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Visualizzazione dei post con l'etichetta Giovanni XXIII

Laicità. Cristianizzazione senza Dio

di Enrico Chiavacci " D'ora in poi predicherò solo Cristo, e Cristo crocifiss o", esclama Paolo (cfr. 1Cor 2,2). La fede in Cristo non è un 'bagaglio di valori', ma è l'assunzione di un unico valore che deve dominare la mia intera esistenza, esserne il senso ultimo su cui io scelgo di misurare me stesso in ogni mia scelta concreta (o, se si vuole, storica). Questo unico valore è fare della propria esistenza un dono offerto a tutti i fratelli in umanità, buoni o cattivi, bianchi o neri, amici o persecutori. " Questo corpo che è per voi, questo sangue versato per voi e per tutti ": Gesù nella cena dichiara il senso del suo andare deliberatamente incontro alla croce, e con questo gesto supremo di dono accompagnare la storia, la vicenda intera della famiglia umana.

Rapporti fra cattolici e non cattolici in campo economico-sociale-politico

da "Pacem in terris", Giovanni XXIII 82. Le linee dottrinali tracciate nel presente documento scaturiscono o sono suggerite da esigenze insite nella stessa natura umana, e rientrano, per lo più, nella sfera del diritto naturale. Offrono quindi ai cattolici un vasto campo di incontri e di intese tanto con i cristiani separati da questa Sede apostolica quanto con esseri umani non illuminati dalla fede in Gesù Cristo, nei quali però è presente la luce della ragione ed è pure presente ed operante l’onestà naturale. "In tali rapporti i nostri figli siano vigilanti per essere sempre coerenti con se stessi, per non venire mai a compromessi riguardo alla religione e alla morale. Ma nello stesso tempo siano e si mostrino animati da spirito di comprensione, disinteressati e disposti ad operare lealmente nell’attuazione di oggetti che siano di loro natura buoni o riducibili al bene"   .

Pacem in terris

di Christine Pedotti   in “www.temoignagechretien.fr” dell'11 aprile 2013 (traduzione: www.finesettimana.org )   L'11 aprile 1963, esattamente cinquant'anni fa, Papa Giovanni XXIII pubblicava l'enciclica Pacem in Terris, che era scaturita da due urgenze.

I giovani e il Concilio

di Lorenzo Banducci e Niccolò Bonetti Lorenzo Banducci (nella prima parte) e Niccolò Bonetti (nella seconda) danno una testimonianza del Concilio oggi durante un' iniziativa organizzata dall'Azione Cattolica, svoltasi ieri (11 ottobre 2012) presso l'Oratorio San Giovanni Bosco a Viareggio, che ricordava i 50 anni dall'apertura del Concilio Vaticano II

Roncalli e il "suo" Concilio

Angelo Giuseppe Roncalli, classe 1881, primo papa “italiano” in senso unitario, nativo delle terre visitate da san Carlo trecento anni prima, è un prodotto perfetto di ciò che Trento sognava come prete e vescovo riformato e riformatore. Verso quel  segmento  di tradizione che altri  ancora  identificano  con  la  tradizione non ha alcun complesso reverenziale e neppure quella inquietudine dolente che alimenta il percorso intellettuale di Congar, di Rahner, di Chenu e degli altri grandi teologi del Vaticano II.