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La carità unisce i vivi e i morti

Ciò che unisce i membri della Chiesa è la carità, che si estende non solo ai vivi, ma anche ai morti che muoiono nella carità, la quale, come dice S. Paolo [1 Cor 13, 8], non finisce con la vita del corpo: «La carità non avrà mai fine». Inoltre i morti vivono nella memoria dei vivi: per cui l‘intenzione di questi ultimi può indirizzarsi a beneficio di quelli. Per cui tali suffragi possono giovare ai morti in due modi, come anche ai vivi: per l‘unione nella carità e per l‘intenzione ad essi diretta. Non bisogna credere però che i suffragi dei vivi valgano a mutare lo stato di miseria in quello di felicità, o viceversa. Essi valgono solo per ottenere una diminuzione della pena, o qualcosa del genere, senza che lo stato dei morti venga mutato. suffragi gli siano validi dopo la morte. Per cui se questi gli giovano anche allora, è sempre in dipendenza da ciò che egli ha fatto mentre era nel corpo.  (…) La pena del purgatorio supplisce a quella soddisfazione che non fu completata...

Salvezza finale per i dannati?

La fine del mondo è prova che tutte le cose son giunte alla piena realizzazione. Questo fatto ci ricorda che se qualcuno è preso dal desiderio di leggere e conoscere argomenti così ardui e difficili deve avere intelligenza coltivata e completa.Infatti se egli non avrà avuto una certa esperienza di questioni di tal genere, questi argomenti gli sembreranno inutili e superflui; se poi è pieno di pregiudizi ed è prevenuto su altre questioni, li riterrà eretici e contrari all’ortodossia, senza cercare di convincere col ragionamento ma giudicando secondo i suoi pregiudizi. Del resto anche noi li esponiamo con gran timore e cautela, esaminando e discutendo più che esprimendo soluzione sicura e ben definita. Infatti già prima abbiamo indicato i punti che debbono essere fissati con precisa regola; e credo di essermi comportato in questo modo, secondo le mie capacità, quando ho parlato della trinità: ma di questo argomento mi occupo più per discutere che per definire.

Pensare la reincarnazione cristianamente?

Di Niccolò Bonetti E' possibile pensare la reincarnazione dal punto di vista cattolico? La credenza largamente diffusa nelle religioni orientali come l'induismo o il buddismo o nello stesso platonismo nella reincarnazione non può essere facilmente liquidata perché come scrive Kung “ per molte persone (essa) risponde a interrogativi che altrimenti non trovano una risposta; per alcuni, quindi, essa colma un vuoto religioso-culturale”. Potrebbe la credenza nel purgatorio illuminare alcuni aspetti oscuri e problematici della dottrina dogmatica del luogo intermedio cioè il purgatorio? Un teologo che ha tentato un difficile dialogo fra queste due dottrine è stato Rahner.