di Rocco Gumina Il 5 luglio scorso, Papa Francesco con apposito decreto ha riconosciuto le virtù eroiche del Servo di Dio Giuseppe Lazzati. È certamente un passo importante in vista dell’approvazione canonica - ovvero accettata e proposta come da esempio per l’intera Chiesa cattolica sparsa nel mondo - della santità di questa esperienza. È altresì un segnale molto rilevante perché la comunità dei credenti in Cristo riconosce l’imitazione di stati di vita legati a scelte e a vicende che in pieno sono addentrate nella storia degli uomini come quelle politiche, culturali e sociali in genere. La storia di Giuseppe Lazzati è una di esse. Egli è stato: docente universitario; dirigente dell’Azione Cattolica; prigioniero in un campo di concentramento nazista; padre costituente - insieme a Dossetti, La Pira, Moro, Fanfani e molti altri - all’indomani del secondo conflitto mondiale; rettore per molti anni della più importante istituzione universitaria cattolica quella del “Sacro Cuore” di M
Debitori a Voltaire per la tolleranza, debitori a Lutero per il non conformismo.