di Manuel Versari
La famiglia è il luogo delle più antiche relazioni, della prima
esperienza del mondo e del passaggio dalla dipendenza all’autonomia. È quel
complesso e articolato sistema di rapporti in cui si sviluppano legami
destinati a rimanere unici e durare tutta la vita e, soprattutto, è il contesto
naturale entro cui si definisce in primis l’identità della persona.
I nonni mi appaiono come figure cardine, in un mondo sconvolto da una storia che ha messo in crisi i principi. Il tempo della “vecchiaia” – lo metto tra virgolette perché oggi sempre più si inizia a diventare nonni a quarant’anni – è il tempo che scorre senza agende impazzite. È un’età che spesso gode ancora di rispetto. All’interno della “vecchiaia” si incorniciano i grandi titoli di nonno e nonna. Titolo di grande pregio e significato, poiché essere nonni vuol dire mettere la propria “età” accanto ad una vita che comincia da zero.
Il bambino ha bisogno del nonno e il “vecchio” ha bisogno di confrontarsi
con il bambino. I nonni sono certamente le figure che più mostrano ai bambini i
sentimenti visti con calma e pacatezza, mentre con i genitori la vita e le
emozioni tendono a scorrere più velocemente. I nonni sono una figura oltre il
tempo che corre, fuori dalla società della produzione e del successo. Il nonno
sa che l’amore è un grande segreto della vita, una componente che interpreta il
mondo con bontà e che sostituisce la pace alla guerra. Per questo insegnano ai
nipoti a non essere mai violenti, a stemperare la violenza e l’impulsività fin
dai loro primi passi. Quello dei nonni è un ruolo prevalentemente di sostegno,
e quindi, per quanto impegnativo, risponde alla richiesta di occupare i bambini
in modo sereno, giocoso e utile, godendo della piacevolezza del prendersene
cura. Compiuti gli impegni personali e professionali, i nonni possono calarsi
nella dimensione emotiva con i nipoti, avendo superato il timore di svolgere
l’oneroso incarico educativo. Spetta principalmente ai genitori il dovere di
insegnare obblighi e divieti esigendone poi attraverso l’esempio la reale
applicazione, sebbene gli stessi nonni sentano la responsabilità e la necessità
di accompagnare la crescita dei nipoti.
Il rapporto nonni-nipoti, a confronto con quello genitori-figli, tende a caratterizzarsi per una maggiore “morbidezza”: in quanto liberi dalle preoccupazioni educative i nonni sono più accondiscendenti, propensi all’ascolto, talvolta alleati. Il loro ruolo integra e completa in modo determinante l’educazione dei nipoti.
I nonni, possono rappresentare per i nipoti una grande risorsa in quanto
percepiti come modelli di conoscenza da imitare, concreti e coerenti, spesso
ben lontani dai conflitti legati alle figure genitoriali. Essi, inoltre,
possono intervenire con sensibilità e rispetto dei ruoli, nei contrasti
familiari, fungendo da mediatori per risolvere le piccole questioni che si
creano talvolta tra genitori e figli. Ciò che i nonni possono offrire da un
punto di vista educativo, in un momento storico-culturale fragile, arricchisce
di autentici valori la crescita individuale e sociale del bambino. Se capaci di
ascoltare ed accogliere i nipoti riuscendo ad apprezzare e valorizzare le loro
differenze individuali, i nonni sapranno stabilire una comunicazione veramente
efficace, fondata sulla fiducia e non sulla mera condiscendenza, in cui
entrambe le parti si arricchiscono nell’incontro/confronto dei propri
ragionamenti. Il rapporto, avvalendosi di volta in volta delle reciproche
capacità creative, diventerà così un momento di proficuo scambio sia nelle idee
che nelle conoscenze. I nonni non solo allargano la famiglia, ma ne
rappresentano la storia che continua: da loro ai figli e ai figli dei figli.
Essi sono i depositari per eccellenza dei sentimenti, dei ricordi e del senso
di appartenenza. Nel compiere il proprio ruolo, i nonni riescono spesso a
mostrare alla famiglia intera quella saggezza e quella bellezza che solo una
profonda esperienza riesce a conferire. È un ruolo caratterizzato da grande
libertà. Nell’ambito dei rapporti familiari è bene saper individuare la figura
dei nonni dunque, come punto di sicurezza e di orientamento. Il nonno deve
diventare parte del processo di identificazione del bambino all’interno della
propria famiglia, assieme al padre e alla madre. L’identità ha bisogno anche di
radicarsi nella storia di famiglia e quindi nei nonni che sono i più grandi
testimoni della realtà familiare poiché possono portare nella famiglia attuale
ciò che la famiglia è stata ancora prima. Essi devono perdere la funzione di
soprammobili per essere chiamati a svolgere un ruolo educativo centrale. Non
sono in “pensione” intesa come riposo e perdita di ruolo, ma come cambiamento
da un’azione specifica e sociale a una posizione in cui diventano testimonianza
esistenziale ed esempio vivente per i
nipoti, per una storia che li proietta nel futuro.
"I nonni sono coloro che vengono da lontano e vanno per primi, ad indagare oltre la vita; sono i vecchi da rispettare per essere rispettati da vecchi; sono il passato che vive nel presente ed i bambini sono il presente che vedrà il futuro." (Maria Rita Parsi)
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