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Visualizzazione dei post con l'etichetta lavoro

1° maggio fra pane e lavoro

di Lorenzo Banducci Potrebbe non essere semplice mettere insieme le due principali ricorrenze che hanno segnato la giornata di ieri, ma c’è una frase di Giorgio La Pira che prende inizio così: “Il pane, e quindi il lavoro, è sacro…”. Il sindaco santo è riuscito ad inserire in un unico solco quanto accaduto ieri. 

Se la CGIL difende le feste

di Lorenzo Banducci Devo dire che mi ha fatto molto piacere scoprire casualmente in rete che la CGIL, in occasione di queste feste natalizie, ha lanciato una campagna nazionale per un’alternativa ai consumi festivi.

Nuova politica industriale per riformare il lavoro

di Lorenzo Banducci Diamo spazio oggi a un’intervista esclusiva al professor Faioli docente di diritto del lavoro a Roma sul tema tanto dibattuto in queste ore del Jobs Act.

La grandine italiana si abbatte sull'Europa

di Lorenzo Banducci “Pensavo che piovesse non che grandinasse.” Difficile non ripensare oggi a queste parole (a me le ha ricordate mio padre) pronunciate da Alcide De Gasperi all’indomani delle elezioni del 1948 che videro una grossa affermazione della DC la quale seppe andare oltre ogni più rosea previsione della vigilia.

Il problema dell'occupazione

In questa giornata di festa del lavoro  (per la società civile) e di celebrazioni per San Giuseppe Lavoratore (per la Chiesa Cattolica) desideriamo porre l'accento sul problema della mancanza di occupazione. Tema quest'ultimo che sta falcidiando l'intera società italiana e in particolare il Mezzogiorno e le giovani generazioni. Lo facciamo con queste parole di Giovanni Paolo II tratte dall'enciclica Laborem Exercens del 1981. di Giovanni Paolo II Dall’enciclica “Laborem Exercens”, 1981 Considerando i diritti degli uomini del lavoro proprio in relazione a questo «datore di lavoro  indiretto», cioè all'insieme delle istanze a livello nazionale ed internazionale che sono responsabili di tutto l'orientamento della politica del lavoro, si deve prima di tutto rivolgere l'attenzione ad un problema fondamentale. Si tratta del problema di avere un lavoro , cioè, in altre parole, del problema di un'occupazione adatta per tutti i soggetti che ne

Davide e Golia

di Lorenzo Banducci L’immagine con cui il nuovo Presidente del Consiglio Enrico Letta ha concluso il suo lungo discorso alla Camera per ottenere la fiducia del Parlamento al suo Governo da poco formato riassume con la semplicità leggera e pedagogica delle storie bibliche le difficoltà che incontrerà questo nuovo esecutivo nel cammino che sta iniziando ad intraprendere.

Il coraggio dei dentisti del 1933

di Lorenzo Banducci Sfogliando “L’Osservatore Romano” di qualche giorno fa mi è capitato sotto gli occhi un articolo di AnnaFoa nel quale si narra della coraggiosa opposizione operata da partedell’associazione internazionale dei dentisti in difesa dei colleghi ebrei chein Germania dal 1933 non poterono più esercitare la propria attività medica. Una difesa condotta strenuamente e portata avanti nel nome della dignità professionale ma anche della democrazia. La mozione che fu approvata durante il congresso internazionale di Edimburgo diceva così : “ In nessun caso questioni di razza, di religione o di politica possono restringere la libertà e l’esercizio della professione dei nostri colleghi .” Una frase questa che, pronunciata nel 1933 mentre in Europa stavano dilagando i totalitarismi, ha il sapore di anticipare i tempi in tema di diritti e di libertà individuali.

ILVA: una sfida fra ambiente e lavoro

di Luca Scarcia “Il campanello di allarme è già scattato, anche qui a Taranto. Occorre ora far sì che le decisioni dei responsabili ne tengano conto, cosicché l’ambiente non venga sacrificato ad uno sviluppo industriale dissennato: la vera vittima, nel caso, sarebbe l’uomo; saremmo tutti noi." Giovanni Paolo II, in visita all’Ilva di Taranto, pronunciòqueste parole il 28 ottobre 1989 .Insomma,non l'altro ieri. Allora, uno “state all' erta” da tenere in scarsa considerazione per molti,un' importante presa di coscienza per pochi.

Ho voglia

di Francesco Dulio Non sono conservatore, non sono neanche progressista, ma amo il progresso e voglio conservare ciò che di buono c’è stato in passato. “Penso che ciò che Vigevano abbia bisogno siano i giovani”, “Penso che si possa ancora cambiare in meglio la nostra società, almeno partendo dalla nostra realtà”, “Penso che…”, penso sia ora di cambiare davvero. Non sto inneggiando a qualcosa di politico, né tantomeno a qualche ideale troppo grosso che proprio non mi calza, ma semplicemente sto dicendo una banalità, perché questo è, che TUTTI hanno in mente come me. Perché non si cambia allora? Io, a diciannove anni, sicuramente non ho una risposta né giusta né inattaccabile né tantomeno dettata dall’esperienza che tanti avranno più di me, ma provo ogni modo a darmela, quando vedo che il mondo, insieme a noi giovani-futuri vecchi, sta andando a scatafascio.

Se essere sfruttati, adesso, non conviene più...

di Lorenzo Banducci Giornata storica quella appena passata per i nostri immigrati. Il consiglio dei ministri ha infatti approvato un decreto legislativo che prevede 3 nuove interessanti norme: 1.     Pene più severe per chi assume e sfrutta un immigrato irregolare. 2.     Permesso di soggiorno per sei mesi allo straniero vittima di "grave sfruttamento" che denuncia il suo datore di lavoro.   3.    Sanatoria per chi mette in regola il dipendente extracomunitario, stipulando finalmente un contratto alla luce del sole.