Passa ai contenuti principali

Post

Il coraggio dei dentisti del 1933

di Lorenzo Banducci Sfogliando “L’Osservatore Romano” di qualche giorno fa mi è capitato sotto gli occhi un articolo di AnnaFoa nel quale si narra della coraggiosa opposizione operata da partedell’associazione internazionale dei dentisti in difesa dei colleghi ebrei chein Germania dal 1933 non poterono più esercitare la propria attività medica. Una difesa condotta strenuamente e portata avanti nel nome della dignità professionale ma anche della democrazia. La mozione che fu approvata durante il congresso internazionale di Edimburgo diceva così : “ In nessun caso questioni di razza, di religione o di politica possono restringere la libertà e l’esercizio della professione dei nostri colleghi .” Una frase questa che, pronunciata nel 1933 mentre in Europa stavano dilagando i totalitarismi, ha il sapore di anticipare i tempi in tema di diritti e di libertà individuali.

Per una pastorale inclusiva delle persone omosessuali nelle comunità cristiane

di Emanuele Macca In questi anni la ricerca di una pastorale specifica per le persone omosessuali sta prendendo un risalto sempre maggiore almeno nelle principali diocesi italiane per merito di alcuni gruppi di omosessuali cristiani sia con taglio ecumenico che prettamente cattolici. Trattandosi ancor oggi di un tema spesso tabù nelle comunità parrocchiali questi gruppi son dovuti nascere spontaneamente o, talvolta, con l’appoggio più o meno visibile di alcuni sacerdoti abituati ad intervenire in situazioni di emarginazione e disagio sociale; non a caso colui che ha dato origine in Italia al movimento degli omosessuali credenti, Ferruccio Castellano, prima del suo drammatico suicidio, ha trovato in Don Luigi Ciotti una persona accogliente che ha aperto le porte del Gruppo Abele agli aderenti al gruppo di Torino “Davide e Gionata”. (1)

Esiste una vendetta cristiana?

Pare che la vendetta non sia lecita. Infatti : 1. Chiunque usurpa un compito di Dio commette peccato. Ma la vendetta è un compito di Dio, secondo quel testo del Deuteronomio [32, 35]: « A me la vendetta e il castigo ». Quindi qualsiasi vendetta è illecita. 2. La persona di cui ci si vendica non è tollerata. Invece i malvagi vanno tollerati, poiché nel commentare il passo del Cantico [2, 2]: « Come un giglio tra le spine », la Glossa [ord.] afferma: « Non è veramente buono chi non è stato capace di sopportare i malvagi ». Quindi di costoro non ci si deve vendicare. 3. La vendetta si compie con dei castighi, i quali causano il timore servile. Ora, la nuova legge non è una legge di timore, ma di amore, come dice S. Agostino [Contra Adamant. 17]. Perciò almeno nel nuovo Testamento la vendetta non è lecita. 4. Si dice che si vendica colui che si rifà delle ingiurie subite. Ora, neppure al giudice è lecito punire quelli che lo offendono personalmente, stando alle parole del

I giochi olimpici

                                                                                    Di Lorenzo Uriati In questo periodo, che vede atleti di tutte le nazioni sfidarsi in molteplici discipline sportive, provo a proporre una riflessione sui Giochi Olimpici. In giro si sentono diverse opinioni a riguardo: c'è chi vede nascoste nei giochi le rivalità politiche tra i diversi paesi, chi li vede come uno spreco di risorse economiche e chi considera gli sponsor degli “avvoltoi”, che non perdono occasione per svuotare le tasche degli appassionati.

Pensare la reincarnazione cristianamente?

Di Niccolò Bonetti E' possibile pensare la reincarnazione dal punto di vista cattolico? La credenza largamente diffusa nelle religioni orientali come l'induismo o il buddismo o nello stesso platonismo nella reincarnazione non può essere facilmente liquidata perché come scrive Kung “ per molte persone (essa) risponde a interrogativi che altrimenti non trovano una risposta; per alcuni, quindi, essa colma un vuoto religioso-culturale”. Potrebbe la credenza nel purgatorio illuminare alcuni aspetti oscuri e problematici della dottrina dogmatica del luogo intermedio cioè il purgatorio? Un teologo che ha tentato un difficile dialogo fra queste due dottrine è stato Rahner.

ILVA: una sfida fra ambiente e lavoro

di Luca Scarcia “Il campanello di allarme è già scattato, anche qui a Taranto. Occorre ora far sì che le decisioni dei responsabili ne tengano conto, cosicché l’ambiente non venga sacrificato ad uno sviluppo industriale dissennato: la vera vittima, nel caso, sarebbe l’uomo; saremmo tutti noi." Giovanni Paolo II, in visita all’Ilva di Taranto, pronunciòqueste parole il 28 ottobre 1989 .Insomma,non l'altro ieri. Allora, uno “state all' erta” da tenere in scarsa considerazione per molti,un' importante presa di coscienza per pochi.

La meravigliosa anormalità delle persone omosessuali

Di Niccolò Bonetti Oggi molti contemporanei tendono sempre di più a voler mettere sullo stesso piano le relazioni omosessuali e quelle eterosessuali considerandole due forme di amore equivalenti ed entrambe degne di uguale riconoscimento e tutela. Mentre per gran parte della storia umana e ad ogni latitudine l’omosessualità è stata ritenuta segno di decadenza e vizio,oggi si afferma che l’omosessualità è una variante naturale dell’orientamento sessuale. E’ questa probabilmente l’ultima delle battaglie che hanno contrassegnato la modernità :dai diritti liberali al suffragio universale per passare ai diritti sociali per giungere oggi ai diritti relativi all’orientamento sessuale.