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Visualizzazione dei post con l'etichetta persona

Testamento Biologico: per noi è una buona legge

a cura della Redazione Non era sicuramente facile trovare una mediazione su un tema tanto delicato quale quello del testamento biologico in un Paese, come il nostro, nel quale vi è la tendenza immediata a rendere ogni battaglia subito ideologica e scollegata dalle vite reali delle persone. Stavolta i tempi sono stati maturi per questo storico passaggio e, alla Camera dei Deputati , con un’insolita maggioranza composta da PD e Movimento 5 Stelle, si è potuta approvare una legge che regola finalmente in modo equilibrato e serio il consenso informato e le Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT), tema su cui avevamo dibattuto nel numero 2 della nostra Rivista . Era necessario coprire questo vulnus nel nostro sistema legislativo e ci auguriamo che questa norma possa essere approvata anche al Senato perché pone finalmente al centro del rapporto fra medico e paziente quella che è una vera e propria relazione di cura . Sia il consenso informato, sia le DAT infatti sono state c

Persona e comunione

Ma la persona umana è aperta anche verso le altre persone umane. Per il solo fatto che io sia una persona e che dica io a me stesso, chiedo di comunicare con l’altro e con gli altri nell’ordine dell’intelligenza e dell’amore. Per la personalità è essenziale tendere verso la comunione. Conviene insistere su questo punto che viene spesso trascurato, e cioè che la persona stessa chiede, in funzione della sua dignità come dei suoi bisogni, di essere membro di una società. Le società animali sono chiamate società o città solo in senso improprio. La società propriamente detta, la società umana, è una società di persone; se una città è degna del suo nome, si tratta di una città di persone umane.

Il problema dell'occupazione

In questa giornata di festa del lavoro  (per la società civile) e di celebrazioni per San Giuseppe Lavoratore (per la Chiesa Cattolica) desideriamo porre l'accento sul problema della mancanza di occupazione. Tema quest'ultimo che sta falcidiando l'intera società italiana e in particolare il Mezzogiorno e le giovani generazioni. Lo facciamo con queste parole di Giovanni Paolo II tratte dall'enciclica Laborem Exercens del 1981. di Giovanni Paolo II Dall’enciclica “Laborem Exercens”, 1981 Considerando i diritti degli uomini del lavoro proprio in relazione a questo «datore di lavoro  indiretto», cioè all'insieme delle istanze a livello nazionale ed internazionale che sono responsabili di tutto l'orientamento della politica del lavoro, si deve prima di tutto rivolgere l'attenzione ad un problema fondamentale. Si tratta del problema di avere un lavoro , cioè, in altre parole, del problema di un'occupazione adatta per tutti i soggetti che ne

Rapporti fra cattolici e non cattolici in campo economico-sociale-politico

da "Pacem in terris", Giovanni XXIII 82. Le linee dottrinali tracciate nel presente documento scaturiscono o sono suggerite da esigenze insite nella stessa natura umana, e rientrano, per lo più, nella sfera del diritto naturale. Offrono quindi ai cattolici un vasto campo di incontri e di intese tanto con i cristiani separati da questa Sede apostolica quanto con esseri umani non illuminati dalla fede in Gesù Cristo, nei quali però è presente la luce della ragione ed è pure presente ed operante l’onestà naturale. "In tali rapporti i nostri figli siano vigilanti per essere sempre coerenti con se stessi, per non venire mai a compromessi riguardo alla religione e alla morale. Ma nello stesso tempo siano e si mostrino animati da spirito di comprensione, disinteressati e disposti ad operare lealmente nell’attuazione di oggetti che siano di loro natura buoni o riducibili al bene"   .

Due nature ma una sola persona:la definizione dogmatica del Concilio di Calcedonia

Questo santo, grande e universale Sinodo, riunito per grazia di Dio e per volontà dei piissimi e cristianissimi imperatori nostri, gli augusti Valentiniano e Marciano, nella metropoli di Calcedonia in Bitinia, nel tempio della santa vincitrice e martire Eufemia, definisce quanto segue. Il signore e salvatore nostro Gesù Cristo, confermando ai suoi discepoli la conoscenza della fede, disse:  Vi do la mia pace; vi lascio la mia Pace , perché nessuno dissentisse dal suo prossimo nei dogmi della pietà, e fosse dimostrato vero l'annuncio della verità. E poiché il maligno non cessa di ostacolare, con la sua zizzania, il seme della pietà, e di trovare sempre qualche cosa di nuovo contro la verità, per questo Dio, come sempre, provvide al genere umano, e ispirò un grande zelo a questo nostro pio e fedelissimo imperatore, e chiamò a sé da ogni parte i capi del sacerdozio, affinché, con la grazia del signore di tutti noi, Cristo, allontanassero ogni peste di errore dalle pecore del Cri