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Bruno Bignami e l’ecologia integrale relazionale

Don Bruno Bignami, lei è autore di un saggio intitolato “Terra, aria, acqua e fuoco. Riscrivere l’etica ecologica”. Perché mai occorre riscriverla? In quel saggio tentavo di dire che siamo in una fase storica di passaggio, dove alcune cose che alcuni anni fa ritenevamo scontate oggi non lo sono più. In particolare mi riferivo al rapporto con i beni comuni, per cui terra, aria, acqua e fuoco dicono il rapporto umano con gli elementi essenziali per la vita. Abbiamo dato per scontato che fossero parti del diritto del vivere umano. In realtà oggi non è più così, perché la tentazione è quella di un’appropriazione continua di questi beni. Riscrivere l’etica ecologica riguarda non solo il rapporto che noi abbiamo con l’ambiente, ma pure il tema sociale del rapporto con l’umanità che si struttura nella gestione anche dei beni comuni. Da questo punto di vista occorre riscrivere l’etica ecologica, cioè allargare lo sguardo e partire dal nostro rapporto coi beni comuni: siamo capaci di ess

Il noviziato Agesci: tempo e idea tra scoutismo e Chiesa

C’è un momento strano nel cammino scout Agesci ed è quello del noviziato: sì, il nome riprende proprio il linguaggio monastico; sì, l’ispirazione è proprio quella; sì, è un periodo di introduzione e studio.  Si tratta del primo momento nella branca rover e scolte, i più grandi nel nostro scoutismo: dura un anno. Di noviziato in Agesci si parla  –  e si sparla  –  in continuazione, non c’è un tema altrettanto trattato e maltrattato, anche nella prassi.È speciale e irrinunciabile e può essere una fonte di riflessione importante anche al di fuori dell’associazione. Cercherò ora di dare a questa riflessione un taglio ecclesiale, per plasmare un avvio di confronto su temi scoutisticamente ed ecclesialmente poco trattati. Il noviziato è un tempo e come tutti i tempi è prezioso. Lo è il nostro, figuriamoci quello dei ragazzi. Con un po’ di ironia, potremmo dire che l’importanza del tempo l’ha capita anche il Papa: in Evangelii Gaudium Francesco scrive che «il tempo è superiore allo

Settimana ecumenica 2019 - Padre Grigorios Nanakoudis: Mc 16,14-15

Commento de l  Molto Reverendo Archimandrita padre  Grigorios Nanakoudis , parroco del duomo di Spetses e predicatore della Metropolìa di Hydra (Grecia) della Chiesa greco-ortodossa del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli Sono grato di partecipare con questo piccolo testo alla Settimana ecumenica 2019. Mi è stato chiesto di commentare Marco 16,14-15, che si riferisce ad un’altra apparizione di Nostro Signore ai Suoi discepoli dopo la Sua Risurrezione. In particolare, dopo la presenza dell'Angelo alle Mirofore e del Signore stesso a Maria Maddalena, esse si precipitarono ad annunciare il fatto della resurrezione «di nascosto, per timore dei Giudei» (Gv 18,38) ai discepoli. Ma non credevano; a loro sembrava «un vaneggiamento» (Lc 24,11) quello che le donne avevano raccontato. Il testo che commento è seguito dalla Sua apparizione ai discepoli mentre stavano cenando. Cercheremo di avvicinarci ad alcune parole nel testo.  1. « Incredulità »: in tutto il Vangelo,

Commento al Vangelo 25 novembre 2018 - Cristo Re: Gv 18,33-37

Il quarto vangelo coglie l’occasione del colloquio tra Gesù e Pilato - che nessuno probabilmente udì - per coinvolgerci in un confronto sulla regalità di Cristo. Da un lato, la prospettiva imperiale: il “re dei giudei” crea problemi politici. Ma il pericoloso rivoluzionario è proprio quell’uomo consegnatogli dai giudei? Il governatore Pilato, che giudeo non vuol essere, ne dubita: «Tu, indifeso persino dai tuoi amici, proprio tu saresti il re dei giudei? Cosa avresti fatto? Ci sono davvero delle prove credibili contro di te?». Non ci crede. Gesù, insomma, non gli pare affatto un pretendente al trono. Dall’altro lato, Gesù domanda chi gli ha suggerito che lui sarebbe sovrano. Lo Spirito di Dio o l’Accusatore? Entrambi lo sanno! I Romani che temono una congiura contro Cesare o i sommi sacerdoti che temono il Messia che renderà vano il loro ruolo? I primi stiano tranquilli, gli altri un po’ meno... Gesù dice che il suo regno non è un regno come gli altri che si estendono geogr

Fede e storia

La crisi dell'elaborato a tema storico negli esami di stato che concludono gli studi superiori è un sintomo importante, che porta a un dibattito non nuovo: questa crisi non nasce oggi o ieri, ma se ne dibatte - spesso senza consapevolezza - da parecchi anni.   Scelto da meno del 2% degli studenti, probabilmente sparirà con la prossima riforma dell'esame: un modo celere per cancellare il problema e, allo stesso modo, per non doversi impegnare nella ricerca di altre vie.  La soluzione del Ministero è un po' come quella del medico che nasconde il sintomo e si disinteressa della malattia: perché togliere il tema che interessa meno, non risolve il nodo del disinteresse - e dell'ignoranza - degli studenti e dei cittadini nel campo storico. Se servissero riprove di questa ignoranza, credo sia sufficiente raccoglierle ascoltando un po' di dibattiti in giro o leggendo i commenti sui social network. Il problema non è sapere chi è stato incoronato la notte di Natale de

Cominciare e Ricominciare: Lettera pastorale 2018/2019 del vescovo Gero Marino (Savona-Noli)

Avevamo dato già spazio alla  lettera dell'anno pastorale 2017/2018  del vescovo Calogero  "Gero" Marino della  diocesi di Savona-Noli . Per il 2018/2019  “ cominciare e ricominciare ” sono le parole che ha scelto per la sua seconda lettera pastorale. La ha voluta condividere con le sorelle e con i fratelli nel Signore che «di mese in mese» gli sono «sempre di più diventati cari».  Cominciare rimanda alla nascita e all’ iniziazione cristiana : «freschezza, meraviglia e anche timore»; ricominciare è bellezza, fatica e riconciliazione : «Ci è data la grazia di un ri-inizio e di una ripartenza». La novità della vita cristiana nello Spirito Interrogandosi su chi sia il cristiano, la risposta che evita tradimenti o riduzionismi moralistici, rituali o culturali – «Satana è il grande riduttore», ricorda il vescovo – sta nella novità della vita che Dio ci dona gratis: « Chiunque è nato dallo Spirito » è cristiano, come spiegava Gesù a Nicodemo. Spirito non contrapposto

Commento al vangelo XXV Domenica Tempo Ordinario B: Mc 9,30-37

Il trionfalismo è una tentazione grave e continua per la Chiesa; il vangelo di questa Domenica ci aiuta ad affrontare questo pericolo. L'insegnamento è quello del servo sofferente: l'eletto da Dio non si godrà i lussi della vita in santa pace, ma patirà molti tormenti, dicono i Profeti. Accetti di stare dalla parte del debole, dell'innocente violentato, del giusto condannato a una morte infamante? Magari i discepoli il Primo Testamento lo avevano pure letto, ma non capivano. Cioè, non lo accettavano. Ecco che da questa tentazione scaturiscono il carrierismo, il leccaculismo e il clericalismo: si iniziano a creare gerarchie e onori vari per prendere parte al trionfo mondano. Si vuol stare vicini fisicamente a un uomo per godere della sua attenzione, raccomandazione e fama, senza scomodarsi troppo. Mentre Gesù che fa? Un gesto eloquente: prende non un discepolo, ma un bambino - allora valevano meno di niente - e lo pone al centro. La periferia dell'umano viene ri