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Visualizzazione dei post con l'etichetta ambiente

Bruno Bignami e l’ecologia integrale relazionale

Don Bruno Bignami, lei è autore di un saggio intitolato “Terra, aria, acqua e fuoco. Riscrivere l’etica ecologica”. Perché mai occorre riscriverla? In quel saggio tentavo di dire che siamo in una fase storica di passaggio, dove alcune cose che alcuni anni fa ritenevamo scontate oggi non lo sono più. In particolare mi riferivo al rapporto con i beni comuni, per cui terra, aria, acqua e fuoco dicono il rapporto umano con gli elementi essenziali per la vita. Abbiamo dato per scontato che fossero parti del diritto del vivere umano. In realtà oggi non è più così, perché la tentazione è quella di un’appropriazione continua di questi beni. Riscrivere l’etica ecologica riguarda non solo il rapporto che noi abbiamo con l’ambiente, ma pure il tema sociale del rapporto con l’umanità che si struttura nella gestione anche dei beni comuni. Da questo punto di vista occorre riscrivere l’etica ecologica, cioè allargare lo sguardo e partire dal nostro rapporto coi beni comuni: siamo capaci di ess

Nipoti di Maritain n. 06 è online!

Oggi è uscito il numero 6  della rivista Nipoti di Maritain.  Al centro ci sono  tre temi di forte attualità sociale ed ecclesiale: l’ etica ecologica , il rapporto fra l’economia finanziaria e la democrazia e le attese in vista del Sinodo dei giovani del 2018. Qual è la responsabilità dei cristiani nel degrado ecologico e in che modo oggi possono essere segno profetico dell'alleanza uomo-natura? A questo e a molti altri quesiti rispondono gli autori che entrano nel dibattito. Nelle  rubriche, ulteriori approfondimenti legati all'ecologia: la riflessione liturgica sul creato di mons. Christian Cerasa, l’intervista a don Bruno Bignami sull’ecologia integrale relazionale e la recensione di Federico Ferrari a “Dio è anche giardiniere” del teologo Christophe Boureux.  Il secondo tema riguarda il rapporto più corretto tra finanza e democrazia; emerge la necessità di un controllo di autorità democratiche e rappresentative degli interessi dei popoli, sottraendo il mondo fina

Call for papers - Nipoti di Maritain 6

Cari Amici,  è aperta la possibilità di inviarci i vostri articoli per il sesto numero di Nipoti di Maritain - ISSN 2531-7040. Ecco i tre quesiti su cui si articolerà il dibattito: Ambito etico/morale : « La crisi ecologica e la sfida della sostenibilità in che modo  trasformeranno la morale cattolica nei prossimi decenni?  » Ambito politico/sociale : « Democrazia e finanza : quale rapporto è possibile, anche alla  luce del Fiscal Compact?  » Ambito pastorale/ecclesiale : « Quali sono le vostre attese e le prospettive reali per il prossimo  Sinodo dei Vescovi sui giovani , la fede e il discernimento?  » Accettiamo interventi di risposta di massimo 1000 parole da  farci pervenire all’indirizzo inipotidimaritain6@gmail.com entro  il 20 febbraio 2018. 

Speciale referendum sulle trivellazioni in mare. Le ragioni del SI

di Lorenzo Banducci In vista del referendum del 17 aprile sul tema della trivellazione del mare abbiamo deciso di informarci e informare chi ci segue attraverso una serie di articoli. Iniziamo oggi con un’intervista a Stefano Iannillo del comitato “Vota SI per fermare le trivelle”.

Biocarburanti

di Giorgio Romagnoni La "rivoluzione" dei biocarburanti secondo Giorgio Romagnoni...

L'impatto economico del surriscaldamento globale

di Lorenzo Banducci   Ho deciso quest'oggi di riprendere una notizia citata brevemente da "L'Osservatore Romano" di domenica 30 settembre e già presentata qualche giorno fa dal quotidina britannico "The Guardian" riguardante il teme, sempre piuttosto complesso, dei cambiamenti climatici. Secondo un nuovo studio, il cambiamento climatico sta già contribuendo alla morte di quasi 400.000 persone l'anno e costa al mondo più di 1,2 trilioni di dollari, cancellando l'1,6 % del PIL mondiale.

ILVA: una sfida fra ambiente e lavoro

di Luca Scarcia “Il campanello di allarme è già scattato, anche qui a Taranto. Occorre ora far sì che le decisioni dei responsabili ne tengano conto, cosicché l’ambiente non venga sacrificato ad uno sviluppo industriale dissennato: la vera vittima, nel caso, sarebbe l’uomo; saremmo tutti noi." Giovanni Paolo II, in visita all’Ilva di Taranto, pronunciòqueste parole il 28 ottobre 1989 .Insomma,non l'altro ieri. Allora, uno “state all' erta” da tenere in scarsa considerazione per molti,un' importante presa di coscienza per pochi.