Siamo rimasti positivamente
stupiti dalla scelta che un parroco della Diocesi di Lucca ha compiuto nell’inserire
nel bollettino parrocchiale settimanale questa lettera, pubblicata in rete da Adriano Celentano, con cui il cantante ha voluto ricordare Stefano Cucchi, il
geometra romano morto nel 2009 durante la custodia cautelare all’ospedale
Sandro Pertini e al centro di una nota vicenda giudiziaria che la scorsa
settimana ha visto l’assoluzione di tutti gli imputati al processo. La vogliamo condividere con voi.
Ciao
Stefano!
Hai capito
adesso in che mondo vivevi? Certo dove sei ora è tutta un’altra cosa. L’aria
che respiri ha finalmente un sapore. Quel sapore di aria pura che non ha niente
a che vedere con quella maleodorante che respiravi qui sulla terra. Lì, dove
sei adesso, c’è la LUCE, la LUCE vera!!! Che non è quella flebile e malata di
quei giudici “ignavi” che, come diceva Dante, sono anime senza lode e senza
infamia e proprio perchè non si schierano nè dalla parte del bene e nè da
quella del male sono i piu’ pericolosi, e giustamente il Poeta li condanna. Ma
adesso dove sei tu è tutto diverso. Lì si respira l’AMORE del “Padre che
perdona” e non di chi ti ha picchiato e massacrato fino a farti morire. Sei
finalmente libero di amare e scorrazzare fra le bellezze del Creato, senza piu’
il timore che qualche guardia carceraria ti rincorra per ucciderti. Perchè dove
sei tu non si può morire. La morte non è che un privilegio dei comuni mortali e
quindi proibito a chi non ha la fortuna di nascere. Un privilegio dell’ANIMA
che, se non la uccidiamo del tutto, ci riconduce alla Vita ETERNA
Adriano
Celentano
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