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Dopo gli spari. Ricostruzione o distruzione.


di Lorenzo Banducci

“Non condivido le tue idee, ma mi batterò fino alla morte affinchè tu possa esprimerle.” La citazione di Voltaire rimbalza nella mente di chi guarda pietrificato i telegiornali delle ultime ore dopo il terribile attentato di matrice islamica che ha colpito Parigi e più nello specifico i giornalisti della rivista satirica Charlie Hebdo. La Francia che con Voltaire aveva “inventato” la libertà di espressione è stata così ferita terribilmente nell’intimo.


Quante cose può smuovere un gesto tremendo come un così vile attacco. 
Non si può oggi non parlare di libertà di stampa e di espressione di quanto questo diritto, assente per secoli nella civiltà, sia stato così attaccato. Non si può poi non rimanere inorriditi di fronte a persone che utilizzano il nome di Dio per uccidere. Non si può però non rimanere colpiti di fronte alla solidarietà dei giornali, dei vignettisti, di tante persone che si sono prontamente levate in difesa della libertà. Non si può non restare sbigottiti davanti a chi subito strumentalizza l’accaduto condannando l’intero mondo musulmano o tirando tristemente in ballo Benedetto XVI senza fornire una corretta interpretazione delle sue parole pronunciate a Ratisbona nel 2006.

Sono le reazioni che davvero ci colpiscono di più adesso, il giorno dopo. E le reazioni ci invitano a seguire due strade ben precise, che noi, con lo stesso libero arbitrio che ha permesso agli assassini di colpire freddamente i giornalisti francesi, abbiamo la possibilità di seguire fin da oggi

Potremo colpire il male nel suo cuore. Distruggere il califfato e i membri dello stato islamico, instaurare nelle nostre città e nei nostri quartieri un regime di terrore nei confronti dei nostri vicini di casa musulmani. Potremo perfino sognare di fermare ancora i nemici islamici a Poitiers come fece Carlo Martello, o nella battaglia di Lepanto respingendo la loro flotta (adesso sarebbero solo barconi) sulle sponde opposte del Mediterraneo.  Potremo prepararci ad alzare difese forti nei confronti del nostro modello culturale. Ma a quale modello facciamo riferimento? Quello materialistico/consumistico che abbiamo costruito in Occidente negli ultimi anni? Non se ne vedono altri all’orizzonte.

Queste sarebbero le soluzioni più immediate, quelle facili, quelle prese con la pancia anziché con il cuore. Quelle che identificano un colpevole nell’altro e lo colpiscono sfruttando la forza.

In alternativa potremo ricostruire ripartendo dalle basi dei nostri sogni. Ricostruire ribadendo la bellezza del principio di libertà di espressione. Un principio così bello che mi ricorda quanto sia sottile il legame fra illuminismo e cristianesimo. Ricostruire ricercando legami nuovi e positivi con quella parte di Islam (la stragrande maggioranza) che cerca un dialogo e che vuole la pace. Un Islam che non vuole più vedere i paesi del Medio Oriente sfruttati dall’Occidente, sedotti e abbandonati a seconda dei momenti storici. L’alternativa viene così scritta nelle parole del Concilio Vaticano II che con chiarezza dice: “La Chiesa guarda anche con stima i musulmani che adorano l'unico Dio, vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e della terra , che ha parlato agli uomini […].Se, nel corso dei secoli, non pochi dissensi e inimicizie sono sorte tra cristiani e musulmani, il sacro Concilio esorta tutti a dimenticare il passato e a esercitare sinceramente la mutua comprensione, nonché a difendere e promuovere insieme per tutti gli uomini la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la libertà.”

Sta in queste due possibilità la differenza fra distruggere e costruire. Facciamo la scelta giusta. 

Commenti

preghierecorte ha detto…
E' stufoso vedere coma ancora questa "mitica" frase sia attribuita a Voltaire.

Voltaire non l'ha mai detta, informatevi per favore, inoltre il Voltaire nonostante abbia scritto "il trattato sulla tolleranza" di tollerante aveva ben poco visto che istigava a calunniare chiunque non la pensasse come lui, oltre ad essersi arricchito con il commercio degli schiavi e delle armi...

Tollerante come tutti i tolleranti: solo con chi la pensa come lui, inoltre non si è ancora visto qualcuno di questi illuminati (laicisti) signori morire per la libertà altrui.

Evitiamo di mitizzare ancora di più personaggi a cui invece andrebbe tolta l'aura di "grandi".

Sul resto dell'articolo, niente da dire.

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