Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta papa

La gratitudine di Papa Francesco per un articolo pubblicato su Nipoti di Maritain

La Segreteria di Stato della Santa Sede ha inviato in una lettera al nostro collaboratore Christian Cerasa la gratitudine di papa Francesco per l'articolo  Io, prete. Sull'affettività dell'uomo sacerdote pubblicato lo scorso 3 agosto 2018 sul nostro blog: http://nipotidimaritain.blogspot.com/2018/08/io-prete-sullaffettivita-delluomo.html   R iportiamo di seguito il testo integrale della lettera. Dal Vaticano, 24 agosto 2018 Reverendo Signore, Sua Santità desidera manifestare viva gratitudine per le sue riflessioni personali circa l’umanità e l’affettività dei sacerdoti e per il confidente gesto e sentimenti di filiale venerazione e di affetto che l’hanno suggerito e, mentre chiede di pregare per la Sua persona e per il Suo universale ministero di Successore dell’Apostolo Pietro, auspica ogni desiderato bene per Lei e per quanti sono affidati alle sue cure pastorali e volentieri imparte la Benedizione Apostolica.  Profitto della circostanza per confermarmi con

Extra omnes!

di Lorenzo Banducci   EXTRA OMNES! Due semplici parole in latino daranno via al prossimo Conclave della Chiesa Cattolica che porterà all’elezione di un nuovo Pontefice. I Cardinali riuniti nella Cappella Sistina faranno interamente posto nei loro cuori e nelle loro menti alla luce dello Spirito che guiderà la loro scelta.

Elezione del Papa: lettera ai cardinali

di Bureau de la fédération “Réseaux du Parvis” in “www.reseaux-parvis.fr” del 4 marzo 2013 (traduzione: www.finesettimana.org )   Signor Cardinale,   I cattolici, ma non solo loro, si chiedono chi sarà il nuovo Papa e quale sarà il volto della Chiesa che risulterà da questa elezione. Ognuno immagina la somma delle pressioni di tutti i tipi e dei punti di vista contraddittori che Lei deve gestire per prendere la sua decisione. In “Chrétiens des Parvis” , riuniamo nella nostra Federazione donne e uomini preoccupati di vivere il Vangelo nel mondo di oggi, e desideriamo condividere con Lei le nostre preoccupazioni e le nostre speranze.

In attesa di un coraggioso riformatore

di Severino Dianich in “Corriere della Sera” del 1 marzo 2013 Attendiamo un papa che sia un coraggioso riformatore. Senza un cambiamento deciso di tanti aspetti della vita della Chiesa e delle sue istituzioni, la ripresa dell'evangelizzazione non può decollare, perché in molti Paesi della terra, paradossalmente, proprio certi aspetti del volto della Chiesa ostacolano quell'approccio simpatetico con il mondo, la reciproca stima, la disponibilità al dialogo, indispensabili per comunicare la fede agli uomini.

Per un rinnovamento del servizio papale nella Chiesa. I primi “cento giorni”

Gli atti iniziali di un nuovo pontificato rivestono un’importanza decisiva anche per tutto lo sviluppo successivo, perché costituiscono un indizio pubblico degli orientamenti del papa e della Chiesa, e soprattutto perché nelle prime settimane il nuovo eletto ha una freschezza interiore intatta e un prestigio non ancora mortificato dalla routine. È pertanto fondamentale che nei primi “cento giorni” emergano con chiarezza e vigore gli orientamenti-guida, che indichino coraggiosamente la fisionomia dominante del nuovo periodo di servizio petrino che si apre. 

Per l'introduzione di cardinali laici

La critica principale che viene rivolta verso l’istituzione ecclesiale è di essere un’istituzione clericale e tutta al maschile che non lascia spazio per altre voci. Non c’è bisogno di elencare il numero di decisioni politiche recenti, da Roma alle sedi locali, che avrebbero avuto un maggior margine di prudenza se solo fossero stati consultati anche dei laici. Gesù ha detto ai suoi discepoli che erano dei servitori, che avevano il compito di nutrire gli affamati e condividere i propri averi con i poveri, che avrebbero dovuto mostrare il loro amore l’un l’altro mettendo la propria vita a servizio del prossimo. Ora, un certo numero di persone all’interno della chiesa si sono comportate esattamente nella maniera opposta, dando vita ad una cultura clericale che troppo spesso ha dato peso a valori di fedeltà al di sopra della responsabilità. Nel contesto attuale un progetto di riforma appare essenziale per ringiovanire la leadership della chiesa e dare maggior voce all’i

Perché i vescovi non possono essere eletti dalle loro comunità?

Il testo più antico sulla scelta e sulla consacrazione dei vescovi lo troviamo nella Prima Lettera a Timoteo (che probabilmente è stata scritta negli ultimi decenni del I secolo): “Non tralasciare il dono che è in te e che ti è stato dato per rivelazione profetica, con l'imposizione delle mani, dall'assemblea dei presbiteri” (1 Tm 4, 14). Timoteo era stato lasciato da Paolo vescovo ad Efeso probabilmente intorno agli anni 60-62 (cfr. 1 Tm 1, 3). Negli Atti degli Apostoli troviamo un passo che ha una notevole somiglianza con questo. Dopo aver detto, in At 13, 1, che nella Chiesa di Antiochia vi erano profeti e dottori, Luca afferma che lo Spirito Santo disse loro di separare Paolo e Barnaba per l'opera cui li aveva destinati (At 13, 2); e continua: “Dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li lasciarono partire.

La voce della coscienza contro la violenza delle armi: Pio VII e Napoleone

“ Non possiamo. Non dobbiamo. Non vogliamo” Papa di compromesso, Pio VII pose fra i suoi obiettivi prioritari il ristabilimento del cattolicesimo in Francia. Il suo spirito di conciliazione si accordava con i disegni stabilizzatori del primo console Napoleone, preoccupato di ricomporre il conflitto fra Chiesa e Stato, perché potesse giovare alla pace civile e al ritorno all'ordine, e di restaurare a proprio profitto, in un nuovo equilibrio, il precedente concordato di Bologna (1516). Le prime aperture di Bonaparte (in un discorso pronunciato di fronte al clero milanese il 5 giugno) furono contemporanee alla battaglia di Marengo (14 giugno 1800) e al ristabilimento della dominazione francese nell'Italia settentrionale. L'anziano cardinale Martiniana, vescovo di Vercelli, svolse in un primo tempo il ruolo di intermediario, poi Pio VII inviò a Parigi due negoziatori: il prelato Giuseppe Spina, arcivescovo di Corinto ed esecutore testamentario di Pio VI, assistito dal t

Primato e infallibilità del Papa: la costituzione "Pastor Aeternus"(1870)

“ Non possiamo ignorare che moltissime funzioni, di fatto oggi esercitate dal Papa attraverso la sua curia, non discendono necessariamente dal dogma del primato. Bisognerebbe dare giudizi ben ponderati su ciascuna di esse, sul loro valore, sulla loro utilità e sulla loro opportunità. Ma è necessario un giudizio previo che riguardi il loro rapporto con il dogma della fede cattolica sul primato papale, in modo che là dove non si tratta dei costitutivi essenziali del primato stesso, il giudizio di opportunità tenga sommamente conto della possibilità che il ridimensionamento o la eliminazione di un certo compito oggi esercitato dal Papa renda più praticabile il cammino dell’unità. Una per tutte, si pensi alla prerogativa della nomina dei vescovi. Sembrerebbe quindi, dato il sommo bene dell’unità della Chiesa, che il papato limitasse le sue prerogative solo a quelle costitutive del senso stesso del primato così come esso è creduto nella fede cattolica. “(Don Severino Dianich ) Né il dog

Lettera pastorale di Papa Giovanni XXIV all'inizio del terzo millennio

Nota: II testo seguente è un sogno mio, ricordando la figura spirituale di Papa Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo I. Potrebbe essere anche una lettera pastorale di Papa Giovanni Paolo II. Per me sarebbe allora nello stesso tempo Giovanni XXIV. Domando: è un sogno soltanto mio? Non penso, è già un sogno di milioni di fedeli che sempre più si apriranno ad una grandesperanza, in vista della tanto desiderata unità dei cristiani. Ogni anno durantela settimana per l'unità dei cristiani cresce il desiderio, cresce la speranza, crescerà la fedeltà creatrice. Bernhard HÄRING