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Incontro con Serena Noceti

Durante la settimana teologica del MEIC Maria Savigni ha avuto modo di porre alcune domande alla professoressa Serena Noceti, docente stabile ordinario di teologia sistematica  presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “I. Galantini” di Firenze, che tiene corsi presso la Facoltà teologica dell’Italia centrale e l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Arezzo e che   è vicepresidente dell’Associazione Teologica Italiana E’ possibile ri-pensare la chiesta sotto una prospettiva di genere? In che modo la frattura tra Chiesa e donne che si è creata negli ultimi decenni può essere ricomposta? Penso che sia la sfida fondamentale del periodo post-conciliare. Con il Concilio infatti è stata recuperata una soggettualità dei laici e quindi si è potuto riscoprire la presenza ed il valore delle donne, che hanno potuto assumere ruoli ministeriali: le donne sono oggi catechiste, missonarie, studiose di teologia e voci competenti all’interno della Chiesa. I soggetti che p

Non esiste un modello cristiano di famiglia

di Ernesto Balducci Svelare le mistificazioni e le menzogne. A mio modo di vedere, è bene affrontare il referendum traendone tutti i vantaggi possibili, una volta che una certa parte ne ha messo in moto la macchina e nonostante che esso, con tutta evidenza, voglia coprire una manovra con obbiettivi reazionari. Credo che il primo vantaggio sia proprio quello di convocare le masse ed in specie le comunità cristiane, come qui, stasera, ad affrontare in modo critico questo come altri problemi in cui rimane inceppata, per mancanza di consapevolezza, la nostra crescita sociale. Affrontare questi problemi, per svelare tutte le mistificazioni, le menzogne, concretizzate e dissimulate all’interno di certi principi suggestivi.

Guerra e magistero

di Niccolò Bonetti Presso taluni ambienti cattolici è invalsa la tesi che sia lecito ricorrere alla guerra per risolvere gravi contrasti di interessi fra stati sovrani  purché  esista una proporzione fra offesa e reazione e  purché  siano esaurite le vie diplomatiche.   Ora, questa tesi non è più conforme al magistero contemporaneo che definisce la guerra una sciagura e una tragedia senza se e senza ma: “riesce quasi impossibile pensare che nell'era atomica la guerra possa essere utilizzata come strumento di giustizia “( Giovanni XXIII ) , inoltre essa “non rappresenta mai un mezzo idoneo per risolvere i problemi che sorgono tra le Nazioni, non lo è mai stato e mai lo sarà “ .(Giovanni Paolo II). 

Papa Francesco, i non credenti e la coscienza

di Lorenzo Banducci Stavolta il Papa l’ha combinata grossa. Ammetto di averlo pensato per un attimo mentre leggevo la lettera indirizzata da Papa Francesco al quotidiano “La Repubblica”. Consiglio a ciascuno di prendersi in mano il testo insieme alle due lettere antecedenti (7 luglio 2013 e 7 agosto 2013 ) di Eugenio Scalfari per condurre una riflessione personale autentica su temi che non si risolvono in poche righe ma che interrogano nel profondo la vita di ciascuno di noi. Vorrei restare, per quanto possibile in questo spazio, generico e vago senza entrare nello specifico delle questioni affrontate nei tre testi.

Verso una «teologia della donna?»

di Françoise Renard (Rosée - Belgique) in “www.comitedela jupe.fr” del 31 agosto 2013 (traduzione: www.finesettimana.org ) Nel corso dell'intervista con i giornalisti che lo accompagnavano sull'aereo di ritorno dalla GMG di Rio il 31 luglio scorso, il papa ha parlato anche del ruolo delle donne nella Chiesa. Ancora una volta, provo un profondo disagio, non solo sentendo ripetere un “no”categorico alla prospettiva di ordinazione di donne, ma soprattutto sentendo un discorso fondato su una reale incomprensione della piena e semplice umanità delle donne. Le parole di Francesco fanno presagire la volontà di trovare delle vie di riconoscimento dell'azione delle donne nella Chiesa, ma la riflessione mi sembra mal impostata.

Il pasticcio dei test d'ingresso

di Lorenzo Banducci Aprendo il giornale di notizie buffe se ne leggono tante, ma quella che ho visto apparire oggi sui giornali online le ha schiacciate tutte. Il ministro dell’istruzione Carrozza, infatti, a fianco del presidente del consiglio Enrico Letta ha annunciato che all’interno del “Decreto scuola” vi sarebbe stato posto per la cancellazione del così detto “bonus maturità”. Tale norma introduceva, all’interno dei test d’ingresso per le facoltà a numero chiuso, la possibilità di avere un bonus nel punteggio in base al voto ottenuto all’esame di stato.

Quando si occupavano le cattedrali

Dopo la primavera-estate del 1968, la protesta del movimento studentesco a Parma investì nuovi campi della vita sociale e culturale della città, tra i quali quello religioso. La presenza e l’esperienza dei giovani cattolici all’interno delle mobilitazioni universitarie trasformarono spesso il dibattito religioso postconciliare degli anni Sessanta in aperto conflitto con le gerarchie ecclesiastiche. Quando, il 14 settembre 1968, venne occupata la cattedrale di Parma, i gruppi e le comunità del dissenso cattolico italiano non avevano ancora utilizzato questo strumento di lotta. Gli unici casi di occupazione di chiese venivano dalla Francia (Parigi durante il maggio francese) e dal Cile (Santiago, 11 agosto 1968) 44. I gruppi del dissenso religioso, quindi, concretizzarono la loro lotta in un luogo nuovo sia per i contestatori stessi, sia per la gerarchia ecclesiastica che per l’opinione pubblica: il Duomo di Parma. Questo carattere di novità e, di conseguenza, di imprevedibilità die