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Il Cristo vivente, siamo noi

di Raymond Gravel in “www.lesreflexionsderaymondgravel.org” del 6 aprile 2013 (traduzione: www.finesettimana.org )   I brani del vangelo del tempo pasquale sono tradizionalmente tratti da Giovanni. Con la scoperta della tomba vuota da parte di Maria Maddalena la mattina di Pasqua, di Pietro e del discepolo che Gesù amava, il giorno stesso, la sera di Pasqua, san Giovanni ci racconta l'apparizione del Risorto ai discepoli rinchiusi nella paura, ma riuniti, per affidare loro la missione di liberare la gente: «A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati» (Gv 20,23). Poiché i verbi sono al passivo, significa che è Dio che libera, ma allo stesso tempo ha bisogno di noi per farlo. È una grande responsabilità, non riservata solo agli Undici, dato che tutti i discepoli riuniti ricevono questa missione. Ma perché questo racconto pasquale? Quali messaggi ci trasmette?

Le pietre del tuo anello avrebbero potuto salvare le vite di un intero popolo.

La storia di Nabot è accaduta molto tempo fa, ma si rinnova tutti i giorni. Qual è il ricco che non ambisce di continuo alle cose altrui? Qual è il ricco che non aspira a strappare al povero il suo piccolo possesso e a invadere i confini dell'eredità dei suoi antenati? Chi si contenta di ciò che ha? Chi non viene eccitato nella propria cupidigia dal possesso del vicino? Non c'è stato solo un Acab; tutti i giorni Acab nasce di nuovo, e mai si estingue il suo seme in questo mondo... Ah, ricchi! Fino a dove aspirate a portare la vostra insensata cupidigia? Siete forse gli unici abitanti della terra? Per quale ragione voi espellete dai loro possessi quelli che hanno la vostra stessa natura, e rivendicate per voi soli il possesso di tutta la terra? La terra è stata creata in comune per tutti, ricchi e poveri: perché dunque vi arrogate il diritto esclusivo del suolo? Nessuno è ricco per natura, dal momento che questa tutti li genera egualmente poveri; veniamo al mondo nudi e se

Che dunque è questa fede! È luce oscura, è cecità che vede

Ecco ciò che vedo e ciò che mi turba. Guardo da ogni parte e dovunque non vedo che oscurità. La natura non mi offre niente che non sia occasione di dubbio e d'inquietudine. Se non vedessi niente con il segno della divinità, mi ridurrei a negare; se vedessi dovunque i segni di un creatore, riposerei nella quiete della fede. Ma, vedendo troppo per negare e troppo poco per essere tranquillo, mi trovo in una condizione miserevole, in cui ho desiderato cento volte che, se un Dio la permette, essa lo riveli senza equivoci; e che se i segni che essa ci dà sono ingannevoli, li sopprima del tutto; che essa dica tutto o niente, affinché io veda la strada da seguire. Al contrario, nella condizione in cui mi trovo, ignorando ciò che sono e ciò che devo fare, io non conosco né la mia condizione né il mio dovere. Il mio cuore anela con tutto se stesso a conoscere dove si trova il vero bene per seguirlo; nessun prezzo sarebbe troppo caro per l'eternità. Invidio coloro che vivono nella

Vita civile e associazioni: un legame possibile

di Pierfrancesco Sesto Rubino “Del resto , noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno”   Rm 8,28 E’ con queste parole che S.Paolo chiama i suoi confratelli della comunità di Roma a confidare nell’amore di Dio che si esprime attraverso l’azione dello Spirito Santo nella nostra vita e quindi a contribuire all’edificazione del Regno. Tutto concorre, anche i piccoli gesti.

Ma dove andranno i "saggi"?

di Lorenzo Banducci   Difficile poter stare tranquilli in questa fase politica così ingarbugliata per il nostro paese. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dopo vari giri di consultazioni (le prime avevano portato all’incarico a Pierluigi Bersani) ha deciso di affidare le sorti del Paese a un gruppo di “saggi” bipartisan con il compito di costruire un programma di riforme economiche ed istituzionali intorno alle quali far convergere i partiti.

Le due Chiese nel Vangelo di Pasqua

di Giovanni Vannucci   Leggiamo attentamente la pagina del Vangelo di questa domenica della Risurrezione (Gv 20, 1-9).

In verità, ti dico, oggi tu sarai con me in paradiso

Tu sei in agonia, e tuttavia nel tuo cuore traboccante di dolore c'è ancora posto per la sofferenza altrui. Stai per morire, e ti preoccupi di un criminale il quale, pure nei tormenti, deve riconoscere che il suo martirio infernale non è una pena immeritata nei confronti della sua vita malvagia. Vedi tua Madre, e ti rivolgi anzitutto al figlio prodigo. L'abbandono di Dio ti stringe la gola, e tu parli di Paradiso.

L’Eucarestia in san Giustino martire

A nessun altro è lecito partecipare all’Eucaristia, se non a colui che crede essere vere le cose che insegniamo, e che sia stato purificato da quel lavacro istituito per la remissione dei peccati e la rigenerazione, e poi viva così come Cristo ha insegnato. Noi infatti crediamo che Gesù Cristo, nostro Salvatore, si è fatto uomo per l’intervento del Verbo di Dio. Si è fatto uomo di carne e sangue per la nostra salvezza. Così crediamo pure che quel cibo sul quale sono state rese grazie con le stesse parole pronunciate da lui, quel cibo che, trasformato, alimenta i nostri corpi e il nostro sangue, è la carne e il sangue di Gesù fatto uomo. 

Magdi se ne va

di Mirella Camera in “a latere...” (http://alatere.myblog.it) del 25 marzo 2013   Magdi Cristiano Allam ha deciso di lasciare la Chiesa cattolica . Sbattendo pure la porta e rinfacciando alla Chiesa “debolezza” nei confronti dlel’Islam, che per lui, musulmano convertito e per questo col dente particolarmente avvelenato nei confronti degli ex fratelli, è un peccato mortale. Ma non solo. A Magdi, della Chiesa cattolica, ripugnano anche altre cose: il relativismo che, a dispetto di BenedettoXVI, non solo la abita ma addirittura la costituisce; il globalismo , che pretende addirittura la fratellanza di tutti gli uomini (scandalo!), il buonismo che mette allo stesso livello del proprio bene anche quello del prossimo (doppio scandalo!) e che la spinge ad accogliere gli immigrati invece di tutelare il bene “nazionale” (triplo scandalo!).

L'obbedienza non è sempre una virtù

L’opinione pubblica attribuisce ai cattolici di destra lo strano privilegio d’apparire quelli che viaggiano sul sicuro, saldamente agganciati alla roccia della Chiesa. Voi invece quelli della zona pericolosa sull’orlo del precipizio. Le cose non sono così semplici. La via che conduce alla Verità è stretta e ha da ambo i lati precipizi. Esistono eresie di sinistra ed eresie di destra. Il fatto che qualche importante cardinale penda verso le eresie di destra non dà a esse patente di ortodossia. Siamo nella Chiesa apposta per sentirci serrare dalle sue rotaie che ci impediscano di deviare tanto in fuori che in dentro. Queste rotaie non sono costituite dalle interviste del cardinale Ruffini sul giornale della Fiat. Sono invece nel Catechismo diocesano e per portarsele in casa bastano 75 lire. Dopo di che sai preciso cosa puoi dire e cosa no. Tutto quel che non è proibito è permesso e credimi che non è poco.