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Il contributo laicale aiuta il magistero a correggersi

3. Ciò che è meno noto, e in genere riceve meno attenzione, è il ruolo svolto dai laici per quanto riguarda lo sviluppo della dottrina morale della Chiesa. E 'quindi importante riflettere anche sulla funzione svolta dai laici nel discernere la comprensione cristiana di adeguati comportamento umano in conformità con il Vangelo. In alcune zone, l'insegnamento della Chiesa si è sviluppata a seguito di laici alla scoperta degli imperativi derivanti dalle nuove situazioni. La riflessione dei teologi, e quindi il giudizio del magistero episcopale, è basata sulla esperienza cristiana già chiarito dall'intuizione fedeli laici. Alcuni esempi possono illustrare il ruolo del sensus fidelium nello sviluppo della dottrina morale: i) Tra il canone 20 del Concilio di Elvira (c. 306 dC), che vietava chierici e laici di ricevere gli interessi, e la risposta, inquietandos Esse non , di Papa Pio VIII al vescovo di Rennes (1830), vi è un chiaro sviluppo della didattica, sia per la nascita di

Eucarestia senza prete?

André Lascaris, domenicano olandese, dal 1973 al 1992 si è dedicato alle iniziative per la pace nell'Irlanda del Nord. E' teologo al Dominican Study Centre for Theology and Society di Nijmegen. Nel 2007 è stato tra gli autori del discusso documento "Chiesa e ministero. Verso una Chiesa con un futuro". COME È NATO QUESTO DOCUMENTO? Il centro della vita della Chiesa cattolica è la celebrazione eucaristica, in Olanda cala il numero dei preti. Sempre più parrocchie ne sono prive e in molte città o regioni è divenuto difficile trovare una chiesa in cui si celebri la messa domenicale. A partire da questa situazione il Capitolo provinciale dei domenicani olandesi del 2005 decise di istituire "una commissione o gruppo di esperti, con l'incarico di studiare gli aspetti teologici della questione della presidenza eucaristica: se dipende dal ministero di uomini ordinati oppure dalla comunità ecclesiale o dai pastori da essa nominati a presiedere l'eucar

Riforme concrete. Preti e laici della Versilia scrivono al Papa

di Valerio Gigante da Adista Lo hanno preso sul serio, papa Francesco, quando parla di collegialità, quando sostiene che «il vero potere è il servizio» che ha «il suo vertice luminoso sulla Croce» e che, in quanto servizio, rimanda all’idea di «azione di governo» come «amministrazione», piuttosto che come imperium. Lo hanno preso sul serio, e gli hanno scritto, inviando a lui, ai vescovi toscani ed alla stampa le loro richieste di riforma nella vita della Chiesa. Sono un’ottantina di credenti della Versilia, la cui riflessione è stata guidata ed animata da tre preti piuttosto noti in zona: don Lenzo Lenzi, storico della Chiesa, esperto in particolare delle vicende ecclesiali del lucchese, parroco dei Sette Santi alla Darsena (la parrocchia cui appartiene anche la Chiesina del Porto, costruita da don Sirio Politi e dove giacciono le sue spoglie), animatore nel 2012 di una campagna di boicotaggio che ebbe una certa eco in zona e che chiedeva ai parrocchiani di evitare bar ed e

Nella Chiesa del XXII secolo

di Fulvio De Giorgi in “Presbyteri” n. 2 del febbraio 2013 Con un esercizio di ‘fantasia pastorale’ spostiamo decisamente in avanti l’orologio, anzi il calendario della storia. Quale sarà la Chiesa nel 2113? Forse ci sarà già stato il Concilio Vaticano III  o forse no... La Chiesa si articolerà nelle tante piccole comunità ecclesiali viventi, sparse sul territorio. Rifulgeranno le due ‘vocazioni’ fondamentali: alla verginità consacrata e al matrimonio. E dalla prima verranno, prevalentemente, i vescovi a reggere le diocesi, indicati – se non proprio eletti – da tutti i cristiani di quelle chiese locali. Prevalentemente dai coniugati, invece, dopo una lunga e provata testimonianza di vita, le piccole comunità eleggeranno gli ‘anziani’ (maschi o femmine), chiamati a presiedere l’eucaristia e a guidare spiritualmente quelle ‘chiese tra le case’: il vescovo vaglierà gli eletti e li ordinerà per quel ministero. Non si chiameranno ‘sacerdoti’, perché ovviamente tutti i

Per l'introduzione di cardinali laici

La critica principale che viene rivolta verso l’istituzione ecclesiale è di essere un’istituzione clericale e tutta al maschile che non lascia spazio per altre voci. Non c’è bisogno di elencare il numero di decisioni politiche recenti, da Roma alle sedi locali, che avrebbero avuto un maggior margine di prudenza se solo fossero stati consultati anche dei laici. Gesù ha detto ai suoi discepoli che erano dei servitori, che avevano il compito di nutrire gli affamati e condividere i propri averi con i poveri, che avrebbero dovuto mostrare il loro amore l’un l’altro mettendo la propria vita a servizio del prossimo. Ora, un certo numero di persone all’interno della chiesa si sono comportate esattamente nella maniera opposta, dando vita ad una cultura clericale che troppo spesso ha dato peso a valori di fedeltà al di sopra della responsabilità. Nel contesto attuale un progetto di riforma appare essenziale per ringiovanire la leadership della chiesa e dare maggior voce all’i

L'omelia (anche) ai laici?

All'epoca della riforma protestante, una delle questioni più dibattute fu quella cosiddetta del "calice ai laici", ossia della possibilità, o meno, che i laici potessero accostarsi all'eucaristia non solo ricevendo l'ostia consacrata, ma anche bevendo al calice, sino ad allora riservato ai soli sacerdoti celebranti. Non mancarono, in relazione a questa disputa, le prese di distanza e persino le scomuniche. Col trascorrere del tempo ci si è resi conto che la questione non aveva, di per sé, serie implicazioni dottrinali e la prassi della Chiesa è andata cambiando, sino a quando (con la Eucharisticum mysterium, 1967, cf 32) si è riconosciuto che la comunione sotto le due specie era "la forma più piena" di partecipazione all'eucaristia ed essa è stata conseguentemente permessa in una serie di casi. Oggi nulla osta a questa "forma più piena", salvo contingenti ragioni di ordine pratico. Questo precedente storico – che mette in guardia con

L'impegno

di Pascal Percq   in www.temoignagechretien.fr del 25 novembre 2012 (traduzione: www.finesettimana.org )   La parole stessa “impegna” nella misura in cui descrive insieme un legame e un movimento, una dinamica collettiva e una scelta personale, un'opzione che può essere per un periodo o per tutta la vita. Ci si impegna più di quanto non si sia “impegnati”.

Clero e laici: cinquant'anni di vita insieme

Continua da parte nostra la condivisione di articoli dal sito francese www.temoignagechretien.fr     del 14 ottobre 2012 (traduzione: www.finesettimana.org ). Oggi pubblichiamo un testo di Anna Soupa che traccia il cammino compiuto insieme dal clero e dai laici a partire dal Concilio fino ai giorni nostri.

Il clericalismo ostacola la Nuova Evangelizzazione

Riportiamo la traduzione di un articolo pubblicato sul blog dell’ International Young Catholic Students (IYCS) sul tema del clericalismo come ostacolo per la Nuova Evangelizzazione.

Introduzione alla costituzione dogmatica "Lumen Gentium"

di Mario Iannuzziello LaCostituzione Conciliare Lumen Gentium già dal titolo presenta la Chiesa sotto una nuova luce: la Chiesa come Luce delle Genti. La Chiesa, infatti, è mistero , popolo di Dio , comunione : mistero perché la Chiesa è la comunità dell’amore divino, che appare “ un popolo radunato dall’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo ” (LG 4); Popolo di Dio perché la Chiesa procede dall’alto, dal disegno di Dio e questa definizione mette in risalto sia il carattere di mistero sia quello di soggetto storico , che in ogni circostanza la Chiesa concretizza in modo indivisibile; comunione , ex LG nn. 14-15, perché consiste nella partecipazione alla vita divina e quindi alla fraternità ne nasce.