Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta psicologia

Io, prete. Sull'affettività dell'uomo sacerdote - Christian Cerasa

Mi è stato chiesto di scrivere una riflessione sul prete, sull’essere prete. Di cose se ne sono scritte tante e se ne scrivono tante, a livello teologico o pastorale, quindi credo che mi fermerò semplicemente a rileggere la mia vita alla luce di un aspetto che forse troppo poco spesso si sottolinea, ovvero l’umanità del prete, l’essere uomo-prete. Credo che uno degli errori grossi che è stato fatto nel tempo, sia quello di aver divinizzato a tal punto la figura del prete, da aver completamente snaturato la sua umanità o averla quasi completamente annullata. Così si è più attenti all’immagine da dare che all’identità dell’essere. Da dove partire dunque con questo esame di coscienza. Credo sia opportuna una premessa. C’è sempre molta curiosità intorno all’umanità e all’affettività del sacerdote; una domanda spesso inespressa. La gente, anche quella che al prete vuole bene, che lo stima, con cui collabora, al quale affida i figli fantastica ... si interroga ... e spesso inventa! In

Liberare la vita: intervista a Simone Pacot

L’Autrice si è dimostrata in questi ultimi anni una grande scrittrice di spiritualità. Nata in Marocco nel 1924, è avvocato onorario alla Corte d’appello di Parigi. Anima dal 1987 incontri di “evangelizzazione del profondo” nell’ambito dell’associazione ecumenica Bethasda. Collaborano con lei laici, sacerdoti e suore della comunità svizzera di Grandchamps, operando contemporaneamente sul piano psicologico e sul piano spirituale. Presentiamo una sua intervista.    – Simone Pacot, Lei propone un lavoro su di sé in cui si conciliano la psicologia e la fede. Come Le è venuta l’idea di un percorso del genere? Simone Pacot: Ho esercitato in Marocco la professione di avvocato partecipando nello stesso tempo a gruppi di dialogo e di riconciliazione tra musulmani, cristiani ed ebrei. Poi ho fatto parte di un’équipe orientata allo scambio di esperienze di vita e alla non violenza, nell’estremo Sud del Marocco. In tale contesto mi sono trovata a fare i conti con le mie difficoltà relazio