Quelli che chiamiamo abitualmente amici o amicizie sono soltanto dimestichezze e familiarità annodate per qualche circostanza o vantaggio, per mezzo di cui le nostre anime si tengono unite. Nell’amicizia di cui parlo, esse si mescolano e si confondono l’una nell’altra con un connubio così totale da cancellare e non ritrovar più la commessura che le ha unite. Se mi si chiede di dire perché l’amavo, sento che questo non si può esprimere che rispondendo: “Perché era lui; perché ero io”.
Debitori a Voltaire per la tolleranza, debitori a Lutero per il non conformismo.