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L'avventura (ragionevole) dell'essere cristiani, dopo il novecento (2°parte)

Limiti delle neuroscienze: corpo oggetto ed Io-corpo Pur esercitando indubitabile fascino, al metodo scientifico adoperato nello studio delle neuroscienze, fondato sull’oggettivazione del corpo umano, e talvolta sulla sola analisi elettrochimica molto parziale del sistema nervoso centrale, sfugge qualcosa di fondamentale, ossia gli aspetti che rendono l’uomo tale, e ne qualificano l’essenza. La prima di queste è la capacità di trascendere l’esperienza attraverso l’intuizione. A questo proposito si riportano, sempre per analogia, alcune riflessioni del fisico-matematico R. Penrose, che si basano sulla critica dell’IA forte (assimilazione della coscienza ad un software, più o meno indipendente dall’hardware cerebrale), a partire da alcuni corollari del teorema di Goedel. Uno di essi afferma: esistono proposizioni deducibili dagli assiomi di un sistema formale evidentemente vere ma che non hanno una dimostrazione all’interno del sistema. In altre parole, si riesce a stabilire la v