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Settimana ecumenica 2019 - Padre Grigorios Nanakoudis: Mc 16,14-15

Commento de l  Molto Reverendo Archimandrita padre  Grigorios Nanakoudis , parroco del duomo di Spetses e predicatore della Metropolìa di Hydra (Grecia) della Chiesa greco-ortodossa del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli Sono grato di partecipare con questo piccolo testo alla Settimana ecumenica 2019. Mi è stato chiesto di commentare Marco 16,14-15, che si riferisce ad un’altra apparizione di Nostro Signore ai Suoi discepoli dopo la Sua Risurrezione. In particolare, dopo la presenza dell'Angelo alle Mirofore e del Signore stesso a Maria Maddalena, esse si precipitarono ad annunciare il fatto della resurrezione «di nascosto, per timore dei Giudei» (Gv 18,38) ai discepoli. Ma non credevano; a loro sembrava «un vaneggiamento» (Lc 24,11) quello che le donne avevano raccontato. Il testo che commento è seguito dalla Sua apparizione ai discepoli mentre stavano cenando. Cercheremo di avvicinarci ad alcune parole nel testo.  1. « Incredulità »: in tutto il Vangelo,

Commento al Vangelo 25 novembre 2018 - Cristo Re: Gv 18,33-37

Il quarto vangelo coglie l’occasione del colloquio tra Gesù e Pilato - che nessuno probabilmente udì - per coinvolgerci in un confronto sulla regalità di Cristo. Da un lato, la prospettiva imperiale: il “re dei giudei” crea problemi politici. Ma il pericoloso rivoluzionario è proprio quell’uomo consegnatogli dai giudei? Il governatore Pilato, che giudeo non vuol essere, ne dubita: «Tu, indifeso persino dai tuoi amici, proprio tu saresti il re dei giudei? Cosa avresti fatto? Ci sono davvero delle prove credibili contro di te?». Non ci crede. Gesù, insomma, non gli pare affatto un pretendente al trono. Dall’altro lato, Gesù domanda chi gli ha suggerito che lui sarebbe sovrano. Lo Spirito di Dio o l’Accusatore? Entrambi lo sanno! I Romani che temono una congiura contro Cesare o i sommi sacerdoti che temono il Messia che renderà vano il loro ruolo? I primi stiano tranquilli, gli altri un po’ meno... Gesù dice che il suo regno non è un regno come gli altri che si estendono geogr

Vangelo e voto. Poveri e rancore.

di Lorenzo Banducci Per un curioso scherzo del destino il prossimo 4 marzo, in concomitanza con le elezioni politiche, chi si recherà alla Messa Festiva Domenicale potrà ascoltare uno dei brani evangelici più significativi per la mia personale esperienza di fede.

Il battesimo del fuoco

di Giovanni Vannucci Le autorità religiose di Gerusalemme gli mandarono degli inviati a chiedergli chi egli fosse, e in nome di chi battezzava. Giovanni risponde di non essere il Messia atteso, né un profeta, ma uno che grida: "Raddrizzate le vie del Signore". Il suo battesimo è la preparazione al battesimo dello Spirito Santo che verrà amministrato da uno che è già in mezzo al popolo. Il giorno dopo Gesù andò da Giovanni, che ancora non lo conosceva, e gli si rivelò come "l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo", il peccato che insidia radicalmente l'uomo: la ricaduta nel nulla. Lo riconobbe come l'Atteso perché Colui che l'aveva inviato a battezzare gli aveva detto: "Tu va' a battezzare con l'acqua, quegli su cui vedrai discendere lo Spirito e rimanere su di lui è Colui che libera dal peccato non più simbolicamente con l'acqua, ma realmente con lo Spirito Santo". Giovanni vide plasticamente, come colomba, discendere

Il Gesù storico e il Gesù della fede

di Niccolò Bonetti Chi è stato veramente Gesù di Nazareth al di là delle interpretazioni teologiche date dalla tradizione? E' lo scopo della ricerca sul Gesù storico, che tenta ricostruire dal punto di vista storico la biografia di Gesù prescindendo dalle elaborazione dottrinali successive. Per Reimarus,filosofo illuminista e deista tedesco e professore di lingue orientali ad Amburgo,bisogna distinguere fra un Gesù della storia e la fede nel Gesù risorto. Gesù sarebbe stato un messia nazionalistico, che predicava la ribellione ai Romani, arrestato e ucciso il cui corpo fu trafugato dai suoi discepoli per poter proclamare che era risorto dai morti.