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Incontro online: La sfida dei gender studies. Per una chiesa di donne e di uomini

Il Gruppo MEIC Lucca e Azione Cattolica Lucca hanno organizzato per martedì 13 giugno 2023 alle ore 21 l'incontro online: La sfida dei gender studies. Per una chiesa di donne e di uomini. Verrà presentata l'opera Figlie e figli di Dio. Uguaglianza battesimale e differenza sessuale (Queriniana, Brescia 2023)  del professor Luca Castiglioni (Facoltà Teologica di Milano) che dialogherà con Marinella Venera Sciuto (già vicepresidente nazionale MEIC) sulla sfida degli studi di genere e dei femminismi della "quarta ondata" alle strutture ecclesiali e, più in generale, sul complicato rapporto fra le donne cattoliche e la loro chiesa.  Come pensare ad una chiesa più inclusiva in modo credibile, cioè non solo a parole ma anche con i fatti, una chiesa che sia davvero di donne e di uomini, che abbatta ogni forma di potere patriarcale all'interno delle comunità ecclesiali ma senza adottare modelli antropologici che neutralizzano la differenza di genere? Per partecipare, il

La guerra e il problema della coscienza: da Agostino a me

Nel corso dell’Era volgare, gli uomini hanno sempre cercato di dare una giustificazione alle operazioni militari anche se si professavano cristiani: crociate, guerre “sante”, lotte contro gli eretici. Quando ci professiamo seguaci del Principe della Pace, Gesù Cristo, e osserviamo gli stermini contro gli Albigesi ad opera di Innocenzo III e dei signori dell’Occitania, oppure a quell’immondo macello che fu la Guerra dei Trent’Anni tra protestanti e cattolici nel XVII secolo, è difficile no n rimanere indifferenti su quale fosse la consistenza della morale religiosa di coloro i quali, accedendo ai sacramenti e recitando il  Padre nostro , ordinavano di compiere dei veri e propri genocidi “in nome di Dio”. Non so a quale Dio si richiamavano, dal momento che  la violenza è stata condannata fermamente da Cristo   stesso all’inizio della Sua passione quando, rivolgendosi a Pietro che aveva estratto la spada ferendo il servo di Anna, lo rimproverò dicendogli: «Riponi la tua spada al suo posto

Rassegna stampa: sondaggio sui cambiamenti religiosi al tempo del COVID-19

Numerose testate giornalistiche italiane hanno dato spazio ai risultati della nostra ricerca  Nella Chiesa che cambia? Il cambiamento del sentire, della pratica e delle abitudini religiose dei cattolici in Italia al tempo del COVID-19.   Riportiamo i link per accedere ai servizi dedicati: Sant'Alessandro.org ,   C’è un nuovo “sentire” tra i cattolici? ,15 giugno 2020. La Difesa del Popolo  C’è un nuovo “sentire” tra i cattolici? Una significativa ricerca sui cattolici italiani al tempo del lockdown , 14 giugno 2020. C3dem : Piotr Zygulski, Analisi dell'apprezzamento delle scelte ecclesiali e prospettive sulla Chiesa del futuro, con  considerazioni per una partecipazione laicale desiderata , 20 maggio 2020. Avvenire : Guido Mocellin,  Nel sondaggio e nel monologo un sentire religioso più forte ,  20 maggio 2020. TV2000 : La prof.ssa Carmelina Chiara Canta illustra i risultati nella trasmissione Rete di Speranza , con mons. Francesco Savino (Vescovo di Cassano allo

RISULTATI Sondaggio: Nella Chiesa che cambia?

Come sono cambiate le abitudini ecclesiali in questo periodo?  Come era la nostra preghiera, liturgia, fede a gennaio, prima dell'emergenza sanitaria che ha sospeso le celebrazioni con il concorso del popolo? E com'è oggi? Preghiamo di più o di meno? Ci siamo avvicinati o allontanati da Dio? Abbiamo rilasciato il report con i risultati completi del nostro sondaggio, svolto online tra il 24 e il 28 aprile 2020, al quale hanno risposto 411 intervistati, l'85% dei quali cattolici "praticanti" almeno alle funzioni domenicali: Di seguito, le risposte estese al quesito sul coinvolgimento post-pandemia:

Inos Biffi: Tommaso insegna a pensare la fede - INTERVISTA

Per l'ottavo numero della rivista Nipoti di Maritain il direttore Piotr Zygulski ha intervistato il teologo Inos Biffi (1934), professore emerito di Teologia sistematica e di Storia della teologia presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale e incaricato delle stesse materie presso la Facoltà di Teologia di Lugano. Tra i massimi conoscitori del pensiero di San Tommaso d’Aquino, ha fondato e dirige l’Istituto di Storia della Teologia presso la Facoltà di Teologia di Lugano. È dottore honoris causa della Biblioteca Ambrosiana per la quale ha curato l’Opera omnia bilingue di sant’Ambrogio. Membro della Pontificia Accademia di San Tommaso d’Aquino, è presidente dell’Istituto per la Storia della Teologia Medievale di Milano da lui fondato. Dirige l’edizione bilingue delle Opere di sant’Anselmo d’Aosta e varie collane, come la “Biblioteca di Cultura Medievale” e “Eredità Medievale”. Ha ricevuto il premio Premio Benedetto XVI 2016 assegnato dalla Fondazione Ratzinger per lo

La coscienza nel magistero di John Henry Newman

Parlare di libertà di coscienza attraverso l’esamina della vita e degli scritti del cardinale inglese John Henry Newman (1801-1890) non è impresa facile a farsi. Non si può parlare di Newman senza far costante riferimento al valore fondamentale che lui attribuiva alla coscienza quale base naturale e religiosa per la concretizzazione delle opinioni personali dell’uomo, rendendo di fatto il prelato inglese uno dei massimi esponenti della cosiddetta filosofia dell’azione, come fu riconosciuto a suo tempo dai filosofi Nicola Abbagnano e Giovanni Reale. La produzione letteraria newmaniana, nella sua complessità, è intrisa di questa costante ricerca di sé stesso: il ricchissimo epistolario, i trattati apologetici, le opere filosofiche, i romanzi e, anche, gli articoli redatti da Newman trasudano di questo anelito di libertà e di autocoscienza che lo rendono, per molti aspetti, un “Agostino moderno”. Nella sua biografia apologetica, intitolata Apologia pro vita sua (1864), Newman esplica,

Il noviziato Agesci: tempo e idea tra scoutismo e Chiesa

C’è un momento strano nel cammino scout Agesci ed è quello del noviziato: sì, il nome riprende proprio il linguaggio monastico; sì, l’ispirazione è proprio quella; sì, è un periodo di introduzione e studio.  Si tratta del primo momento nella branca rover e scolte, i più grandi nel nostro scoutismo: dura un anno. Di noviziato in Agesci si parla  –  e si sparla  –  in continuazione, non c’è un tema altrettanto trattato e maltrattato, anche nella prassi.È speciale e irrinunciabile e può essere una fonte di riflessione importante anche al di fuori dell’associazione. Cercherò ora di dare a questa riflessione un taglio ecclesiale, per plasmare un avvio di confronto su temi scoutisticamente ed ecclesialmente poco trattati. Il noviziato è un tempo e come tutti i tempi è prezioso. Lo è il nostro, figuriamoci quello dei ragazzi. Con un po’ di ironia, potremmo dire che l’importanza del tempo l’ha capita anche il Papa: in Evangelii Gaudium Francesco scrive che «il tempo è superiore allo

Settimana ecumenica 2019 - Padre Grigorios Nanakoudis: Mc 16,14-15

Commento de l  Molto Reverendo Archimandrita padre  Grigorios Nanakoudis , parroco del duomo di Spetses e predicatore della Metropolìa di Hydra (Grecia) della Chiesa greco-ortodossa del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli Sono grato di partecipare con questo piccolo testo alla Settimana ecumenica 2019. Mi è stato chiesto di commentare Marco 16,14-15, che si riferisce ad un’altra apparizione di Nostro Signore ai Suoi discepoli dopo la Sua Risurrezione. In particolare, dopo la presenza dell'Angelo alle Mirofore e del Signore stesso a Maria Maddalena, esse si precipitarono ad annunciare il fatto della resurrezione «di nascosto, per timore dei Giudei» (Gv 18,38) ai discepoli. Ma non credevano; a loro sembrava «un vaneggiamento» (Lc 24,11) quello che le donne avevano raccontato. Il testo che commento è seguito dalla Sua apparizione ai discepoli mentre stavano cenando. Cercheremo di avvicinarci ad alcune parole nel testo.  1. « Incredulità »: in tutto il Vangelo,

Cuore Superbo

di Davide Penna A Genova sono ore sempre più calde. Non solo per la temperatura. E si continua a dormire a fatica. Si respira come un’aria di smarrimento e paura che come uno spettro si aggira tra i genovesi i quali, tuttavia, non si arrendono. 

Io, prete. Sull'affettività dell'uomo sacerdote - Christian Cerasa

Mi è stato chiesto di scrivere una riflessione sul prete, sull’essere prete. Di cose se ne sono scritte tante e se ne scrivono tante, a livello teologico o pastorale, quindi credo che mi fermerò semplicemente a rileggere la mia vita alla luce di un aspetto che forse troppo poco spesso si sottolinea, ovvero l’umanità del prete, l’essere uomo-prete. Credo che uno degli errori grossi che è stato fatto nel tempo, sia quello di aver divinizzato a tal punto la figura del prete, da aver completamente snaturato la sua umanità o averla quasi completamente annullata. Così si è più attenti all’immagine da dare che all’identità dell’essere. Da dove partire dunque con questo esame di coscienza. Credo sia opportuna una premessa. C’è sempre molta curiosità intorno all’umanità e all’affettività del sacerdote; una domanda spesso inespressa. La gente, anche quella che al prete vuole bene, che lo stima, con cui collabora, al quale affida i figli fantastica ... si interroga ... e spesso inventa! In