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Salvezza finale per i dannati?



La fine del mondo è prova che tutte le cose son giunte alla piena realizzazione.
Questo fatto ci ricorda che se qualcuno è preso dal desiderio di leggere e conoscere argomenti così ardui e difficili deve avere intelligenza coltivata e completa.Infatti se egli non avrà avuto una certa esperienza di questioni di tal genere, questi argomenti gli sembreranno inutili e superflui; se poi è pieno di pregiudizi ed è prevenuto su altre questioni, li riterrà eretici e contrari all’ortodossia, senza cercare di convincere col ragionamento ma giudicando secondo i suoi pregiudizi. Del resto anche noi li esponiamo con gran timore e cautela, esaminando e discutendo più che esprimendo soluzione sicura e ben definita. Infatti già prima abbiamo indicato i punti che debbono essere fissati con precisa regola; e credo di essermi comportato in questo modo, secondo le mie capacità, quando ho parlato della trinità: ma di questo argomento mi occupo più per discutere che per definire.


La fine del mondo avverrà quando ognuno sarà assoggettato alle pene secondo i propri peccati; e Dio solo conosce il tempo in cui ognuno riceverà ciò che merita. Riteniamo comunque che la bontà di Dio per opera di Cristo richiamerà tutte le creature ad unica fine, dopo aver vinto e sottomesso anche gli avversari. Dice infatti la sacra scrittura: Disse il signore al mio signore: Siedi alla mia destra finché porrò i tuoi nemici sgabello dei tuoi piedi. Se non sembra chiaro ciò che vuol dire la parola del profeta, apprendiamolo più apertamente da Paolo che dice: Bisogna che Cristo regni finché non avrà posto tutti i suoi nemici sotto i suoi piedi. E se neppure queste parole così evidenti dell’apostolo ci hanno chiarito a sufficienza che cosa significhi porsi i nemici sotto i piedi, sta sentire come continua: Bisogna infatti che tutto gli sia soggetto.
Ma che cos’è la soggezione per cui tutto deve essere soggetto a Cristo? Io credo che sia quella per cui anche noi desideriamo essergli soggetti, per la quale gli sono soggetti gli apostoli e tutti i santi che l’hanno seguito: infatti soggezione per cui siamo soggetti a Cristo significa salvezza che Cristo dà ai suoi soggetti, secondo quanto diceva anche Davide: Non sarà soggetta a Dio la mia anima? infatti da lui viene la mia salvezza.
Se poi alcuni, in questi ordini che agiscono sotto il comando del diavolo e ubbidiscono alla sua malvagità, potranno una volta nei secoli futuri convertirsi al bene,poiché in loro è sempre presente il libero arbitrio, ovvero la malvagità persistente ed inveterata si trasforma per la consuetudine come in una natura, esaminalo pure tu che leggi, anche se comunque né in questi secoli temporali e visibili né in quelli invisibili ed eterni questa parte della creazione potrà discordare profondamente rispetto all’unità e armonia finali.
Frattanto sia in questi secoli visibili e temporali sia in quelli invisibili ed eterni si provvede a tutti costoro con misura e discernimento, in relazione all’ordine e al merito. Così prima alcuni, poi altri, altri proprio negli ultimi tempi e per mezzo di pene più pesanti e dolorose, lunghe e sopportate, per così dire, per molti secoli,tutti infine rinnovati dagli insegnamenti e da severe correzioni saranno reintegrati prima fra gli angeli poi fra le gerarchie superiori; e così assunti gradatamente sempre più in alto arriveranno fino alle realtà invisibili ed eterne, dopo aver percorso uno per uno gli uffici delle gerarchie celesti al fine di essere istruiti. Di qui, come penso, si deduce che ogni natura razionale può passare da un ordine all’altro e giungere, uno per uno, da tutti a tutti, poiché ciascuno in forza del libero arbitrio progredisce e regredisce variamente in relazione ai propri movimenti e impulsi.
(...)
Questa soggezione si realizzerà in determinati modi, norme e tempi: cioè tutto il mondo si assoggetterà al Padre non per violenza né per necessità che costringa alla soggezione, ma per la parola, la ragione, l’insegnamento, l’emulazione dei migliori,le buone norme e anche le minacce meritate e adatte, che a ragione sono indirizzate a quanti trascurano la cura della loro utilità e salvezza. Infatti anche noi uomini,quando istruiamo i servi o i figli, finché non sono ancora nell’età della ragione, li costringiamo con le minacce e la paura; ma quando cominciano a comprendere che cosa sia il bene, l’utile, l’onesto, allora cessa il timore delle percosse, ed essi persuasi dalla parola e dalla ragione, trovano soddisfazione in tutto ciò ch’è buono. Ma in che modo si provveda a ciascuno, salvaguardando il libero arbitrio di tutte le creature razionali cioè, chi la parola di Dio trova già preparati e capaci e li istruisce, chi invece per il momento rinvia, a chi completamente si nasconde senza ascoltarne la voce, chi di nuovo spinge alla salvezza con correzioni e castighi per aver disprezzato la parola di Dio annunziata e predicata, quasi esigendo e ottenendo a forza la loro conversione, a chi invece offre anche occasioni di salvezza,sì che uno la può ottenere senza fallo manifestando la sua fede anche con una sola risposta , per quali motivi e in che occasioni tutto ciò avvenga, per qual impulsi e inclinazioni che scorge negli uomini la sapienza divina disponga tutte queste cose: tutto ciò sa solo Dio, il suo unigenito, per mezzo del quale sono state create e reintegrate tutte le cose e lo Spirito santo, per cui mezzo tutte le cose vengono santificate, che procede dal Padre, cui è gloria nei secoli eterni, amen.

Origene,I Principi

Commenti

Raffaele Savigni ha detto…
Si tratta di una questione molto grossa e complessa. La teoria di Origene è stata condannata ufficialmente da un concilio ecumenico e come tale non può essere accolta. Ma il teologo Balthasar ha suggerito una possibile via d'uscita: l'inferno (che esprime la possibilità teorica d un fallimento totale, eterno) potrebbe essere vuoto, Dio potrebbe lasciare una possibilità di speranza per tutti... Vedi H. von Balthasar, Sperare per tutti, Milano, Jaca Book, 1989, nuova edizione arricchita 1997.

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