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Tutti figli dell'unico Dio

di Lorenzo Banducci Una delle notizie più interessanti che si ritrovano leggendo i giornali di oggi fa riferimento alla lettera pastorale scritta da mons. Cesare Nosiglia Arcivescovo di Torino. Una lettera senza dubbio coraggiosa che rappresenta il culmine di due anni di visite nei campi rom della città di Torino e che presenta richieste specifiche alle Istituzioni della città e ad ogni singolo cittadino.

Formare cristiani o formare partiti?

di Lorenzo Banducci Si è svolto lo scorso 21-22 ottobre a Todi il secondo convegno organizzato dal " Forum delle persone e delle associazioni di ispirazione cristiana nel mondo del lavoro ". A un anno di distanza dal primo ritrovo a Todi le associazioni cattoliche radunate hanno prodotto un documento propositivo .

Il diaconato femminile nei primi secoli

In epoca apostolica, diverse forme di assistenza diaconale agli apostoli e alle comunità esercitate da donne sembrano avere un carattere istituzionale. Così Paolo raccomanda alla comunità di Roma «Febe, nostra sorella, diaconessa (he diakonos) della Chiesa di Cencre» (cfr Rm 16,1-4). Benché qui sia usata la forma maschile di diakonos, non possiamo concludere che essa indichi già la funzione specifica di «diacono»; da una parte, perché, in questo contesto, diakonos significa ancora, in un senso molto generale, servo e, d’altra parte, perché la parola «servo» non ha un suffisso femminile, ma è preceduta da un articolo femminile. Ciò che pare certo è che Febe ha esercitato un servizio nella comunità di Cencre, riconosciuto e subordinato al ministero dell’ Apostolo. Altrove, in Paolo, le stesse autorità civili sono chiamate diakonos (Rm 13,4) e, in 2 Cor 11,14-15, si parla di diakonoidel diavolo.

Dal vento del concilio alla tabula rasa

In questo articolo comparso sul numero di Ottobre di Micromega si fa un'analisi critica di alcune tendenze post conciliari che hanno attraversato la Chiesa italiana. Pur essendo l'articolista su posizioni di forte dissenso e pur non trovando la sua analisi condivisibile,crediamo che possa essere uno spunto per una riflessione sulle vicende ecclesiali nostrane. Un grande dito indicatore Memini, oh sì che mi ricordo. Erano gli anni del post-Concilio, Dio non parlava più in latino e io respiravo a pieni polmoni. Il Vangelo, ai miei occhi di adolescente in fervore, appariva dinamite,non oppio. Nelle pagine della Bibbia trovavo un Dio che esalta la dignità dell'uomo, poiché «l'hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato» (Salmo 8). Nei libri di don Milani e nelle poesie di padre Turoldo capivo che la speranza dell'aldilà non allontana dal mondo, anzi dà motivazioni forti per i fronti di lotta, le convergenze etiche, le battaglie per l&#

Come pensano gli angeli?

La stessa relazione che esiste tra le conclusioni e i principi quando l'intelletto si serve del raziocinio, esiste pure tra il predicato e il soggetto quando l'intelligenza formula giudizi affermativi e negativi. Se infatti l'intelletto intuisse subito nei principi la verità delle conclusioni, mai più intenderebbe servendosi del raziocinio. Così pure, se l'intelletto nell'apprendere la quiddità del soggetto vedesse subito tutte le cose che gli si possono attribuire o che gli si debbono negare, non intenderebbe certo formulando giudizi affermativi e negativi, ma solo conoscendo l'essenza.

Clero e laici: cinquant'anni di vita insieme

Continua da parte nostra la condivisione di articoli dal sito francese www.temoignagechretien.fr     del 14 ottobre 2012 (traduzione: www.finesettimana.org ). Oggi pubblichiamo un testo di Anna Soupa che traccia il cammino compiuto insieme dal clero e dai laici a partire dal Concilio fino ai giorni nostri.

Messa di ieri, messa di oggi

Condividiamo dal sito   www.temoignagechretien.fr un articolo del 14 ottobre 2012   (traduzione ad opera di  www.finesettimana.org ) in cui Christine Pedotti ci racconta di quanto siano cambiate in cinquant'anni   le domeniche cattoliche in Francia e non solo per la sostituzione del latino con il francese. Due racconti, neanche tanto immaginari, di celebrazioni di prima e dopo i cambiamenti conciliari, che valgono da risposta a tutti gli scettici sul tema della riforma liturgica e ai nostalgici di vecchi messali.

Salvezza finale per i dannati?

La fine del mondo è prova che tutte le cose son giunte alla piena realizzazione. Questo fatto ci ricorda che se qualcuno è preso dal desiderio di leggere e conoscere argomenti così ardui e difficili deve avere intelligenza coltivata e completa.Infatti se egli non avrà avuto una certa esperienza di questioni di tal genere, questi argomenti gli sembreranno inutili e superflui; se poi è pieno di pregiudizi ed è prevenuto su altre questioni, li riterrà eretici e contrari all’ortodossia, senza cercare di convincere col ragionamento ma giudicando secondo i suoi pregiudizi. Del resto anche noi li esponiamo con gran timore e cautela, esaminando e discutendo più che esprimendo soluzione sicura e ben definita. Infatti già prima abbiamo indicato i punti che debbono essere fissati con precisa regola; e credo di essermi comportato in questo modo, secondo le mie capacità, quando ho parlato della trinità: ma di questo argomento mi occupo più per discutere che per definire.

Il clericalismo ostacola la Nuova Evangelizzazione

Riportiamo la traduzione di un articolo pubblicato sul blog dell’ International Young Catholic Students (IYCS) sul tema del clericalismo come ostacolo per la Nuova Evangelizzazione.

L'amore ci rende belli

Noi dunque amiamolo, perché egli per primo ci ha amati   (1 Gv 4, 19). Quale fondamento avremmo per amare, se egli non ci avesse amati per primo? Amando, siamo diventati amici; ma egli ha amato noi, quando eravamo suoi nemici, per poterci rendere amici. Ci ha amati per primo e ci ha donato la capacità di amarlo. Ancora noi non lo amavamo; amandolo, diventiamo belli. Che cosa fa un uomo deforme, colla faccia sformata, quando ama una bella donna? Che cosa fa, a sua volta, una donna brutta, sciatta e nera, se amasse un uomo bello? Potrà diventare forse bella, amando quell'uomo? Potrà l'uomo a sua volta diventare bello, amando una donna bella? Ama costei e quando si guarda allo specchio, arrossisce di sollevare il suo volto verso di lei, la bella donna che ama. Che farà per essere bello? aspetta forse che sopraggiunga in lui la bellezza? Nell'attesa, al contrario, sopravviene la vecchiaia che lo rende più brutto. Non c'è dunque nulla da fare, non c'è possibilità d