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Visualizzazione dei post con l'etichetta Sacrosanctum Concilium

Eucarestia e Penitenza, Intercomunione e Summorum Pontificum. Intervista ad Andrea Grillo

di Lorenzo Banducci Presentiamo oggi un’intervista al professor Andrea Grillo. Si e' laureato in giurisprudenza nel 1985, presso l'Universita' di Genova, con una tesi in Teoria generale del diritto sul tema Giurisprudenza ed ermeneutica. Per una critica della giurisprudenza intesa come scienza positiva .Ha compiuto gli studi teologici a Savona, presso la scuola di teologia "Ut unum sint" legata al Seminario di Savona, poi a Padova, presso l'Abbazia di S. Giustina, dove ha frequentato il corso di specializzazione in liturgia-pastorale e conseguito la Licenza in teologia presso l'ILP di Padova nel 1990, con una tesi dal titolo Ludwig Wittgenstein e l'apertura al Mistico nell'orizzonte del rapporto tra immediatezza e mediazione: dal silenzio, ai giochi linguistici alla ritualita'. Una ipotesi di lettura in prospettiva liturgica . Si e' laureato in filosofia nel 1993, presso l'Universita' di Genova, con una tesi di Filosofia teor

La formazione dei pastori e dei laici

di Pierino Boselli Il tema della formazione liturgica di pastori e laici appare indispensabile alla luce dell'icona additata da Giovanni Paolo II nella Lettera apostolica Novo millennio ineunte .

La riforma liturgica postconciliare ha realizzato il sogno del Concilio di Trento

A giudizio del grande storico della liturgia, Josef Andreas Jungmann, celebrare la messa in volgare è un obiettivo tanto desiderato dal Concilio di Trento, ma felicemente realizzato solo dalla riforma liturgica del Vaticano II. Da quando si è avviata la promozione di una legittima celebrazione dell’eucaristia con il rito tridentino, si è introdotto l’uso di denominare quel rito “la messa antica”. Ogni parola ha il significato che le vuole dare chi la pronuncia e, se dicendo “antica”, si intende indicare semplicemente la forma rituale precedente alla riforma liturgica voluta dal Vaticano II, non c’è problema. Se però si volesse intendere che il rito del concilio di Trento corrisponde alla forma più antica, quella con cui si celebrava la messa prima del Medioevo e dell’avvento della modernità, l’espressione verrebbe a falsare la verità storica.

Il concilio nelle vostre mani(Parte prima)

Cari amici, Giunti alla fine, dobbiamo cercare il segreto di questo Convegno. Perché un segreto c’è stato. Non alludo al segreto del suo successo, che più che un successo è stato un miracolo. Alludo al fatto che durante i nostri lavori c’è stato uno sconosciuto che sedeva nell’ultima fila; spesso era una sconosciuta. Voi forse non li avete visti, ma io, dovendo trarre le conclusioni di questa assemblea, ci ho fatto caso. Mi sono chiesto chi potevano essere questo sconosciuto, e questa sconosciuta, che erano là, e che ora, quasi a volerci precedere ai treni, se ne sono andati. E mi sono ricordato che alla fine del vangelo di Giovanni si parla di uno sconosciuto, di cui non si dice mai il nome, ma che è identificato come il discepolo che Gesù amava; e Gesù disse di lui che sarebbe rimasto, fino al suo ritorno. Gli apostoli non capirono, e pensarono che quel discepolo non sarebbe morto, ma Gesù non aveva detto che non sarebbe morto, aveva detto di volere che rimanesse fino a che eg

Come dobbiamo rispondere a Dio?

di Lorenzo Banducci Nell’udienza generale diquesta mattina (26 settembre 2012) il Sommo Pontefice Benedetto XVI ha voluto porre al centro della sua catechesi il ruolo e la sacralità della Liturgia come “ scuola di preghiera nella quale Dio parla a ciascuno di noi, qui ed ora, e attende la nostra risposta ”. Ribadendo poi il suddetto concetto il Santo Padre ha anche sottolineato come debba essere “ servizio da parte del popolo e in favore del popolo ” e che “ il popolo di Dio debba partecipare all’opera di Dio ”. Tutti questi concetti, e altri ribaditi anche nel seguito della catechesi, sono ovviamente da me condivisi e si trovano messi nero su bianco dalla CostituzioneConciliare sulla Sacra Liturgia dal titolo “Sacrosanctum Concilium”.