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Visualizzazione dei post con l'etichetta ideologia

Sul blasfemo nell’arte contemporanea

«La dissacrazione è uno dei meccanismi di provocazione più utilizzati dall’arte contemporanea proprio perché va a intaccare il senso del sacro che ha radici profonde nell’umano e nella comunità» ( A. Crespi , Ars Attack. Il bluff del contemporaneo , Johan & Levi, Milano 2013, p. 38).   Nel cogliere un tratto distintivo dei filoni visivi attuali, Crespi diagnostica una deriva delle arti che consiste nel rigetto di princìpi che per secoli avevano colmato di senso e di valore l’orizzonte spirituale dell’uomo. Un simile j’accuse è alla base altresì del pensiero del francese Jean Clair, lucidamente esposto in “Critica della modernità” e, con maggior durezza, in “De Immundo”, ove si parla di «potenza profanatrice» dell’arte odierna (p. 30). Le idee di questi autori sono censorie o inficiate da pregiudizi? Se l’idea di Hans Sedlmayr, adombrata nel suo “Perdita del centro”, di una fine dell’arte, provocata dall’allontanamento dell’uomo da Dio, trascende una valutazione storico-art...

Nipoti di Maritain n. 05 è online!

Abbiamo pubblicato il  quinto numero  di Nipoti di Maritain.  L’ editoriale  del direttore Piotr Zygulski rivela una trama che attraversa i tre temi della pubblicazione: teologia queer , verità e ideologia , tradizione . Insomma, si cerca  una chiave per  poter pungolare la teologia, anche  in modo sfacciatamente  queer con  funzione anti-idolatrica,  senza tuttavia  sbandare dalla  verità cristiana.  Quando non si parlava di queer si parlava di eccedenza; gli amici musulmani preferiscono dire che Dio è il più grande e che quindi non si lascia mai completamente imbrigliare nei nostri schemi concettuali. E che quindi anche l'approccio queer deve aprirsi a sua volta alla sorpresa, a qualcosa che lo spiazzi per evitare che si possa tramutare in ideologia, quella che alcuni paventano come ideologia gender , spesso senza (far) capire che cosa  sia  precisamente.   Al contempo ricordiamo,  con S.Gio...

Call for papers - Nipoti di Maritain n. 05

Cari Amici, iniziamo a raccogliere gli articoli per il quinto numero della rivista di Nipoti di Maritain. Di seguito i quesiti per partecipare al dibattito.  Ambito etico/morale « È possibile una   santità , una   spiritualità   e una   teologia queer ? »  Ambito politico/sociale « Quando la   ricerca della verità   si trasforma in   chiusura ideologica ? »  Ambito pastorale/ecclesiale « Qual è il significato del termine " tradizione " e in che modo lo si può oggi proporre in una   prospettiva ecumenica ? » Accettiamo i vostri interventi di risposta di massimo 1000 parole da farci pervenire all’indirizzo inipotidimaritain6@gmail.com entro il 30 settembre 2017.

Il cristiano e le ideologie

26. Così il cristiano che vuol vivere la sua fede in un'azione politica intesa come servizio, non può, senza contraddirsi, dare la propria adesione a sistemi ideologici che si oppongono radicalmente o su punti sostanziali alla sua fede e alla sua concezione dell'uomo: né all'ideologia marxista, al suo materialismo ateo, alla sua dialettica di violenza e al modo con cui essa riassorbe la libertà individuale nella collettività, negando insieme ogni trascendenza all'uomo e alla sua storia, personale e collettiva; né all'ideologia liberale che ritiene di esaltare la libertà individuale sottraendola a ogni limite, stimolandola con la ricerca esclusiva dell'interesse e del potere, e considerando la solidarietà sociale come conseguenza più o meno automatica delle iniziative individuali e non già quale scopo e criterio più vasto della validità dell'organizzazione sociale.