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Visualizzazione dei post con l'etichetta rivoluzione francese

Siate buoni cristiani e sarete ottimi democratici!

Decidete quanto conferiscano i precetti del Vangelo, le tradizioni degli apostoli, e dei gran filosofi padri , e dottori cristiani a conservare la pace , a far risplendere la vera grandezza dello stato democratico , a fare di tanti uomini, dirò così, tanti eroi di umiltà , di prudenza nel governare, di carità nel fraternizzare fra loro stessi, e con Gesù Cristo. Il luminoso oggetto della nostra democrazia deve essere di stabilire , la massima possibile unione di sentimenti , di cuori, di forze fisiche e morali , onde ne derivi una soave fratellanza nella società Eccovi, o dilettissimi fratelli, uno sparuto abbozzo degli evangelici dettami. Vedete ivi quale possanza, quando l' influsso risplenda per la massima virtù dell'uomo,per la civile uguaglianza, per la regolata libertà , per quel unione insomma d'amore e di tranquillità, che fa la sussistenza, e l'onore della democrazia. Forse per la durevole felicità degli altri governi basterà una virtù comune, ma nella de

"La rivoluzione è come le figlie del re Pelia, fa a pezzi l’umanità per ringiovanirla"

di Niccolò Bonetti Domani in Francia si ricorda la presa della Bastiglia da parte dei cittadini parigini che dette inizio alla Rivoluzione francese. Non voglio qui affrontare il tema del rapporto fra Chiesa e rivoluzione francese né quello più generale fra modernità e cattolicesimo. Vorrei concentrarmi su una delle figure più controverse del periodo rivoluzionario cioè Maximilien de Robespierre. Non mi interessa difendere il suo operato o demonizzarlo. Il punto su cui vorrei riflettere è un altro. Robespierre non era solo un tiranno,un sanguinario,un massacratore, un utopista. Era anche molti altri aspetti che molto difficilmente nella storia successiva si troveranno abbinate ad un uomo “di sinistra”. Era un moralista e credeva ardentemente in un Dio,per quanto non fosse quest'ultimo il Dio cristiano.