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Visualizzazione dei post da marzo, 2013

Le due Chiese nel Vangelo di Pasqua

di Giovanni Vannucci   Leggiamo attentamente la pagina del Vangelo di questa domenica della Risurrezione (Gv 20, 1-9).

In verità, ti dico, oggi tu sarai con me in paradiso

Tu sei in agonia, e tuttavia nel tuo cuore traboccante di dolore c'è ancora posto per la sofferenza altrui. Stai per morire, e ti preoccupi di un criminale il quale, pure nei tormenti, deve riconoscere che il suo martirio infernale non è una pena immeritata nei confronti della sua vita malvagia. Vedi tua Madre, e ti rivolgi anzitutto al figlio prodigo. L'abbandono di Dio ti stringe la gola, e tu parli di Paradiso.

L’Eucarestia in san Giustino martire

A nessun altro è lecito partecipare all’Eucaristia, se non a colui che crede essere vere le cose che insegniamo, e che sia stato purificato da quel lavacro istituito per la remissione dei peccati e la rigenerazione, e poi viva così come Cristo ha insegnato. Noi infatti crediamo che Gesù Cristo, nostro Salvatore, si è fatto uomo per l’intervento del Verbo di Dio. Si è fatto uomo di carne e sangue per la nostra salvezza. Così crediamo pure che quel cibo sul quale sono state rese grazie con le stesse parole pronunciate da lui, quel cibo che, trasformato, alimenta i nostri corpi e il nostro sangue, è la carne e il sangue di Gesù fatto uomo. 

Magdi se ne va

di Mirella Camera in “a latere...” (http://alatere.myblog.it) del 25 marzo 2013   Magdi Cristiano Allam ha deciso di lasciare la Chiesa cattolica . Sbattendo pure la porta e rinfacciando alla Chiesa “debolezza” nei confronti dlel’Islam, che per lui, musulmano convertito e per questo col dente particolarmente avvelenato nei confronti degli ex fratelli, è un peccato mortale. Ma non solo. A Magdi, della Chiesa cattolica, ripugnano anche altre cose: il relativismo che, a dispetto di BenedettoXVI, non solo la abita ma addirittura la costituisce; il globalismo , che pretende addirittura la fratellanza di tutti gli uomini (scandalo!), il buonismo che mette allo stesso livello del proprio bene anche quello del prossimo (doppio scandalo!) e che la spinge ad accogliere gli immigrati invece di tutelare il bene “nazionale” (triplo scandalo!).

L'obbedienza non è sempre una virtù

L’opinione pubblica attribuisce ai cattolici di destra lo strano privilegio d’apparire quelli che viaggiano sul sicuro, saldamente agganciati alla roccia della Chiesa. Voi invece quelli della zona pericolosa sull’orlo del precipizio. Le cose non sono così semplici. La via che conduce alla Verità è stretta e ha da ambo i lati precipizi. Esistono eresie di sinistra ed eresie di destra. Il fatto che qualche importante cardinale penda verso le eresie di destra non dà a esse patente di ortodossia. Siamo nella Chiesa apposta per sentirci serrare dalle sue rotaie che ci impediscano di deviare tanto in fuori che in dentro. Queste rotaie non sono costituite dalle interviste del cardinale Ruffini sul giornale della Fiat. Sono invece nel Catechismo diocesano e per portarsele in casa bastano 75 lire. Dopo di che sai preciso cosa puoi dire e cosa no. Tutto quel che non è proibito è permesso e credimi che non è poco.

L'Eucaristia come memoria sovversiva

La Chiesa deve comprendersi e dimostrarsi co­me la testimone pubblica e la trasmettitrice di una memoria sovversiva di libertà in mezzo ai "sistemi" della nostra società protesa verso l'emancipazione. Questa tesi si fonda sulla memo­ria come forma fondamentale di espressione del­la fede cristiana e sulla portata centrale e peculia­re che in essa detiene la libertà. Nella fede noi cristiani attuiamo la memoria passionis, mortis et resurrectionis Jesu Christi; credendo che ci ricor­diamo del testamento del suo amore, nel quale il Regno di Dio appare in mezzo agli uomini pro­prio per il fatto che i potenti hanno incominciato ad essere abbattuti, che Gesù ha aderito al parti­to di coloro che non si mettono in vista, sono ra­diati ed oppressi proclamando così questo Regno di Dio che viene come potenza liberatrice di un amore assoluto. Questa memoria Jesu Christi non è un ricordo che dispensi illusoriamente dal­le audacie del futuro. Non è come una specie di controfigur

Nella costituzione di Giovanni Paolo II la possibilità delle dimissioni Il ministero petrino come garante dell’unità della fede

di Luigi Mariano Guzzo Le dimissioni di Papa Benedetto XVI dall’esercizio del ministero petrino per alcuni sono apparse in linea di discontinuità con la scelta di Giovanni Paolo II a rimanere sul soglio pontificio fino allo stremo delle energie fisiche. D’altronde, si è detto pure, ogni Papa è diverso da suoi predecessori, così come anche ogni esercizio di santità è intessuto di vissuto, di esperienza, di consapevolezza che lo rende altamente personale. Da un lato lo slancio eroico, tipica della spiritualità slava, di Wojtyla; dall’altro la razionalità teologica, propria della mentalità tedesca, di Ratzinger: entrambi, però, insegnano di una Chiesa che trova fondamento nel mistero incarnato della Parola di Dio e che è guidata da forze che travalicano quelle umane.

Una giornata particolare

di Lorenzo Banducci Il suono, sempre terribile, della sveglia ha spento il mio torpore in una tiepida mattina di metà marzo. Ho avuto appena il tempo di stropicciarmi gli occhi e aprire la finestra per vedere fuori. Erano le 6 del mattino di un 13 marzo particolare, ma io ancora non lo sapevo.

No al clericalismo e alla borghesia dello spirito

di Jorge Mario Bergoglio     Omelia del 2 settembre 2012 a Buenos Aires.   L ’ascolto della Parola mi ha fatto sentire tre cose: vicinanza, ipocrisia e mondanità. La prima lettura dice: «Per caso esiste una nazione così grande da avere i propri déi vicini quanto lo è il Signore nostro Dio a noi?». Il nostro Dio è un Dio che si avvicina. È un Dio che si fa vicino. Un Dio che ha iniziato a camminare con il suo popolo e dopo si è fatto uno di loro come Gesù Cristo, per esserci più vicino. Ma non con una vicinanza metafisica, ma con quella vicinanza che descrive Luca quando Gesù va a curare la figlia di Jairo, con la gente che lo spintona fino a soffocarlo mentre un’anziana tenta di toccargli il mantello. Con questa vicinanza della moltitudine che voleva azzittire il cieco che con le grida voleva farsi sentire all’entrata a Gerico. Con questa vicinanza che ha dato animo a quei dieci lebbrosi per chiedergli di lavarli. Gesù è qui. Nessuno voleva perdersi questa vicinanza, p

Il centro di gravità del cattolicesimo si è spostato

di Henri Tincq   in “www.slate.fr” del 15 marzo 2013 (traduzione: www.finesettimana.org )   L'Europa non è più il centro della Chiesa. Giovanni Paolo II era venuto dall'Est, papa Francesco viene dal Sud. Il centro di gravità del mondo cattolico si è spostato. Il suo orizzonte si è ampliato, mondializzato. Un orizzonte che non è più, per il nuovo papa, quello delle guerre europee che avevano così dolorosamente segnato degli uomini come il polacco Karol Wojtyla e il tedesco Jospeh Ratzinger.

Strappate i cuori, guarite il mondo

in “Il Sole 24 Ore” del 14 marzo 2013 Questo è il testo dell'omelia che il Cardinale Jorge Mario Bergoglio ha pronunciato a Buenos Aires il 13 febbraio 2013 nella funzione del mercoledì delle Ceneri. È il messaggio quaresimale dell'Arcivescovo ai sacerdoti, ai consacrati e ai laici dell'Arcidiocesi argentina. Attraverso i mezzi di comunicazione, piano piano ci abituiamo a sentire e a vedere la cronaca nera della società contemporanea, che si presenta quasi come una gioia malvagia, e ci abituiamo anche a toccarla e sentirla nelle cose che ci circondano e nella nostra propria carne. Il dramma si sente nelle strade, nei quartieri, nella nostra casa e, perché no, nel nostro cuore. Conviviamo con la violenza che uccide, che distrugge le famiglie, ravviva le guerre e i conflitti in tanti Paesi del mondo.

Extra omnes!

di Lorenzo Banducci   EXTRA OMNES! Due semplici parole in latino daranno via al prossimo Conclave della Chiesa Cattolica che porterà all’elezione di un nuovo Pontefice. I Cardinali riuniti nella Cappella Sistina faranno interamente posto nei loro cuori e nelle loro menti alla luce dello Spirito che guiderà la loro scelta.

Elezione del Papa: lettera ai cardinali

di Bureau de la fédération “Réseaux du Parvis” in “www.reseaux-parvis.fr” del 4 marzo 2013 (traduzione: www.finesettimana.org )   Signor Cardinale,   I cattolici, ma non solo loro, si chiedono chi sarà il nuovo Papa e quale sarà il volto della Chiesa che risulterà da questa elezione. Ognuno immagina la somma delle pressioni di tutti i tipi e dei punti di vista contraddittori che Lei deve gestire per prendere la sua decisione. In “Chrétiens des Parvis” , riuniamo nella nostra Federazione donne e uomini preoccupati di vivere il Vangelo nel mondo di oggi, e desideriamo condividere con Lei le nostre preoccupazioni e le nostre speranze.

Il Regno come vita in Cristo

di Vladimir Zelinskij dal sito www.dimensionesperanza.it Il paese del Regno è escatologico, esso si trova al centro della nostra fede e nello stesso tempo sulla terra nuova e nei cieli nuovi. Ma ci sono i segni del Regno lasciati sulla terra vecchia.

I canoni di Dordrecht

Lo scopo del Sinodo tenuto a Dordrecht era quello di comporre una controversia che era sorta nelle chiese olandesi dopo la diffusione delle dottrine dell'Arminianesimo. Dopo la morte di Jacob Arminio, i suoi seguaci avevano sollevato obiezioni alla Confessione di fede belga e all'insegnamento di Giovanni Calvino, Beza e i loro seguaci. Queste obiezioni erano state pubblicate in un documento chiamato "la Rimostranza" nel 1610 ed i suoi propositori erano stati chiamati "Rimostranti". Gli oppositori calvinisti, guidati dal professor Francis Gomar dell'Università di Leida, divennero conosciuti come i "Controrimostranti". Nella "Rimostranza" e in altri scritti più tardi, gli arminiani avevano pubblicato un'alternativa alle dottrine calviniste della Confessione di fede belga su cinque punti. Insegnavano che l'elezione di Dio era basata solo sulla previsione che Dio aveva fatto della fede di chi poi avrebbe eletto; la redenzione

L'ordinazione delle donne diacono nella tradizione bizantina

Questo è il rito di ordinazione per le diaconesse come venne ricostruito nel 1647 da Giacomo Goar utilizzando almeno sette manoscritti. Goar afferma di essersi servito dei documenti presenti nella biblioteca reale ( di Francia ?) , e delle collezioni Barberini, Grottaferrata, di San Marco a Firenze, Tilliana, Allaziana e Coresiana .Vi sono inclusi, senza dubbio, i manoscritti de Nicolis e Giorgio Varo , ed altri ancora. Il testo greco venne pubblicato, assieme alla traduzione in latino di Goar , in Euchologion sive Rituale Graecorum, Parigi 1647; pp. 262-264; con delle note pp. 264-267. commenti ‘ Preghiera di Ordinazione( cheirotonia ) di una diaconessa’ Tutti gli ordini maggiori erano conferiti all'interno della chiesa, dinnanzi all'altare. Dopo l'offertorio sacro, quando le porte della chiesa sono state aperte, davanti al Diacono comincia la litania 'Tutti Santi' ; la donna che è ordina

In attesa di un coraggioso riformatore

di Severino Dianich in “Corriere della Sera” del 1 marzo 2013 Attendiamo un papa che sia un coraggioso riformatore. Senza un cambiamento deciso di tanti aspetti della vita della Chiesa e delle sue istituzioni, la ripresa dell'evangelizzazione non può decollare, perché in molti Paesi della terra, paradossalmente, proprio certi aspetti del volto della Chiesa ostacolano quell'approccio simpatetico con il mondo, la reciproca stima, la disponibilità al dialogo, indispensabili per comunicare la fede agli uomini.

Nella Chiesa del XXII secolo

di Fulvio De Giorgi in “Presbyteri” n. 2 del febbraio 2013 Con un esercizio di ‘fantasia pastorale’ spostiamo decisamente in avanti l’orologio, anzi il calendario della storia. Quale sarà la Chiesa nel 2113? Forse ci sarà già stato il Concilio Vaticano III  o forse no... La Chiesa si articolerà nelle tante piccole comunità ecclesiali viventi, sparse sul territorio. Rifulgeranno le due ‘vocazioni’ fondamentali: alla verginità consacrata e al matrimonio. E dalla prima verranno, prevalentemente, i vescovi a reggere le diocesi, indicati – se non proprio eletti – da tutti i cristiani di quelle chiese locali. Prevalentemente dai coniugati, invece, dopo una lunga e provata testimonianza di vita, le piccole comunità eleggeranno gli ‘anziani’ (maschi o femmine), chiamati a presiedere l’eucaristia e a guidare spiritualmente quelle ‘chiese tra le case’: il vescovo vaglierà gli eletti e li ordinerà per quel ministero. Non si chiameranno ‘sacerdoti’, perché ovviamente tutti i

Il papato, otto anni dopo

di Philippe Clanché in “www.temoignagechretien.fr” del 28 febbraio 2013 (traduzione: www.finesettimana.org ) I tempi cambiano, anche per un'istituzione bimillenaria che si vanta di non seguire i ritmi del mondo. Il mondo e la Chiesa con cui avrà a che fare il nuovo pontefice non sono più quelli dell'elezione di Joseph Ratzinger.