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Visualizzazione dei post con l'etichetta mezzogiorno

Problema giovanile e/è questione ecclesiale

di Rocco Gumina   “Prendete nelle vostre mani la vostra vita e vogliate decidere di farne un autentico e personale capolavoro”. Così Giovanni Paolo II si rivolgeva nel 1985 ai giovani genovesi. L’invito del Papa polacco, recentemente canonizzato, stimola il mondo giovanile alla responsabilità personale, ecclesiale e civile per rispondere alla chiamata alla santità proposta da Dio e pertanto per rendere l’esistenza un capolavoro. Tali parole hanno un oggettivo significato in ogni parte del globo sia nei Paesi dove il cattolicesimo è ampiamente diffuso e radicato, sia nelle terre destinate alla prima evangelizzazione. Tuttavia, in un territorio così ricco di problematiche sociali, politiche e ambientali – qual è il mezzogiorno italiano dove si trova la nostra Sicilia – questo invito mette chiaramente in risalto come il problema giovanile dell’assenza di formazione e preparazione umana, del lavoro, di una prospettiva credibile per progettare il futuro si leghi a filo doppio al

Chiesa e mafia

di Vincenzo Fatigati Quando la telecamera di qualche giornalista riprende l’interno di un bunker che ha ospitato la latitanza di qualche camorrista, talvolta, oltre all’arsenale e ai quaderni contabili del clan (dove vengono appuntati nomi di affiliati e agenti corrotti), affianco ai vari oggetti- simbolo che manifestano l’ostentazione pacchiana del potere e lo sfarzo di famiglie malavitose; registra la aberrante convivenza con immagini religiose: figurine di santi, statue di Padre Pio, rosari, crocifissi e in certi casi anche Bibbia e testi sacri . Parecchi elementi di spicco di feroci e sanguinari clan sono stati trovati in possesso di oggetti sacri , senza che ciò venga minimamente percepito come stridente con la propria condotta morale. Si pensi solo alla casa - bunker di “Sandokan” Schiavone ( e di suo figlio), o anche al pluripregiudicato Diana. Per citare i più famosi.