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Cultura della morte

di Lorenzo Banducci Sessanta malati disabili gravi (fra cui anche alcuni malati di Sla) hanno deciso di intraprendere uno sciopero della fame contro i tagli che sta subendo il mondo della disabilità anche adesso ad opera del governo Monti.

La carità unisce i vivi e i morti

Ciò che unisce i membri della Chiesa è la carità, che si estende non solo ai vivi, ma anche ai morti che muoiono nella carità, la quale, come dice S. Paolo [1 Cor 13, 8], non finisce con la vita del corpo: «La carità non avrà mai fine». Inoltre i morti vivono nella memoria dei vivi: per cui l‘intenzione di questi ultimi può indirizzarsi a beneficio di quelli. Per cui tali suffragi possono giovare ai morti in due modi, come anche ai vivi: per l‘unione nella carità e per l‘intenzione ad essi diretta. Non bisogna credere però che i suffragi dei vivi valgano a mutare lo stato di miseria in quello di felicità, o viceversa. Essi valgono solo per ottenere una diminuzione della pena, o qualcosa del genere, senza che lo stato dei morti venga mutato. suffragi gli siano validi dopo la morte. Per cui se questi gli giovano anche allora, è sempre in dipendenza da ciò che egli ha fatto mentre era nel corpo.  (…) La pena del purgatorio supplisce a quella soddisfazione che non fu completata men

"Non piangete.Io vi sarò più utile dopo la mia morte e vi aiuterò più efficacemente di quando ero in vita."(San Domenico)

Appartiene alla gloria dei Santi soccorrere i bisognosi in vista dell‘eterna salvezza L‘essenza divina è un mezzo sufficiente per conoscere ogni cosa: come risulta evidente dal fatto che Dio attraverso la sua essenza vede tutto . L‘essenza divina è un mezzo sufficiente per conoscere ogni cosa: come risulta evidente dal fatto che Dio attraverso la sua essenza vede tutto .Non ne segue però che chiunque vede l‘essenza divina conosca tutto, ma solo chi ne ha la comprensione totale : come dalla conoscenza di un principio può conoscerne tutte le conseguenze solo chi ne abbraccia tutta la virtualità. Ora, siccome le anime dei beati non comprendono l‘essenza divina, neppure conoscono necessariamente tutto ciò che si può conoscere attraverso di essa. Infatti su certe cose persino gli angeli inferiori sono istruiti da quelli superiori, benché tutti vedano l‘essenza divina. Invece ogni beato potrà vedere nell‘essenza divina quelle cose che sono indispensabili alla sua perfetta beatitudine.

Una Chiesa da smuovere o da cambiare?

In due libri “cugini”, due preti e teologi francesi lanciano un appello per far sì che ci sia una Chiesa cattolica nuova, che si doti di strutture e adotti una linea in rapporto con la realtà. Purtroppo solo le persone che già anticipatamente ne sono convinte leggeranno i libri di Joseph Moingt e di Michel Quesnel. Da www.temoignagechretien.fr (traduzione www.finesettimana.org ).  

L'intelligenza extraterrestre come sfida alla fede cristiana

L'interrogativo se l'umanità sia o meno l'unica forma di vita intelligente nell'universo rappresenta una costante del pensiero umano. Nell'antichità la tesi di una pluralità di mondi è stata sostenuta da Epicuro e recisamente negata da Aristotele. In epoca moderna essa è stata affermata tanto da pensatori cristiani (Cusano) quanto da critici del cristianesimo (Bruno) in base ad argomenti non troppo dissimili, ma anche negata da molti altri. Dalla fine del XVIII secolo in poi hanno fatto la loro comparsa autori che riferiscono di incontri con forme di vita aliena intelligente, talora assimilate ad esistenze angeliche o demoniche, mentre a partire dalla seconda metà del Novecento, con l'avvio dell'era dell'astronautica, si sono moltiplicate le testimonianze di avvistamenti di UFO e i racconti, conditi con dettagli più o meno fantasiosi, di contatti con E.T. 

La riforma liturgica postconciliare ha realizzato il sogno del Concilio di Trento

A giudizio del grande storico della liturgia, Josef Andreas Jungmann, celebrare la messa in volgare è un obiettivo tanto desiderato dal Concilio di Trento, ma felicemente realizzato solo dalla riforma liturgica del Vaticano II. Da quando si è avviata la promozione di una legittima celebrazione dell’eucaristia con il rito tridentino, si è introdotto l’uso di denominare quel rito “la messa antica”. Ogni parola ha il significato che le vuole dare chi la pronuncia e, se dicendo “antica”, si intende indicare semplicemente la forma rituale precedente alla riforma liturgica voluta dal Vaticano II, non c’è problema. Se però si volesse intendere che il rito del concilio di Trento corrisponde alla forma più antica, quella con cui si celebrava la messa prima del Medioevo e dell’avvento della modernità, l’espressione verrebbe a falsare la verità storica.

Dichiarazione sulla libertà e la funzione della teologia nella Chiesa

Il testo della dichiarazione sottoscritta da 38 teologi è apparso sul n. 1, sezione Dogma, dell’edizione italiana della rivista internazionale di teologia “Concilium”  del gennaio 1969 con il titolo “Dichiarazione sulla libertà e la funzione della teologia nella chiesa” e sul n 41, sezione Dogma, dell’edizione francese di Concilium del gennaio 1969, con il titolo “Déclaration” e la data dicembre 1968.

Patto delle Catacombe

Il 16 novembre del 1965, pochi giorni prima della chiusura del Vaticano II, una quarantina di padri conciliari hanno celebrato una Eucaristia nelle catacombe di Domitilla, a Roma, chiedendo fedeltà allo Spirito di Gesù. Dopo questa celebrazione, hanno firmato il “Patto delle Catacombe”. Il documento è una sfida ai “fratelli nell’Episcopato” a portare avanti una “vita di povertà”, una Chiesa “serva e povera”, come aveva suggerito il papa Giovanni XXIII. I firmatari – fra di essi, molti brasiliani e latinoamericani, poiché molti più tardi aderirono al patto – si impegnavano a vivere in povertà, a rinunciare a tutti i simboli o ai privilegi del potere e a mettere i poveri al centro del loro ministero pastorale. Il testo ha avuto una forte influenza sulla Teologia della Liberazione, che sarebbe sorta negli anni seguenti.

“Sentinella, quanto resta della notte?”

La sentinella interpellata Lazzati è sempre stato - ma in particolare negli ultimi anni della sua vita - un vigilante, una scolta, una sentinella: che anche nel buio della notte, quando sulla sua anima appassionata di grande amore per la comunità credente poteva calare l’angoscia, ne scrutava con speranza indefettibile la navigazione nel mare buio e livido della società italiana.

Sulla morale sessuale nella Chiesa Cattolica

Sono spinto ad affrontare questo tema, in forma estremamente sintetica, da un bell’articolo di K. Hilpert apparso su Herder Korrespondenz (1) sulla sessualità vissuta responsabilmente. Ho affrontato il tema diverse volte e in diverse sedi . Oggi, nel 40° dell’enciclica Humanae Vitae, il dibattito e la rigidità di talune posizioni magisteriali stanno riapparendo su innumerevoli riviste. Ma è ormai tempo per una più profonda e seria riflessione: una riflessione che prenda atto delle origini e delle ragioni della dottrina morale recepita, ponendole a confronto con le trasformazioni profonde dell’esperienza umana in materia, tutte avvenute tra il XIX e il XX secolo e tuttora in crisi di crescenza. È ormai tempo che la teologia morale offra un cammino sistematico profondamente innovativo, alla luce del Vangelo e di questa relativamente recente esperienza umana.