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Visualizzazione dei post con l'etichetta cattolicesimo sociale

Nipoti di Maritain n. 04 è online!

È uscito il  quarto numero  di Nipoti di Maritain, che può essere letto gratuitamente e scaricato dal portale issuu. L’ editoriale questa volta, a un anno dalla nostra prima uscita, è stato scritto da Lorenzo Banducci , che ha rinnovato l'impegno per un dialogo inclusivo e aperto alle posizioni di tutti, per un confronto su tematiche che  ci  interroghino come cristiani nella  nostra quotidianità. Più che fornire risposte, Nipoti di Maritain propone  strumenti per sviluppare  ulteriormente le domande e le  provocazioni dalla quale traggono  origine gli articoli. Resta  al lettore  la possibilità di interrogarsi  in proprio sul suo vissuto di ogni  giorno. Il dibattito verte sul rapporto tra neuroscienze e teologia , sulla sfida del  populismo  e sul significato di  cattolicità ; tra le rubriche si segnalano due approfondimenti sul film Silence di Martin Scorsese. Scoprilo qui al link  https://issuu.com/nipotidimaritain/docs/nipoti_04   

Il direttore di Nipoti di Maritain intervistato dal Letimbro

Sul numero di dicembre 2016 del mensile "Il Letimbro" della diocesi di Savona-Noli, fondato nel 1892, è stata pubblicata l'intervista a Piotr Zygulski, direttore di Nipoti di Maritain.  Nipoti di Maritain è uno spazio digitale "per far emergere la voce del laicato post-conciliare, maggioranza delle parrocchie, silente sul web", afferma Zygulski.   "Nelle parrocchie a volte manca la volontà di approfondire in una prospettiva cristiana le questioni teologiche, politiche e sociali. E mancano gli strumenti. La rivista non è la risposta, ma una possibilità per queste esigenze, evitando che ci si chiuda nei riti fintamente 'di sempre' o ci si dissolva nella moda del momento". Infatti, "il Signore ci ha chiesto di rendere ragione della nostra fede e ci ha dato lo spazio per accrescerla nel dubbio. Ed è tempo di servizio per la comunità".  Nell'immagine, l'intervista completa.

C’è ancora posto per i cattolici democratici?

di Rocco Gumina La recente rottura “a caldo” della fusione “a freddo” avvenuta nelle scorse politiche tra l’Unione di Centro guidata dall’evergreen Casini, buono per ogni stagione, e Mario Monti tecnico prestato alla politica per redimerla ma che adesso cerca espiazione da essa, ci può dare l’assist per l’avvio di una riflessione circa il destino attuale e futuro di quello che una volta veniva largamente inteso come “cattolicesimo democratico”. Infatti, nel contenitore UDC – Scelta Civica ormai scoppiato da più parti, vari sono stati i protagonisti da Olivero a Riccardi, da Buttiglione alla Binetti che in un modo o nell’altro si possono accostare - con le dovute differenze e qualità - alla storia politica cattolico - democratica. Questa - dai pionieri Murri e Toniolo, ai costituenti Dossetti e De Gasperi passando per Sturzo, La Pira, Lazzati, Fanfani e Moro - ha rappresentato per l’intera nazione italiana una risorsa in termini di progetti, di idee, di visione del mondo e di rap

Don't call me a saint

“ It is only through religion that communism can be achieved, and has been achieved over and over.” From Union Square to Rome,Dorothy Day(1938) Dorothy Day, fondatrice del movimento Catholic Worker (Lavoratori Cattolici), nacque a Brooklyn, in New York, il 8 novembre 1897. Dopo essere sopravvissuta al terremoto di San Francisco del 1906, la famiglia Day si trasferì in un umile appartamento nella parte sud di Chicago. Fu un grande ritiro dal mondo indotto dal fatto che John Day si ritrovò disoccupato. I Day, da quella volta, capirono quel sentimento di vergogna che provano le persone quando falliscono negli sforzi vani. Fu a Chicago che la Day cominciò a formarsi un’impressione positiva del Cattolicesimo. Più tardi avrebbe ricordato un’amica della madre, una devota cattolica, che la scoprì a pregare di fianco al suo letto. Senza imbarazzo, era tornata a trovare la (signora) Day, le disse dove trovare sua figlia, e tornò alle sue preghiere. “Provai un’esplosione d’amore verso