Quando andavo a scuola volevo “esonerarmi” dall’IRC. Infatti, pur avendo più dei miei compagni un interesse verso la spiritualità, mi risultava scomodo un Insegnamento della Religione Cattolica nell’istituzione scolastica laica. A disturbarmi era precisamente l’aggettivo cattolica , considerando i tempi del ruinismo politico e del mio protestantesimo adolescenziale. Alla fine continuai a seguirla: i docenti non avevano impostazioni dottrinali né aggiungevano studio ma si limitavano a innocui cineforum , spesso privi di attinenza al religioso; come me, la maggioranza dei miei compagni. Ora mi ritrovo per contrappasso dall’altra parte della barricata, da insegnante IRC a Savona. Mediamente trovo metà degli studenti non avvalentesi; ma le percentuali raggiungono il 90% nelle periferie a prevalenza musulmana. Ai superstiti chiedo le motivazioni della frequenza: l’abitudine del “l’ho sempre fatta”, “mi piacevano i film che vedevamo alle medie”, “abito lontano e non so...
Debitori a Voltaire per la tolleranza, debitori a Lutero per il non conformismo.