Al ministro ordinato si presenta un fedele il quale ha maturato, con l’aiuto di Dio e di alcuni credenti, una chiara consapevolezza della propria situazione morale e spirituale. Dieci anni addietro egli iniziò, dopo un certo degrado interiore e affettivo, a tradire la moglie, la quale invece non cessò di rimanergli fedele. A un certo punto decise di abbandonare moglie e figlio, di accompagnarsi con un’altra donna e infine di divorziare, per passare con la seconda donna a nozze civili. Da queste nacque dopo qualche anno un figlio. L’uomo ora assolve con precisione agli impegni finanziari derivati dal matrimonio, e partecipa, per quanto possibile, alla educazione del primo figlio. Egli comincia a riapprezzare il Vangelo, col quale era entrato in contrasto, nonostante la buona educazione cristiana ricevuta. Ne riconosce profondità e valore anche a proposito del matrimonio. Da tempo egli nutre un profondo sentimento di pentimento e volontà di riconciliazione con Dio e la Chiesa. Confro
Debitori a Voltaire per la tolleranza, debitori a Lutero per il non conformismo.