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Visualizzazione dei post con l'etichetta peccato

Il peccato è inevitabile, ma tutto sarà bene, e tutto finirà bene

Con la mia abituale semplicità mi ero spesso domandata come mai la grande e preveggente sapienza di Dio non avesse impedito il sorgere del peccato. Perché in quel caso, pensavo, tutto sarebbe stato bene. Questo impulso curioso doveva essere assolutamente abbandonato; tuttavia ne ricavavo pianto e sofferenza, senza ragione né discernimento. Ma Gesù, che in questa visione m'informò di tutto quanto avevo bisogno, mi rispose con questa parola, e disse: “Il peccato è inevitabile, ma tutto sarà bene, e tutto finirà bene”.

Dall'inferno della vita mortale ci libera soltanto la grazia di Cristo

Per quanto riguarda la prima origine, la vita stessa, se di vita si deve parlare, piena di tanti e grandi mali, attesta che tutta la discendenza di esseri soggetti alla morte fu condannata. Che altro significa infatti un certo abisso dell'ignoranza, da cui promana l'errore che ha accolto tutti i figli di Adamo in una specie di baratro tenebroso sicché l'uomo non se ne può liberare senza fatica, sofferenze, timore? Che cosa sta ad indicare l'amore di tante cose inutili e nocive? Da esso infatti derivano le preoccupazioni affannose, i turbamenti, le afflizioni, i timori, le pazze gioie, le discordie, le liti, le guerre, i tradimenti, i furori, le inimicizie, l'inganno, l'adulazione, la frode, il furto, la rapina, la slealtà, la superbia, l'ambizione, l'invidia, gli omicidi, i parricidi, la crudeltà, la spietatezza, l'ingiustizia, la lussuria, l'insolenza, la sfrontatezza, l'impudicizia, le fornicazioni, gli adultèri, gli incesti e contro la

Siamo dispersi in mille pezzi e non troviamo più noi stessi

La prima corruzione dell'anima razionale risiede nel voler fare ciò che la verità somma ed intima vieta. Per questo motivo l'uomo fu cacciato dal paradiso in questo mondo, passando così dall'eternità alla vita temporale, dall'abbondanza all'indigenza, dalla stabilità all'instabilità; cioè non dal bene sostanziale al male sostanziale, perché nessuna sostanza è male, ma dal bene eterno al bene temporale, dal bene spirituale al bene carnale, dal bene intelligibile al bene sensibile, dal bene sommo al bene infimo. C'è dunque un certo bene, amando il quale, l'anima razionale pecca, perché è di ordine inferiore ad essa; perciò è il peccato in sé che è male e non la sostanza che, peccando, si ama . Non è allora male quell'albero che, come è scritto, era piantato nel centro del paradiso , ma la trasgressione del comando divino. E quando questa trasgressione subì, come conseguenza, la meritata condanna, da quell'albero, che era stato toccato contro il