto? Dobbiamo, contro di lui, prendere le difese di tutto ciò che “oggi porta il nome di cristiano”? Quando egli, per esempio, esclama, parlando di noi: “Bisognerebbe che essi mi cantassero dei canti migliori, perché io imp...