Professor Salamone, come vede gli Insegnanti di Religione oggi in Italia? Li vedo in difficoltà, come tutti i docenti della scuola italiana. In primis , perché l’Insegnante di Religione vive, abita lo stesso ambiente e condivide lo stesso orientamento di vita, intellettuale e lavorativo. Al pari dei suoi colleghi, non può non essere disorientato rispetto a una miriade di proposte culturali ed educative. Quello educativo è un asse fondamentale – o dovrebbe esserlo – nella formazione dell’insegnante: prima di tutto, di per sé, egli deve avere un asse di orientamento che può nascere dalla sua formazione, dagli obiettivi che intende perseguire, dalla sua capacità di relazione con i giovani. Questa dovrebbe sempre essere asimmetrica: l’insegnante è un adulto formato e in formazione continua e che ha di fronte a sé una platea di individui – i suoi studenti – che sono comunque bambini, pre-adolescenti, adolescenti. Quindi dovrebbe avere quella solidità, quell’impalcatura culturale, etica ed e
Debitori a Voltaire per la tolleranza, debitori a Lutero per il non conformismo.