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Visualizzazione dei post con l'etichetta bioetica

Testamento Biologico: per noi è una buona legge

a cura della Redazione Non era sicuramente facile trovare una mediazione su un tema tanto delicato quale quello del testamento biologico in un Paese, come il nostro, nel quale vi è la tendenza immediata a rendere ogni battaglia subito ideologica e scollegata dalle vite reali delle persone. Stavolta i tempi sono stati maturi per questo storico passaggio e, alla Camera dei Deputati , con un’insolita maggioranza composta da PD e Movimento 5 Stelle, si è potuta approvare una legge che regola finalmente in modo equilibrato e serio il consenso informato e le Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT), tema su cui avevamo dibattuto nel numero 2 della nostra Rivista . Era necessario coprire questo vulnus nel nostro sistema legislativo e ci auguriamo che questa norma possa essere approvata anche al Senato perché pone finalmente al centro del rapporto fra medico e paziente quella che è una vera e propria relazione di cura . Sia il consenso informato, sia le DAT infatti sono state c

Omosessuali, genitorialità e riproduzione: una riflessione

Si può distinguere la capacità riproduttiva dalla funzione genitoriale? La tecnica è accettabile per superare i vincoli biologici nelle coppie omosessuali? In questi tempi di dibattito sul   ddl Cirinnà   si è fatto un grande parlare del diritto per le coppie omosessuali di avere dei figli: la confusione è tanta, l’ideologia è forte. Nell'iter di approvazione del disegno di legge, al Senato è stata   posta la fiducia   s u un emendamento governativo che, tra le altre cose, scansa il nodo della   stepchild adoption   lasciando alla discrezionalità dei giudici la decisione di adottabilità o meno del figlio dell'altra parte. Nonostante i margini di intervento siano già indirizzati da convenzioni e corti di giustizia europee e internazionali, è opinione comune che il tema necessiti ormai da tempo di una normativa specifica. Il dibattito sull’ adozione del figliastro   apre una serie di interrogativi che richiedono un'indagine in grado di travalicare lo scontro tra le p

Relazione di cura e fine vita. Spazio di dialogo fra credenti e non credenti

di Lorenzo Banducci Lo scorso 17 settembre a Roma presso il Senato della Repubblica si è svolto un incontro organizzato da “Il Cortile dei Gentili”, fondazione che si occupa di coltivare il dialogo fra credenti e non credenti e seguita con attenzione dal Cardinal Ravasi e dal Pontificio Consiglio della Cultura,   avente come tema i principi e gli strumenti che si devono considerare alla base della relazione di cura fra medico e paziente. Nel corso dell’incontro sono state presentate delle linee guida e le proposte tramite un Rapporto dal titolo “ Linee propositive per un diritto della relazione di cura e delle decisioni di fine vita” . Il rapporto è stato elaborato in due anni da giuristi cattolici e non e viene in questa forma offerto alla politica per far scaturire una riflessione e un dibattito su un tema tanto delicato. In attesa di poterlo vedere pubblicato per intero diamo spazio sul blog a una sintesi del documento. Ricordo che in Italia, ad oggi, non abbiamo una

Intervista al professore Schockenhoff

Il professore Eberhard Schockenhoff ci ha gentilmente concesso questa intervista su alcune questioni di teologia morale; egli è nato nel 1953 a Stoccarda, ha studiato teologia a Roma e a Tubinga, è stato ordinato sacerdote nel 1978, ha ottenuto la licenza in teologia morale l'anno successivo con Klaus Demmer, nel 1986 ha conseguito il dottorato con Alfons Auer, dal 1986 al 1989 è stato assistente di Walter Kasper a Tubinga, dal 1990 al 1994 ha insegnato teologia morale a Ratisbona, dal 1994 insegna la stessa disciplina a Friburgo in Brisgovia, dal 1992 al 2004 è stato assistente dei medici cattolici tedeschi, dal 1995 al 2005 è stato membro della Commissione per il dialogo ecumenico "Chiesa e giustificazione" tra la Federazione Luterana Mondiale e la Chiesa cattolica, dal 2001 è direttore del Journal of Medical Ethics e del membro del Consiglio nazionale di etica.

Strategia del terrore?!

“Se fosse già stato approvato il ddl Cirinnà avremmo visto anche italiani correre in Nepal a ritirare la loro merce. Spargiamo la voce, per favore, quasi nessuno sa quali orrori nasconde quella legge. (la possibilità di adottare il "figlio" del compagno innanzitutto) ”.

Bioetica deliberativa

di Lorenzo Banducci Presentiamo oggi una proposta molto interessante lanciata sul web. bioeticadeliberativa è un forum online per la partecipazione alle scelte pubbliche che riguardano le questioni etiche poste dalla medicina e dalla biologia. Sarà uno spazio costantemente aperto per la discussione informata su temi di interesse generale. Nel prossimo anno la piattaforma verrà impiegata in fase sperimentale per poi, auspicabilmente, diventare uno strumento di riferimento per la partecipazione dal basso. Diamo spazio sul nostro blog al comunicato stampa prodotto dal responsabile Giuseppe Schiavone di lancio della suddetta iniziativa con la speranza di poter collaborare come blog alla discussione e all’informazione su temi tanto delicati.

Chiavacci e la bioetica

di Enrico Chiavacci Questa sera vorrei fare un discorso serio sulla lettura della sessualità, visto che il tema è quello della fecondazione assistita. Qui si vedrà come l’esperienza umana - in senso lato - compresa quella scientifica, ma anche quella esistenziale degli esseri umani, ha portato ad un cambiamento radicale del modo di comprendere la sessualità, la vita di coppia e il matrimonio. Tutto questo è successo a cavallo tra la fine del 1800 e la prima metà del 1900: purtroppo gran parte di tutta la precettistica morale - sia cristiana che civile - non ha ancora capito questa transizione che già c’è stata. Per almeno millecinquecento anni - diciamo dal trecento-quattrocento dopo Cristo, fino alla metà del 1800 - si è visto il sesso come apparato funzionale alla riproduzione e tutto quello che non era funzionale alla riproduzione era semplicemente male, disordine contro la legge naturale, la quale vuole che tutto l’apparato sessuale serva alla riproduzione per cui quando no

Signora Bioetica, favorisca la carta di identità. #2

di Luca Scarcia Dopo le prime informazioni sulla crescita della bioetica dagli anni '70 in poi - seconde per noia solo alle pagine di Hermann Hesse- voglio ripercorrere l'itinerario della riflessione etica in medicina, ricco di tappe significative. All'origine dell'etica medica ci sono tre elementi imprenscindibili: le esigenze di carattere etico che il medico deve rispettare, i significati morali dell'assistenza al malato e le decisioni che lo Stato deve prendere nei confronti dei suoi cittadini in merito alla salute pubblica. Insomma, passano i millenni ma la proprietà commutativa rimane sempre valida: la salute e' uno dei pochi obiettivi sensibili che gli uomini hanno cercato di raggiungere.

Signora Bioetica, favorisca la carta di identità. #1

di Luca Scarcia In virtù dell'universalità della bioetica, ho scritto questo articolo tra un concerto di Roger Waters e una cena a Marsiglia, a base delle deliziose triglie tanto care a Milone.

Ho conosciuto un prete "angelicamente anarchico"

di Luca Scarcia Questa che segue e' la mia testimonianza. Chi era don Andrea Gallo? Chi era questo vecchio prete dalla faccia scarna, amico di Fabrizio De Andre' e Fernanda Pivano? Conobbi don Andrea Gallo il 21 marzo 2008, in un bar nel centro di Asti. Ci presentò il mio amico Cosimo, che conosceva don Andrea da un bel po' di anni. Mi aspettavo un don Gastone Caoduro, ma comunista. Mi dovetti ricredere. Fu un incontro breve, il tempo di scolare qualche bottiglietta di Crodino e via. In quei minuti rimasi in silenzio, ad ascoltare quel vecchio prete che mi parlo' di diritti, di Costituzione, di amore per tutti e del Faber. Mi sembrava un turbine dotato di intelligenza. Prima di andare via, mi strinse forte la mano e mi lasciò il biglietto da visita della Comunità di San Benedetto al porto e mi disse di fargli visita. Su quel biglietto era riportata un frase di Dietrich Bonhoeffer: "Pregare e fare ciò che è giusto tra gli uomini".

Può esistere una giustificazione cristiana dell'eutanasia (2°parte)

di Giannino Piana (Prosecuzione dell'articolo pubblicato ieri) Osservazioni per un bilancio critico La provocazione di Küng, le cui argomentazioni vanno seriamente discusse, ci fa in ogni caso intuire che la questione dell'autodeterminazione di fronte alla morte è una questione complessa, meritevole come tale di attenta riflessione. Le ragioni a favore dell'autodeterminazione, comprese quelle di ordine teologico, sono tutt'altro che peregrine. Le argomentazioni contrarie, le quali fanno appello alla radicale indisponibilità della vita umana perché «dono» di Dio o perché dotata di una costitutiva «santità», risultano insufficienti: esse si collocano infatti a livello metaetico o parenetico, e in quanto tali non possono rivestire un carattere assoluto né tanto meno venire immediatamente trasposte in ambito normativo. La tradizione morale cristiana conosce del resto l'esistenza di consistenti eccezioni al divieto di uccidere, soprattutto sul terreno d

Può esistere una giustificazione cristiana dell'eutanasia? (1°parte)

di Giannino Piana in “Micromega” n. 4 del maggio 2013 L'eutanasia è una pratica presente in tutte le società e le culture - dalle più remote a quelle attuali - che ha assunto (e assume) tuttavia connotati e significati diversi a seconda delle modalità con cui viene eseguita e delle motivazioni che giustificano ad essa il ricorso. Senza entrare nel merito di un'indagine storica (e antropologica), che ci porterebbe lontano e che esula peraltro dall'intento di questo saggio, si può dire che l'eutanasia è oggi comunemente intesa come quell'insieme di azioni o di omissioni intenzionalmente e direttamente finalizzate a porre fine alla vita o ad accelerare la morte di un malato che versa in condizioni disperate. L'eutanasia risulta dunque motivata da un atteggiamento di pietà nei confronti di una persona che vive in una situazione particolarmente penosa e che si intende in tal modo sottrarre a ulteriori sofferenze. Questa restrizione dell'area semantica

Valori non negoziabili e valori di "serie B": la questione ungherese

di Lorenzo Banducci Mi ha fatto molto riflettere il dibattito che si è manifestato negli ultimi mesi sulla promulgazione, avvenuta nel marzo scorso, da parte del parlamento ungherese di una nuova Costituzione.

Il cardinal Meisner permette una forma di “pillola del giorno dopo”

di Joachim Meisner   in “www.domradio.de” del 31 gennaio 2013 (traduzione: www.finesettimana.org ) Il cardinale e arcivescovo di Colonia Joachim Meisner ha deciso che in futuro la “pillola del giorno dopo” è permessa, se questo medicinale non ha l'effetto di far abortire, ma solo di impedire una fecondazione conseguente a violenza. Domradio.de documenta testualmente questa presa di posizione.

La scomparsa dei "valori non negoziabili"

di Lorenzo Banducci   Per me personalmente non sono mai esistiti con questa nomenclatura (che per comodità continuerò ad utilizzare), ma i cosidetti “valori non negoziabili” sono spariti dal dibattito pubblico in vista delle prossime elezioni politiche.

Il nascere. Dal naturale all'artificiale

di Anna Rosaria Gioeni www.dimensionesperanza.it Se da una parte non si può non tener conto del gran numero di coppie con problemi di infertilità, dall’altra non si può assistere al clima da far-west in merito agli eccessi nell’applicazione di tecniche sempre più avanzate. E’ tutto giusto il dominio dei processi di procreazione?

Sulla sterilizzazione

di Niccolò Bonetti Il 13 Marzo 1975 la Congregazione per la dottrina della Fede diffuse alcune Risposte circa la sterilizzazione negli ospedali cattolici. Per la Congregazione per sterilizzazione diretta si intende “ogni sterilizzazione che per se stessa, cioè per sua propria natura e condizione, ha per unico effetto immediato di rendere la facoltà generativa incapace di procreare”.