Di Niccolò Bonetti
Oggi
molti contemporanei tendono sempre di più a voler mettere sullo stesso piano le
relazioni omosessuali e quelle eterosessuali considerandole due forme di amore
equivalenti ed entrambe degne di uguale riconoscimento e tutela.
Mentre per gran parte della storia umana e ad ogni latitudine
l’omosessualità è stata ritenuta segno di decadenza e vizio,oggi si afferma che
l’omosessualità è una variante naturale dell’orientamento sessuale.
E’ questa probabilmente l’ultima delle battaglie che hanno
contrassegnato la modernità :dai diritti liberali al suffragio universale per
passare ai diritti sociali per giungere oggi ai diritti relativi
all’orientamento sessuale.
Ma quello che si vuol fare oggi, è molto più radicale di quello che si è
tentato in passato:mentre precedentemente si volevano rendere eguali due parti
che erano ingiustamente diseguali per motivi sociali,culturali o politici,oggi
si vogliono equiparare due orientamenti sessuali che sono strutturalmente e
radicalmente dissimili.
Il rapporto fra due persone eterosessuali è caratterizzato da una forte
polarità e dualità maschile e femminile che attraversa sia la sfera biologica
che psicologica che sessuale;al contrario nel rapporto omosessuale questa
polarità ,pur essendo presente anche in esso, non è così radicale e costitutiva
tenuto conto che i due partner ,per lo meno ,devono condividere lo
stesso genere sessuale.
Anche la fecondità dei due rapporti è diversa:nel rapporto eterosessuale
il dono del proprio corpo che i due partner fanno l’uno all’altro si apre ad un
terzo cioè ad un figlio,l’amore eterosessuale è un amore fecondo ,al contrario
,proprio per assenza di quella complementarietà di cui prima si parlava,il
rapporto omosessuale pur avendo sicuramente altre forme di fecondità
intellettuale e affettiva si preclude la fecondità biologica.
Tentare di falsificare ,di camuffare questa realtà naturale con la
procreazione assistita o con adozioni o con madri surrogato non cambia il
problema:l’amore omosessuale è sterile, è incapace di generare nuova vita e di
portare avanti tramite la procreazione la storia umana.
E il desiderio straziante di paternità delle coppie gay rende ancora più
chiara la profonda e insuperabile dissociazione fra finalismo biologico che
spinge l’uomo alla procreazione e una sessualità che invece la preclude.
La sessualità omosessuale è intrinsecamente contraddittoria e si avvita
inevitabilmente e inesorabilmente in aporie sempre più laceranti nella misura
in cui anella in modo fallimentare al modello eterosessuale.
Desidera ciò che non può avere e tenta di violentare la natura per
ottenere un’uguaglianza impossibile.
La via per le coppie gay non è l’omologazione né l’uguaglianza forzata
ma l’affermazione fiera della propria irriducibile diversità.
La sessualità omosessuale ,per quanto aporetica e “impossibile”,è segno
di contestazione verso una società che organizza e amministra la sessualità
degli individui reprimendo,alienando o (ancora peggio) pianificando ogni devianza.
E’ una sessualità ribelle,sterile,perversa,contro natura e contro la
società e non può perdere questi suoi caratteri critici e di denuncia perché in
essi,nel loro carattere sovversivo,è contenuta la sola speranza per una società
in cui la sessualità non sia amministrata e pianificata ma libera,creativa e
non più alienata.
Nel suo carattere demistificante e eversivo,nel suo farsi bandiera
del rimosso,del represso,del proibito,dell’indicibile,dell’osceno,di una
sessualità alternativa e creativa che sfugge alle maglie di ogni integrazione e
normalizzazione, si cela la grande e inestimabile ricchezza dell’omosessualità
,non certo nel penoso e patetico tentativo di omologarsi al modello
eterosessuale giungendo ai grotteschi e ridicoli matrimoni gay scimmiottando
così lo stesso modello di famiglia che il movimento gay voleva far
implodere in origine.
L'omosessualità è anormale e in ciò sta la sua bellezza,la sua sfida e
il suo fascino
.
Commenti
Ma il problema e' che l'ho sentito fare anche da beceri come Sgarbi, e la cosa mi ha insospettito! Tra le consuete minchiate , ricordo che il suo discorso era piu' o meno 'io sono contrario al matrimonio etero figurarsi a quello gay, loro sono fortunati ad essere altro e non avere questi obblighi e pressioni sociali e bla bla bla'.
Come argomento non va, e il perche' e' chiaro: l'On la scelta ce l'ha, i gay in Italia no. Lui-gli etero possono scegliere che senso dare ai propri affetti, se 'instituzionalizzarli' in senso lato o meno, i gay no; e il discorso che l'affettivita' omosessuale sia qualcosa di completamente diverso da quela etero, per cui il matrimonio sarebbe solo uno scimmiottamento di un modello che comunque non gli appartiene, non mi convince.
E non mi convince perche' mi sembra viziato da una visione decisamente maudit (in senso positivo) dell'omosessualita', per cui la loro unione rappresenti una sessualita' ribelle,sterile,perversa,contro natura e contro la società'.
questi sono Verlaine e Rimbaud, fighissimi ma non rappresentano necessariamente la categoria. Che mi sembra meno poeticamente rappresentata da tipi come mio cugino e il suo compagno, impiegato di banca l'uno capocameriere l'altro, a cui sinceramente di incarnare un atto d'accusa e-o una speranza contro una societa' massificata non frega niente ma qui in UK (poi hanno avuto la sciagurata idea di tornare in Italia ma ci hanno ripensato) cercavano, ed avevano-riavranno tra breve, l'istituzionalizzazione con relativo senso di sicurezza che ti da, la possibilita' di sposarsi (vabbe' unione civile ma il significato e' simile ed anche la prassi) con tutti i significati psicologici di rito di passaggio e sicurezze burocratiche annesse e connesse (essendo uno iraniano la cosa aiutava anche in termini di cittadinanza e menate varie), la casettina in periferia , le chiacchiere sul tempo col vicino etc....
in sintesi una splendida normalita'. Che non mi sembra scimmiottare, ma semplicemente estendere certe categorie, ammettendo il fatto che il matrimonio civile e' un impegno tra due persone che si amano con relativi diritti e doveri, indipendentemente dal loro sesso e che il fatto che non possano procreare non renda diverso 'in kind' il loro amore.
Che poi alcuni-molti (etero-bi-trans- etc) non si ritrovino nel modello famiglia e vogliano essere 'altro', bene, ma devono avere possibilita' di scelta.
Se vorranno mettersi contro la societa', non lo deve decidere la societa', o l'inscindibile legame tra 'funzione unitiva e funzione procreativa del sesso...
ma quanto stanno messe meglio almeno su 'sessualita' e affini' senza la zavorra del Tomismo? Scherzo(piu' o meno)
Un caro saluto
Claudio
Ciao