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Due nature ma una sola persona:la definizione dogmatica del Concilio di Calcedonia

Questo santo, grande e universale Sinodo, riunito per grazia di Dio e per volontà dei piissimi e cristianissimi imperatori nostri, gli augusti Valentiniano e Marciano, nella metropoli di Calcedonia in Bitinia, nel tempio della santa vincitrice e martire Eufemia, definisce quanto segue. Il signore e salvatore nostro Gesù Cristo, confermando ai suoi discepoli la conoscenza della fede, disse:  Vi do la mia pace; vi lascio la mia Pace , perché nessuno dissentisse dal suo prossimo nei dogmi della pietà, e fosse dimostrato vero l'annuncio della verità. E poiché il maligno non cessa di ostacolare, con la sua zizzania, il seme della pietà, e di trovare sempre qualche cosa di nuovo contro la verità, per questo Dio, come sempre, provvide al genere umano, e ispirò un grande zelo a questo nostro pio e fedelissimo imperatore, e chiamò a sé da ogni parte i capi del sacerdozio, affinché, con la grazia del signore di tutti noi, Cristo, allontanassero ogni peste di errore dalle pecore del Cri

Rinunciando al nostro Io dobbiamo generare in noi il Cristo

“ Un bimbo è nato in noi, un figlio ci è stato dato” (Is 9,6) Questa predica sulla triplice nascita di Dio insegna come dobbiamo raccogliere le tre forze della nostra anima e rinunziare alla nostra volontà. In questo giorno la santa cristianità celebra una triplice nascita, in cui ogni cristiano dovrebbe ricevere immensa gioia e giubilo interiore. E un uomo che non sperimentasse nulla in sé dovrebbe spaventarsi. La prima e più sublime nascita avviene nel momento in cui il Padre celeste genera il Figlio unigenito nell'essenza divina e nella distinzione della persona. La seconda nascita, che oggi viene appunto celebrata, è la vergine e pura fecondità materna. La terza nascita avviene quando Dio nasce, in modo vero e spirituale, ogni giorno ed ogni ora nell’anima buona.

Riconosci, cristiano, la tua dignità e, reso partecipe della natura divina, non voler tornare all'abiezione di un tempo!

Il nostro Salvatore, carissimi, oggi è nato: rallegriamoci! Non c'è spazio per la tristezza nel giorno in cui nasce la vita, una vita che distrugge la paura della morte e dona la gioia delle promesse eterne. Nessuno è escluso da questa felicità: la causa della gioia è comune a tutti perché il nostro Signore, vincitore del peccato e della morte, non avendo trovato nessuno libero dalla colpa, è venuto per la liberazione di tutti. Esulti il santo, perché si avvicina al premio; gioisca il peccatore, perché gli è offerto il perdono; riprenda coraggio il pagano, perché è chiamato alla vita.

La contestazione nella Chiesa

di Yves Congar Gli avvenimenti del maggio-giugno 1968, che hanno bloccato per due mesi le bozze della presente ristampa in fondo ad un sacco postale, ci spingono ad aggiungere alcune pagine alla conclusione… Alla situazione post-conciliare della chiesa, già difficile, quegli avvenimenti hanno aggiunto le incertezze di un clima rivoluzionario e di una contestazione universale e permanente. In un clima del genere, le cose ieri ancora solide e sicure appaiono di colpo superate o almeno prive di interesse. Non è stato il Concilio a creare i nuovi problemi né la nuova disposizione d’animo. E’ ingiusto e anzi insulso attribuirgli le difficoltà che proviamo oggi, con un sentimento d’inquietudine e di pena, perfino nel dominio della fede.

Il nascere. Dal naturale all'artificiale

di Anna Rosaria Gioeni www.dimensionesperanza.it Se da una parte non si può non tener conto del gran numero di coppie con problemi di infertilità, dall’altra non si può assistere al clima da far-west in merito agli eccessi nell’applicazione di tecniche sempre più avanzate. E’ tutto giusto il dominio dei processi di procreazione?

L’apologetica cristiana? Assurda, scadente, non cristiana

L’uomo ha imparato a cavarsela da solo in tutte le questioni importanti, senza ricorrere all'ipotesi di lavoro: "Dio”. Il fatto è scontato ormai nelle questioni scientifiche, artistiche e anche etiche, e nessuno più osa tornarci sopra; ma da un centinaio d’anni questo vale, e in misura sempre maggiore, anche per le questioni religiose; si è visto che tutto va avanti – esattamente come prima – anche senza Dio. Nell’ambito genericamente umano, come in quello scientifico, “Dio” è respinto sempre più lontano dalla vita, perde terreno. La storiografia cattolica e quella protestante sono concordi nel vedere in questa evoluzione la grande secessione da Dio, da Cristo: quanto più ci si richiama a Dio e a Cristo contro questa evoluzione, tanto più questa evoluzione interpreta se stessa come anticristiana. Il mondo, pervenuto alla consapevolezza di sé e delle proprie leggi di vita, è a tal punto sicuro di sé, che ne proviamo un penoso disagio; sviluppi aberranti e insuccessi non

Il modernismo è stata l'anticipazione del Concilio?

E’ col Concilio di Trento che la cristianità cattolica moderna ha preso risolutamente e funestamente congedo dalle forme mentali, dalla gerarchia dei valori, dalla raffigurazione della vita che avevano costituito in antico, prima la linfa della primitiva propaganda evangelica, poi la grande creazione sociale del Cristianesimo, il medioevo. L’antitesi fra cristianità tradizionale e modernità spirituale, di lì, dal Concilio di Trento, ha preso origine. Per un complesso di ragioni che non è qui il caso di indagare e di chiarire, e la cui azione risaliva ai primi albori della rinascita europea dopo il Mille, la cristianità cattolica moderna, alla metà del secolo decimosesto rappresentata soprattutto dallo spirito e dalla disciplina della Compagni di Gesù, credette di dover legiferare in materia di dogmi antropologici e soteriologici, in materia sostanzialmente difforme da quella che era stata la norma e la condizione della vita cristiana per quindici secoli Nulla di più fatuo che