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Io, prete. Sull'affettività dell'uomo sacerdote - Christian Cerasa

Mi è stato chiesto di scrivere una riflessione sul prete, sull’essere prete. Di cose se ne sono scritte tante e se ne scrivono tante, a livello teologico o pastorale, quindi credo che mi fermerò semplicemente a rileggere la mia vita alla luce di un aspetto che forse troppo poco spesso si sottolinea, ovvero l’umanità del prete, l’essere uomo-prete. Credo che uno degli errori grossi che è stato fatto nel tempo, sia quello di aver divinizzato a tal punto la figura del prete, da aver completamente snaturato la sua umanità o averla quasi completamente annullata. Così si è più attenti all’immagine da dare che all’identità dell’essere. Da dove partire dunque con questo esame di coscienza. Credo sia opportuna una premessa. C’è sempre molta curiosità intorno all’umanità e all’affettività del sacerdote; una domanda spesso inespressa. La gente, anche quella che al prete vuole bene, che lo stima, con cui collabora, al quale affida i figli fantastica ... si interroga ... e spesso inventa! In

Riforme concrete. Preti e laici della Versilia scrivono al Papa

di Valerio Gigante da Adista Lo hanno preso sul serio, papa Francesco, quando parla di collegialità, quando sostiene che «il vero potere è il servizio» che ha «il suo vertice luminoso sulla Croce» e che, in quanto servizio, rimanda all’idea di «azione di governo» come «amministrazione», piuttosto che come imperium. Lo hanno preso sul serio, e gli hanno scritto, inviando a lui, ai vescovi toscani ed alla stampa le loro richieste di riforma nella vita della Chiesa. Sono un’ottantina di credenti della Versilia, la cui riflessione è stata guidata ed animata da tre preti piuttosto noti in zona: don Lenzo Lenzi, storico della Chiesa, esperto in particolare delle vicende ecclesiali del lucchese, parroco dei Sette Santi alla Darsena (la parrocchia cui appartiene anche la Chiesina del Porto, costruita da don Sirio Politi e dove giacciono le sue spoglie), animatore nel 2012 di una campagna di boicotaggio che ebbe una certa eco in zona e che chiedeva ai parrocchiani di evitare bar ed e

Sacerdote del Signore

A 21 anni dalla strage di Capaci viene celebrata, in ricordo di quel 23 maggio 1992, la Giornata della Legalità con una serie di iniziative interessanti seguite anche dalla RAI. La chiusura ideale avverrà sabato 25 maggio con la beatificazione di don Pino Puglisi . E’ da un ricordo del prete di Brancaccio ucciso dalla mafia che noi vogliamo partire, dimostrandoci aperti ai contributi di tutti e in particolare degli amici del Sud che vorranno intervenire sulle nostre pagine nei prossimi giorni. di Vito Magno (religioso rogazionista, giornalista, membro del Centro Nazionale Vocazioni) da: Rivista "Ai Nostri Amici" settembre - ottobre 1993 Di Don Giuseppe Puglisi, il prete assassinato dalla mafia il 15 settembre ‘93, è stato scritto molto, ma non è stato detto tutto. E’ morto a cinquantasei anni, ma a leggere i giornali si potrebbe pensare che li avesse tutti trascorsi nella parrocchia palermitana al Brancaccio, che guidava da soli tre anni. Il grosso del

Per tutti i giorni della mia vita

  di Lorenzo Bianchi     Il sacerdote non ha alcun motivo per volersi sposare.   Alt! Prima di prendermi a sassate dandomi dell’oscurantista retrogrado, provate a seguire le poche righe che ho stilato qui sotto: penso proprio che vi ricrederete.