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Visualizzazione dei post con l'etichetta diaconato femminile

Nipoti di Maritain 02/2016

È uscito il secondo numero di Nipoti di Maritain, che può essere letto gratuitamente e scaricato dal portale issuu.com Nipoti di Maritain continua a crescere in numero di articoli, di autori e di qualità del dibattito. Questa volta si parla di  testamento biologico, dialogo con i musulmani e ruolo del diaconato per la Chiesa di oggi. Con un’intervista esclusiva alla diaconessa evangelica Wiebke Johannsen o e tante interessanti rubriche. Scoprilo qui al link https://issuu.com/nipotidimaritain/docs/nipoti_02  

Call for papers - Nipoti di Maritain n. 02

Cari Amici,  stiamo raccogliendo articoli per il secondo numero della rivista di Nipoti di Maritain. Vi presentiamo i quesiti su cui si articolerà il dibattito: Ambito etico/morale : « Un cristiano, nel proprio testamento biologico , che cosa può e/o non  può scrivere? » Ambito politico/sociale : « Quale tipo di fraternità e dialogo è possibile tra cristiani e musulmani ?  Hai esperienze da raccontarci? » Ambito pastorale/ecclesiale : « In che modo il diaconato , anche femminile, potrebbe servire meglio  alle necessità odierne della Chiesa? » Accettiamo interventi di risposta di 600 parole circa da farci pervenire all’indirizzo inipotidimaritain6@gmail.com entro il 15 settembre 2016 . 

Riforme concrete. Preti e laici della Versilia scrivono al Papa

di Valerio Gigante da Adista Lo hanno preso sul serio, papa Francesco, quando parla di collegialità, quando sostiene che «il vero potere è il servizio» che ha «il suo vertice luminoso sulla Croce» e che, in quanto servizio, rimanda all’idea di «azione di governo» come «amministrazione», piuttosto che come imperium. Lo hanno preso sul serio, e gli hanno scritto, inviando a lui, ai vescovi toscani ed alla stampa le loro richieste di riforma nella vita della Chiesa. Sono un’ottantina di credenti della Versilia, la cui riflessione è stata guidata ed animata da tre preti piuttosto noti in zona: don Lenzo Lenzi, storico della Chiesa, esperto in particolare delle vicende ecclesiali del lucchese, parroco dei Sette Santi alla Darsena (la parrocchia cui appartiene anche la Chiesina del Porto, costruita da don Sirio Politi e dove giacciono le sue spoglie), animatore nel 2012 di una campagna di boicotaggio che ebbe una certa eco in zona e che chiedeva ai parrocchiani di evitare bar ...

L'ordinazione delle donne diacono nella tradizione bizantina

Questo è il rito di ordinazione per le diaconesse come venne ricostruito nel 1647 da Giacomo Goar utilizzando almeno sette manoscritti. Goar afferma di essersi servito dei documenti presenti nella biblioteca reale ( di Francia ?) , e delle collezioni Barberini, Grottaferrata, di San Marco a Firenze, Tilliana, Allaziana e Coresiana .Vi sono inclusi, senza dubbio, i manoscritti de Nicolis e Giorgio Varo , ed altri ancora. Il testo greco venne pubblicato, assieme alla traduzione in latino di Goar , in Euchologion sive Rituale Graecorum, Parigi 1647; pp. 262-264; con delle note pp. 264-267. commenti ‘ Preghiera di Ordinazione( cheirotonia ) di una diaconessa’ Tutti gli ordini maggiori erano conferiti all'interno della chiesa, dinnanzi all'altare. Dopo l'offertorio sacro, quando le porte della chiesa sono state aperte, davanti al Diacono comincia la litania 'Tutti Santi' ; la donna che è or...

Il diaconato femminile nei primi secoli

In epoca apostolica, diverse forme di assistenza diaconale agli apostoli e alle comunità esercitate da donne sembrano avere un carattere istituzionale. Così Paolo raccomanda alla comunità di Roma «Febe, nostra sorella, diaconessa (he diakonos) della Chiesa di Cencre» (cfr Rm 16,1-4). Benché qui sia usata la forma maschile di diakonos, non possiamo concludere che essa indichi già la funzione specifica di «diacono»; da una parte, perché, in questo contesto, diakonos significa ancora, in un senso molto generale, servo e, d’altra parte, perché la parola «servo» non ha un suffisso femminile, ma è preceduta da un articolo femminile. Ciò che pare certo è che Febe ha esercitato un servizio nella comunità di Cencre, riconosciuto e subordinato al ministero dell’ Apostolo. Altrove, in Paolo, le stesse autorità civili sono chiamate diakonos (Rm 13,4) e, in 2 Cor 11,14-15, si parla di diakonoidel diavolo.