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Visualizzazione dei post con l'etichetta grazia

Editoriale - Nipoti di Maritain 03

Siamo giunti al terzo numero della nostra rivista e al primo del 2017: anche quest’anno saremo impegnati nella nostra missione di discernimento critico della nostra epoca alla luce del Vangelo e della razionalità umana, in spirito di fedeltà creativa alla Tradizione della Chiesa e in ascolto dei segni dei tempi. Rendiamo grazie a Dio che ci ha dato la forza e la perseveranza di continuare in questo servizio, nonostante gli impegni e la difficoltà di far uscire la rivista; speriamo di poter continuare ad offrire per molti altri numeri questa pubblicazione come luogo di riflessione filosofica, politica, teologica, sociale e culturale.  La missione è quella di raccogliere i contributi di tutte le donne e gli uomini che si interrogano con spirito cristiano sugli angosciosi dilemmi della nostra epoca e tentano qualche modesta risposta: in questo numero, in particolare, abbiamo ascoltato alcune voci su tre scottanti temi quali il senso della genitorialità oggi, il futuro del progetto eu

L'elezione misteriosa della grazia

Certamente questa scelta è cosí misteriosa che ci è assolutamente impossibile scorgerla nella medesima pasta o, se è percepita da qualcuno, io confesso la mia incapacità su questo punto. Se mi è permessa una qualche opinione sull'indagine di questa scelta, non trovo infatti altri motivi nella scelta degli uomini in vista della grazia salvifica all'infuori o del maggiore ingegno o della minore colpevolezza o di entrambe le cose. Aggiungiamo pure, se piace, una formazione dottrinale fruttuosa e onesta. Sembra quindi che la scelta per la grazia debba cadere su chi è irretito e macchiato solo da colpe veniali (chi mai ne è esente?), è di notevole ingegno ed è versato nelle arti liberali.

I canoni di Dordrecht

Lo scopo del Sinodo tenuto a Dordrecht era quello di comporre una controversia che era sorta nelle chiese olandesi dopo la diffusione delle dottrine dell'Arminianesimo. Dopo la morte di Jacob Arminio, i suoi seguaci avevano sollevato obiezioni alla Confessione di fede belga e all'insegnamento di Giovanni Calvino, Beza e i loro seguaci. Queste obiezioni erano state pubblicate in un documento chiamato "la Rimostranza" nel 1610 ed i suoi propositori erano stati chiamati "Rimostranti". Gli oppositori calvinisti, guidati dal professor Francis Gomar dell'Università di Leida, divennero conosciuti come i "Controrimostranti". Nella "Rimostranza" e in altri scritti più tardi, gli arminiani avevano pubblicato un'alternativa alle dottrine calviniste della Confessione di fede belga su cinque punti. Insegnavano che l'elezione di Dio era basata solo sulla previsione che Dio aveva fatto della fede di chi poi avrebbe eletto; la redenzione

Meravigliosa grazia!

Amazing grace! (how sweet the sound) That sav'd a wretch like me! I once was lost, but now am found, Was blind, but now I see. 'Twas grace that taught my heart to fear, And grace my fears reliev'd; How precious did that grace appear The hour I first believ'd! Thro' many dangers, toils, and snares, I have already come; 'Tis grace hath brought me safe thus far, And grace will lead me home. The Lord has promis'd good to me, His word my hope secures; He will my shield and portion be As long as life endures. Yes, when this flesh and heart shall fail, And mortal life shall cease; I shall possess, within the veil, A life of joy and peace. The earth shall soon dissolve like snow, The sun forbear to shine; But God, who call'd me here below, Will be forever mine. 

La condanna del giansenismo

Pasquier Quesnel, guida dei giansenisti dopo Antoine Arnauld, pubblicò a Parigi nel 1671 l’opera Abrégé de la morale de l’Evangile, ou Pensées chréliennes sur le texte des 4 Évangelistes. Nel 1867 ne pubblicò un complemento: Abrégé de la morale des Actes, des Épìtres canoniques, de l’Apocalypse. L’opera, stampata e ampliata più volte, ricevette nel 1693 un nuovo titolo: Le Nouveau Testament en francais avec des réflexions morales sur chaque verset. In quest’opera erano contenuti errori così evidenti che l’arcivescovo di Parigi Noailles ne richiese la correzione. Ma anche l’edizione del 1699 fu criticata. Clemente XI nel breve Universi dominici gregis del 13 luglio 1708 proibì l’opera di Quesnel. Giacché la proibizione non ebbe conseguenze presso i giansenisti, il papa su espressa richiesta del re Luigi XIV di Francia nella costituzione Unigenitus Dei Filius condannò formalmente il libro di Quesnel e 101 proposizioni tolte da esso. Questa condanna - accuratamente preparata con 17 se

La predestinazione del male

L'abisso del mio peccato, del mio male è tale che io come uomo non posso tirarmene fuori da solo; è soltanto attraverso l'azione della grazia divina che l'uomo può salvarsi. Dunque i peccati sono miei, ma la possibilità di salvarmi non è mia, è di Dio. Dice Agostino: "i peccati sono tuoi, i meriti sono di Dio"; i meriti attraverso i quali mi salvo non vengono da me, perché dall'abisso del mio peccato io non potrò mai tirar fuori gli strumenti per salvarmi, ma vengono da Dio.   Ecco il problema. Allora: la salvezza è soltanto dono divino. Io sono l'autore del male ma non sono l'autore della mia salvezza. Sono l'autore del male ma non posso salvarmi dal male, solo Dio può salvarmi. Allora si pone il grandissimo problema: ma Dio vuole tutti salvi o no? Vuole tutti salvi o no? E allora siamo di fronte a un bivio: se rispondiamo che Dio vuole tutti salvi, e che alla fine, volendo tutti salvi (ciò che Dio vuole può), ci fa salvi, allora dove andr

Dall'inferno della vita mortale ci libera soltanto la grazia di Cristo

Per quanto riguarda la prima origine, la vita stessa, se di vita si deve parlare, piena di tanti e grandi mali, attesta che tutta la discendenza di esseri soggetti alla morte fu condannata. Che altro significa infatti un certo abisso dell'ignoranza, da cui promana l'errore che ha accolto tutti i figli di Adamo in una specie di baratro tenebroso sicché l'uomo non se ne può liberare senza fatica, sofferenze, timore? Che cosa sta ad indicare l'amore di tante cose inutili e nocive? Da esso infatti derivano le preoccupazioni affannose, i turbamenti, le afflizioni, i timori, le pazze gioie, le discordie, le liti, le guerre, i tradimenti, i furori, le inimicizie, l'inganno, l'adulazione, la frode, il furto, la rapina, la slealtà, la superbia, l'ambizione, l'invidia, gli omicidi, i parricidi, la crudeltà, la spietatezza, l'ingiustizia, la lussuria, l'insolenza, la sfrontatezza, l'impudicizia, le fornicazioni, gli adultèri, gli incesti e contro la

Ma i papisti si salveranno?

di Niccolò Bonetti "Serpenti, razza di vipere, come potrete scampare dalla condanna della Geenna? " Matteo 23,33 Molti cattolici aderiscono con fede non solo ai dogmi ma a qualunque parola che fuoriesca dalla bocca del papa. Il loro è un totalmente affidamento alla gerarchia senza dubbi o perplessità. Sono totalmente eteronomi. Il catechismo della Chiesa cattolica viene elevato a definitiva verità cattolica e ogni minima deviazione dal suo dettato viene ritenuta eresia.

La fede non è una scelta

Cerchiamo di capire dunque in che consista la chiamata che crea gli eletti, i quali non sono eletti perché hanno creduto, ma sono eletti perché credano. Il Signore stesso ne svela assai bene la natura con le parole: Non siete voi che avete scelto me, ma io ho scelto voi . Infatti se fossero stati scelti perché avevano creduto, evidentemente sarebbero stati loro per primi a sceglierlo con il credere in lui, e così avrebbero meritato di essere scelti. Ma esclude completamente questa ipotesi chi dice: Non siete stati voi che avete scelto me, ma io ho scelto voi . Fuor d'ogni dubbio anch'essi lo hanno scelto, quando hanno creduto in lui. Quando dice: Non siete stati voi che avete scelto me, ma io ho scelto voi , questo solo ne è il significato: non sono stati loro a sceglierlo in modo da farsi scegliere da lui, ma fu lui che li scelse in maniera da farsi scegliere da loro. La sua misericordia infatti li prevenne , secondo la grazia, non secondo il debito. Egli li scelse dal m

Non esiste più conflitto fra cattolici e luterani sulle verità fondamentali della giustificazione

di Niccolò Bonetti L’ecumenismo è l’unica chance per le chiese cristiane di essere ascoltate. Non è semplicemente un' opzione fra le tante ma un dovere irrinunciabile di ogni comunità ecclesiale. Un cristianesimo diviso fra tante chiese reciprocamente intolleranti le une rispetto alle altre non può che apparire agli occhi dei non credenti ben poco credibile. Solo se i cristiani su un numero sempre maggiore di temi parleranno con un voce sola potranno essere ritenuti degni di ascolto e considerazione. Vorrei ricordare in questo articolo a grandi linee un grande successo ottenuto da parte del dialogo fra Chiesa cattolica e le chiese protestanti cioè la Dichiarazione congiunta sulla Dottrina della Giustificazione del 1999. Dopo un lungo lavoro durato decenni si è giunta infatti ad “comprensione condivisa della giustificazione”.