Il decimo miracolo che Matteo racconta dopo le Beatitudini è la guarigione di una persona alla quale il demonio aveva rubato la parola. Viene presentata a Gesù, Parola incarnata che caccia fuori il demonio dell'anti-comunicazione e inizia ad abitare sulla sua bocca. Al contrario, qualcuno perde l'occasione per riconoscere la Parola: perde la parola, cioè la capacità di comunicare cose sensate; mutismo e incomprensione vanno a sigillare la bocca di chi rifiuta la Parola. Quest'ultima tuttavia non si stanca di visitare qualsiasi luogo, sia esso considerato sacro o non sacro: tutto, tutti e ogni parte di noi. È sovrabbondante di impegni: camminare, insegnare, annunciare, curare; mancano però collaboratori. Non gira il mondo da sola, ma in nostra compagnia. Cosa ci resta da fare? Chiedere al Signore della Parola che mandi, faccia uscire, cacci fuori (lo stesso verbo del demonio cacciato) chi aiuterà a costruire il Regno dell'amore reciproco. Non si specifica una mansione p
Debitori a Voltaire per la tolleranza, debitori a Lutero per il non conformismo.