Nel corso dell’Era volgare, gli uomini hanno sempre cercato di dare una giustificazione alle operazioni militari anche se si professavano cristiani: crociate, guerre “sante”, lotte contro gli eretici. Quando ci professiamo seguaci del Principe della Pace, Gesù Cristo, e osserviamo gli stermini contro gli Albigesi ad opera di Innocenzo III e dei signori dell’Occitania, oppure a quell’immondo macello che fu la Guerra dei Trent’Anni tra protestanti e cattolici nel XVII secolo, è difficile no n rimanere indifferenti su quale fosse la consistenza della morale religiosa di coloro i quali, accedendo ai sacramenti e recitando il Padre nostro , ordinavano di compiere dei veri e propri genocidi “in nome di Dio”. Non so a quale Dio si richiamavano, dal momento che la violenza è stata condannata fermamente da Cristo stesso all’inizio della Sua passione quando, rivolgendosi a Pietro che aveva estratto la spada ferendo il servo di Anna, lo rimproverò dicendogli: «Riponi la tua spada al suo posto
Debitori a Voltaire per la tolleranza, debitori a Lutero per il non conformismo.