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Nipoti di Maritain n. 04 è online!

È uscito il  quarto numero  di Nipoti di Maritain, che può essere letto gratuitamente e scaricato dal portale issuu. L’ editoriale questa volta, a un anno dalla nostra prima uscita, è stato scritto da Lorenzo Banducci , che ha rinnovato l'impegno per un dialogo inclusivo e aperto alle posizioni di tutti, per un confronto su tematiche che  ci  interroghino come cristiani nella  nostra quotidianità. Più che fornire risposte, Nipoti di Maritain propone  strumenti per sviluppare  ulteriormente le domande e le  provocazioni dalla quale traggono  origine gli articoli. Resta  al lettore  la possibilità di interrogarsi  in proprio sul suo vissuto di ogni  giorno. Il dibattito verte sul rapporto tra neuroscienze e teologia , sulla sfida del  populismo  e sul significato di  cattolicità ; tra le rubriche si segnalano due approfondimenti sul film Silence di Martin Scorsese. Scoprilo qui al link  https://issuu.com/nipotidimaritain/docs/nipoti_04   

Editoriale - Nipoti di Maritain 03

Siamo giunti al terzo numero della nostra rivista e al primo del 2017: anche quest’anno saremo impegnati nella nostra missione di discernimento critico della nostra epoca alla luce del Vangelo e della razionalità umana, in spirito di fedeltà creativa alla Tradizione della Chiesa e in ascolto dei segni dei tempi. Rendiamo grazie a Dio che ci ha dato la forza e la perseveranza di continuare in questo servizio, nonostante gli impegni e la difficoltà di far uscire la rivista; speriamo di poter continuare ad offrire per molti altri numeri questa pubblicazione come luogo di riflessione filosofica, politica, teologica, sociale e culturale.  La missione è quella di raccogliere i contributi di tutte le donne e gli uomini che si interrogano con spirito cristiano sugli angosciosi dilemmi della nostra epoca e tentano qualche modesta risposta: in questo numero, in particolare, abbiamo ascoltato alcune voci su tre scottanti temi quali il senso della genitorialità oggi, il futuro del progetto eu

Editoriale - Nipoti di Maritain 02

Nipoti di Maritain sta crescendo. Cresce l’interesse nei confronti della rivista, cresce il numero di collaboratori. Ho colto qualche reazione, implicita ed esplicita; mi rallegra il fatto che sia stata apprezzata l’impostazione “ecumenica” che abbiamo voluto dare, coinvolgendo autori con idee differenti, da quelle più conservatrici a quelle più riformistiche, per mostrare la vivacità dello Spirito che soffia all’interno della Chiesa, in mezzo ai battezzati e anche al di fuori.  Nipoti di Maritain sta crescendo. Cresce l’interesse nei confronti della rivista, cresce il numero di collaboratori. Ho colto qualche reazione, implicita ed esplicita; mi rallegra il fatto che sia stata apprezzata l’impostazione “ecumenica” che abbiamo voluto dare, coinvolgendo autori con idee differenti, da quelle più conservatrici a quelle più riformistiche, per mostrare la vivacità dello Spirito che soffia all’interno della Chiesa, in mezzo ai battezzati e anche al di fuori. Rispetto alla nostra pagina fa

Senza Dio o con Dio tutto cambia

di Rocco Gumina La vera libertà è quella che fissa la volontà nella grande e decisiva questione: senza Dio o con Dio (Maurice Blondel, L’azione, 1893). I fatti di sangue e di terrore che hanno sconvolto Parigi nella serata di venerdì 13 novembre devono spingerci, ahinoi, a riflettere criticamente sullo stato culturale, umano, politico e religioso dei nostri tempi in cui ogni barriera e confine appaiono superati dal marasma non governato e indecifrabile della globalizzazione. Gli esecutori, i mandanti e i responsabili ideali degli attentati nella capitale francese si sono macchiati di un atto che calpesta l’uomo e ogni forma di civiltà. Oltre qualsiasi dubbio, i vari protagonisti della strage possono essere definiti dei “senza Dio”. Infatti, nessun credo religioso di alcuna epoca e cultura può e potrà promuovere la morte violenta di innocenti per l’affermazione del vero culto a Dio. Con l’ennesima strage in territorio francese ed europeo, questi “senza Dio” hanno definiti

Compiere il male nel nome di Dio. La colpa è davvero della religione?

di Lorenzo Banducci Quanto accaduto lo scorso venerdì 13 novembre a Parigi ci riporta ancora una volta ad interrogarci sul male e, peggio ancora, sul male compiuto in nome di Dio. L’uomo ha ancora il terribile coraggio di sostituirsi a Dio, di interpretare in modo fallace la sua volontà, di sporcare il nome del divino con azioni malvage, insensate, crudeli. Lo hanno fatto i terroristi dell’Isis che, per motivazioni più politiche che religiose (si vedano i bombardamenti francesi in Siria), hanno deciso in modo arbitrario di insanguinare il nome di Dio. Sono tanti i pensieri che attanagliano le nostre menti.

L'ateismo del credente

di Manuel Versari Credente è colui che si protende verso la verità della fede, è colui che cerca di realizzarla nel pensiero, è colui che sonda instancabilmente l'invisibile e l’ignoto, conscio che questa verità non è di facile accesso. Egli non è quindi portatore di un pensiero totalizzante e rigido, ma vive una situazione di reale inquietudine, come quella data da un pensiero notturno che non ti lascia andare a riposare. Carico di attesa, egli assapora da una parte il conforto di una luce rassicurante che è venuta per rischiarare le tenebre e dall’altra attende di scoprire ciò che questa luce gli mostrerà in futuro.

Le lettere dei Papi

di Lorenzo Banducci Dopo Papa Francesco è toccato a Joseph Ratzinger, già Papa Benedetto XVI, rispondere  agli stimoli di un non-credente sui temi della fede e, più nello specifico sulla figura di Gesù.

Davide e Golia

di Lorenzo Banducci L’immagine con cui il nuovo Presidente del Consiglio Enrico Letta ha concluso il suo lungo discorso alla Camera per ottenere la fiducia del Parlamento al suo Governo da poco formato riassume con la semplicità leggera e pedagogica delle storie bibliche le difficoltà che incontrerà questo nuovo esecutivo nel cammino che sta iniziando ad intraprendere.

La fede libera di Simone Weil

di Vito Mancuso Fra le cinque figure spirituali che ho scelto per interpretare questo tema, è la più contraddittoria, perché in lei si possono trovare pagine di luminoso amore per il mondo e per la vita accanto ad altri di segno opposto e se dovessi paragonarla a un pittore, penso che potrei fare il nome di Caravaggio, Rembrant… Però se c’è una cosa che appare contraddizione non è un segno negativo, al contrario, nella misura in cui è teorizzata, la contraddizione ha la capacità di portare il pensiero al cospetto del chiaro-scuro della vita, che è meraviglia e che è terrore nello stesso tempo e Simone Weil, teorizza esplicitamente la contraddizione.

Evangelizzazione: la costituzione conciliare "Gaudium et spes" e Teilhard De Chardin

Di Rosino Gibellini Mezzo secolo fa, l’11 ottobre 1962, – dopo tre anni di laboriosa preparazione – iniziava la prima sessione del concilio Vaticano II, con un memorabile e coinvolgente discorso del papa Giovanni XXIII, Gaudet Mater Ecclesia– «La Santa Madre Chiesa gioisce» –, in cui dissentiva dai «profeti di sventura», e prospettava una chiesa che «vuole mostrarsi madre amorevole di tutti, benigna, paziente, piena di misericordia e di bontà». Nelle sue quattro sessioni (1962-1965) e con i suoi 16 documenti il Concilio ha operato una svolta dottrinale e pastorale, da una chiesa che si auto-definiva in termini giuridico-sociali di società gerarchicamente strutturata a una chiesa che, più biblicamente, si autocomprende come popolo di Dio e come comunione. Per l’ecclesiologia di comunione ogni membro è discepolo del Cristo, soggetto davanti a Dio, testimone del Vangelo.

Il cielo in una stanza

di Manuel Versari Le politiche sociali servono a promuovere e garantire l’integrazione e la convivenza, perché siano rispettati tutti i diritti dell’uomo. È un fatto importante che persone di altre culture, con altre storie, siano arrivate da noi. Ciò cambierà - anzi lo ha già fatto, ma i comportamenti di tante persone mi fanno capire che non se ne sono resi conto tutti forse- la nostra storia e la loro, arricchirà la nostra cultura e la loro, nella misura in cui sapremo convivere, confrontarci e crescere assieme come uomini. Per cui loro hanno bisogno di noi e noi di loro!

I giovani e il Concilio

di Lorenzo Banducci e Niccolò Bonetti Lorenzo Banducci (nella prima parte) e Niccolò Bonetti (nella seconda) danno una testimonianza del Concilio oggi durante un' iniziativa organizzata dall'Azione Cattolica, svoltasi ieri (11 ottobre 2012) presso l'Oratorio San Giovanni Bosco a Viareggio, che ricordava i 50 anni dall'apertura del Concilio Vaticano II

Crisi e futuro della Chiesa

Lectio Magistralis del card. Walter Kasper alla Accademia Cattolica di Brescia 1. Esperienze personali con la Chiesa Il tema che tratterò di seguito è: “Crisi e futuro della Chiesa”. Non me ne occupo solo da oggi con la Chiesa; questo tema mi interessa da quando posso pensare, e sono ormai più di 70 anni. Perciò desidero cominciare questa conferenza con delle note biografiche, per chiarire che quello della “Chiesa” non è per me un tema con cui abbia a che fare solo a livello accademico o per “dovere d’ufficio”. La Chiesa ha a che fare qualcosa con me, la mia vita e la mia esperienza di vita. Si tratta della mia Chiesa. Sono cresciuto prima e durante la Seconda Guerra Mondiale, nel periodo del nazismo e della guerra, quando la Chiesa, da noi in Germania, non se la passava bene. Il vescovo della nostra diocesi era stato cacciato dai nazisti. Nel campo di concentramento di Dachau c’era un grande blocco per i sacerdoti e, alla fine della guerra, molte chiese erano rid

Che cosa possiamo fare per la Chiesa?

di Lorenzo Banducci   “Che cosa puoi fare tu per la Chiesa?” Questa frase, con la quale il Cardinal Martini concluse la sua ultima intervista pubblicata dal Corriere della Sera sette giorni fa, rimbalza in maniera incredibile nella mia mente da una settimana.   Una Chiesa, definita dal Cardinale, indietro di 200 anni, una Chiesa che necessita di conversione e di riscoprire la Parola.   Non mi ero mai posto tale domanda in tutta la mia vita e ancora una volta il Cardinal Martini è riuscito a centrare una problematica di fondamentale importanza. Troppo spesso ci perdiamo (soprattutto quelli che come me hanno incarichi di responsabilità in associazioni laicali) in estenuanti riunioni e dibattiti che non portano a nulla di concreto per le nostre comunità e per le nostre Diocesi. In questo periodo della mia vita mi sto occupando di parecchie cose, ma quello che stiamo facendo su "Nipoti di Maritain" ormai da più di 2 mesi è ciò che mi avvicina più che mai