Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta salute

In ascolto del malato

di Lorenzo Banducci Mi è impossibile – data la mia esperienza, sia personale sia collegata alla professione – parlare di un tema delicato quale quello del testamento biologico senza accennare al ruolo che il medico o, in generale, l’operatore sanitario deve avere nello stare vicino a chi soffre. Stare accanto al malato significa essenzialmente mettersi in ascolto della condizione di estrema sofferenza che sta vivendo la persona vicino a noi, accompagnandola un passo alla volta nel cammino terapeutico di qualsiasi natura esso sia (di cura, palliativo ecc.). È su questo aspetto che si gioca un duplice tema che mi è più caro sottolineare in queste righe più che quello del presunto “diritto di morire”. Da una parte occorre, perché si realizzi sempre più questo legame fra colui che cura e colui che soffre, che le strutture sanitarie, di qualsiasi livello esse siano, abbiano la capacità di porre al centro la persona nella sua integrità trovando il coraggio di andare oltre due grand

Fra la vita e la morte

  . di Niccolò Bonetti Rileggendo i miei ultimi due articoli mi sono rento conto di essere stato troppo schematico e ideologico. Volevo quindi sfumare,precisare,approfondire un po' alcune valutazioni. Si può parlare di vita umana da tutelare fin dal concepimento ma ritengo forzato parlare di persona umana se l'encefalo non si è formato E' l'anima intellettiva ,che è la cifra costitutiva della persona umana,non il DNA o altre caratteristiche e non si può parlare di anima intellettiva senza un encefalo. "Ammettere che il feto umano, dall’istante della sua concezione, riceva l’anima intellettiva quando la materia non è ancora in nulla disposta a questo riguardo, è ai miei occhi un’assurdità filosofica. È tanto assurdo quanto chiamare bebè un ovulo fecondato. Significa misconoscere completamente il movimento evolutivo, che viene in realtà considerato un semplice movimento di aumento o di crescita(Maritain,1967)."

La macchina sociale necessita d'un poco di immoralità come lubrificante. (Nicolás Gómez Dávila)

Di Niccolò Bonetti "Nei sogni, e nel comportamento quotidiano - cosa comune a tutti gli uomini - io vivo la mia vita prenatale, la mia felice immersione nelle acque materne: so che là io ero esistente." (Pasolini ,1974) Mai un tema è stato segnato da maggior ipocrisia e in nessun ambito emerge con maggior forza il grave offuscamento nei riguardi dei valori morali fondamentali quanto sul tema dell'aborto. Com'è noto,nella quasi totalità dei paesi occidentali,in nome del diritto assoluto e incondizionato della donna di disporre del proprio corpo,si è giunti a permettere l'infanticidio nei primi tre mesi di vita. Un'intera categoria di persone umane è stata privata di protezione giuridica e abbandonata all'arbitrio assoluto di altri individui che possono liberamente eliminarli se i primi non sono “graditi”e compatibili con le aspirazioni o i desideri soggettivi della società consumistica e con le sue false libertà e illusorie libertà. Com

ILVA: una sfida fra ambiente e lavoro

di Luca Scarcia “Il campanello di allarme è già scattato, anche qui a Taranto. Occorre ora far sì che le decisioni dei responsabili ne tengano conto, cosicché l’ambiente non venga sacrificato ad uno sviluppo industriale dissennato: la vera vittima, nel caso, sarebbe l’uomo; saremmo tutti noi." Giovanni Paolo II, in visita all’Ilva di Taranto, pronunciòqueste parole il 28 ottobre 1989 .Insomma,non l'altro ieri. Allora, uno “state all' erta” da tenere in scarsa considerazione per molti,un' importante presa di coscienza per pochi.