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Visualizzazione dei post con l'etichetta Chiavacci

Chiavacci e la bioetica

di Enrico Chiavacci Questa sera vorrei fare un discorso serio sulla lettura della sessualità, visto che il tema è quello della fecondazione assistita. Qui si vedrà come l’esperienza umana - in senso lato - compresa quella scientifica, ma anche quella esistenziale degli esseri umani, ha portato ad un cambiamento radicale del modo di comprendere la sessualità, la vita di coppia e il matrimonio. Tutto questo è successo a cavallo tra la fine del 1800 e la prima metà del 1900: purtroppo gran parte di tutta la precettistica morale - sia cristiana che civile - non ha ancora capito questa transizione che già c’è stata. Per almeno millecinquecento anni - diciamo dal trecento-quattrocento dopo Cristo, fino alla metà del 1800 - si è visto il sesso come apparato funzionale alla riproduzione e tutto quello che non era funzionale alla riproduzione era semplicemente male, disordine contro la legge naturale, la quale vuole che tutto l’apparato sessuale serva alla riproduzione per cui quando no

Lettera ad Adista sul "per molti" dell'istituzione dell'eucarestia

di don Enrico Chiavacci in “Adista” n 89 del 23 dicembre 2006 Per un ricordo riconoscente di Enrico Chiavacci. Il vescovo emerito di Roma Ratzinger, ai tempi in cui era impegnato su più fronti in una "controriforma" della riforma liturgica introdotta dal Concilio Vaticano II, aveva dato disposizioni, tramite il prefetto della Congregazione per il Culto divino, il card. Arinze, di cambiare la versione delle parole della consacrazione del calice, sostituendo il "per tutti" con "per molti", perché più aderente al testo latino del Missale Romanum. Così intervenne allora Enrico Chiavacci, con una lettera ad Adista, mostrando la sua sensibilità di parroco-pastore.